Sosteneva di ricevere apparizioni della Madonna e del diavolo, Paola Catanzaro in arte Sveva Cardinale confessava la gente e prometteva guarigioni, chiedendo ed ottenendo molti soldi per il suo “progetto croci” che sosteneva di voler portare in giro per il mondo. Il suo scopo raccontato ai creduloni era quello di piantare delle croci enormi in molte città per evitare cataclismi e scacciare il demonio: ogni croce aveva un costo previsto di 4mila euro, soldi versati direttamente dai suoi fedeli con generose donazioni. Fedelissimi ne aveva intorno molti (soprattutto di Bari e Brindisi) compresi imprenditori e professionisti di alto livello sia pugliesi che del resto d’Italia, comnvincendo persino degli artisti del calibro di Mietta ed Ivana Spagna.

La prima apparizione-truffa dichiarata dalla Catanzaro risale al 1992, in una piccola chiesa alle porte di Brindisi., La diocesi salentina In un primo momento sulla base di alcuni fenomeni ingannevoli (trasudazione delle statue, sanguinamenti, stimmate), aveva avallato il percorso della Catanzaro, salvo successivamente prendernele distanze quando, ormai, la comunità di fedeli si era creata.
Una vera e proprio truffa, confermata ora da una sentenza della Corte di Cassazione che ha emesso una condanna definitiva a cinque anni e sei mesi per “associazione a delinquere finalizzata alla truffa“. La Cassazione ha infatti ridotto la condanna a sette anni di reclusione emessa nel giugno del 2024 dalla Corte d’Appello di Lecce, per la prescrizione di alcuni reati fiscali per i quali Catanzaro era stata condannata. Arrestata nel 2018, Paola Catanzaro che si era data allo show business nella vita, ed al marito, vennero sequestrati 4 milioni di euro.

Definitiva anche la condanna a quattro anni e otto mesi per Francesco Rizzo marito della Catanzaro , e per la loro complice Anna Picoco (un anno e due mesi), mentre è stata annullata con rinvio a un’altra sezione della Corte d’Appello di Lecce – per la rideterminazione della pena – la condanna a un anno e dieci mesi per la sorella Giuseppa Catanzaro. I sette imputati rispondevano a vario titolo di aver fatto parte di una associazione per delinquere della quale Paola Catanzaro (già Paolo, alias ‘il mistico’ e poi Sveva Cardinale) aveva il ruolo di promotore, capo e organizzatore. Le truffe avrebbero consentito a Catanzaro di incassare “grosse somme di denaro“, almeno 4 milioni di euro in totale, pagate per evitare disgrazie o per finanziare “la diffusione del messaggio evangelico“.
I ricorsi presentati da Anna Picoco e Francesco Rizzo sono stati dichiarati inammissibili, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro ciascuno in favore della Cassa delle Ammende. In Appello la Picoco era stata condannata a 1 anno e 2 mesi, Rizzo a 4 anni e 8 mesi di reclusione e 950 euro di multa. Inoltre, Paola Catanzaro, Francesco Rizzo e Giuseppa Catanzaro sono stati condannati a rimborsare le spese legali sostenute dalle parti civili.
Le condanne erano diventate definitive già nel 2024 per 1 anno e 10 mesi ai i complici Anna Casciaro , Stefania Casciaro e Giuseppe Conte, . Alle tre parti civili costituite, rappresentate dagli avvocati Giovanni De Cataldis, Antonio Falagario e Gianluca Zilli, Valerio, verrà riconosciuto un risarcimento in sede civile .