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30 Gennaio 2025 23:22

Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata per il Pandoro-gate. L’influencer: “Accuse ingiuste”

Il processo inizierà a settembre. Il decreto di citazione diretta a giudizio è stato notificato questa mattina

Chiara Ferragni è stata citata a giudizio per truffa aggravata nella vicenda del Pandoro e delle uova di Pasqua. Il decreto di citazione diretta è stato notificato stamattina agli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. La prima udienza sarà a settembre. Immediata la replica dei legali: “La Ferragni non ha commesso alcun reato”.

 La procura di Milano ha disposto la citazione diretta anche per Fabio Damato l’ ex manager della Ferragni. A giudizio il 23 settembre anche Alessandra Balocco, assistita dagli avvocati Alessandro Pistocchini e Alessandra Bono, oltre a Francesco Cannillo, rappresentante legale della Dolci Preziosi.

La vicenda

Secondo l’accusa nella campagna commerciale aveva lasciato intendere che acquistando il pandoro, si sarebbe sostenuta la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario, ma in realtà la somma era stata già stanziata. La stessa cosa sarebbe accaduta durante la campagna promozionale delle uova di Pasqua Dolci Preziosi.  

Era stata l’Antitrust prima autorità a sollevare il problema per “pubblicità ingannevole”  che ha poi multato l’influencer per un milione di euro. Chiara Ferragni, tramite i suoi avvocati, ha rinunciato al ricorso e ha pagato la sanzione. Si è invece avvalsa del ricorso amministrativo l’azienda dolciaria Balocco Spa che era stata sanzionata con 420mila euro. Nei suoi confronti il Tar ha accolto una richiesta di rinvio “a data da destinarsi” proposta dagli avvocati. Per quanto riguarda invece le uova di Pasqua, l’Antitrust aveva trovato un accordo con Chiara Ferragni che ha versato 1,2 milioni di euro all’associazione I bambini delle fate. In cambio l’autorità non ha portato avanti il procedimento.

Sul caso pandoro erano state presentate le prime denunce del Codacons, l’associazione dei consumatori che si era schierata verso chi aveva comprato il pandoro rosa di Balocco e Ferragni. Il mese scorso però tra Ferragni e Codacons è arrivato l’accordo: stando a quanto deciso, l’influencer è pronta a risarcire i consumatori e a donare 200mila euro in beneficenza a favore delle donne vittime di violenza.

“Accuse ingiuste, non ho truffato nessuno”

Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”. Lo ha affermato Chiara Ferragni con una nota, dopo che la Procura di Milano l’ha mandata a giudizio con l’accusa di concorso per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali “Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni” (Natale 2022) e “Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” (Pasqua 2021 e 2022). 

La difesa: “Nessun reato”

I difensori dell’imprenditrice digitale, avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, dopo aver appreso che la Procura ha emesso il decreto di citazione a giudizio, hanno dichiarato: Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l’Agcm. L’interlocuzione con i pm non ha avuto l’esito auspicato e la Procura ha preferito demandare al Giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità. L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente”.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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