Il Comune di Bari non verrà sciolto per le ipotizzate infiltrazioni mafiose, come sembrava possibile dopo l’inchiesta “Codice Interno”, ma dovrà subire il commissariamento di alcune delle sue aziende municipalizzate, tra cui l’Amtab (Azienda Mobilità e Trasporti Bari Spa), ed alcuni dipendenti comunali verranno sanzionati. Scadeva ieri il termine per decidere sull’eventuale scioglimento del Comune, alla luce dei risultati dell’indagine Codice Interno, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha fatto emergere contatti tra mafia e politica che secondo le evidenze e riscontri degli inquirenti hanno intaccato anche il funzionamento di alcune municipalizzate. “Abbiamo scongiurato l’ipotesi più nefasta, quella del dello scioglimento degli organi di rappresentanza”, ha affermato il sindaco di Bari, Vito Leccese.
L’inchiesta “Codice Interno” della Procura barese che aveva portato all’arresto di numerosi esponenti delle famiglie mafiose barese, aveva messo in luce delle gravi interferenze della criminalità organizzata nelle elezioni comunali e nelle aziende pubbliche, come proprio l’Amtab, che dal 2024 è stata posta sotto amministrazione giudiziaria . Lo scorso 2 aprile, dopo l’autorizzazione del Tribunale di Bari, l’allora sindaco in carica Antonio Decaro aveva nominato come componente del Cda l’avvocato Luca D’Amore (amministrazione giudiziario dell’ Amtab) , per “rafforzare il rapporto di collaborazione con l’autorità giudiziaria e accelerare gli interventi di self cleaning della società“, come scriveva in una nota il Comune di Bari. L’indagine ha portato alla luce la presenza di un “sistema” di condizionamento politico-elettorale, con la mafia che avrebbe esercitato ingerenze anche in attività legate alla gestione dei rifiuti e dei trasporti pubblici.
Lo scorso marzo 2024 vennero eseguite137 misure cautelari per estorsioni, turbativa d’asta e ingerenza elettorale, nei confronti di affiliati delle organizzazioni mafiose, e tra questi, alcuni hanno legami in societa’ partecipate del Comune di Bari. Il 19 marzo 2024, il Ministero dell’Interno aveva precisato che le misure di monitoraggio sulle attività amministrative del Comune di Bari non erano finalizzate allo scioglimento del Consiglio, ma a una necessaria verifica approfondita del funzionamento delle istituzioni locali e delle societa’ partecipate.