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1 Aprile 2025 14:11

Internet è il primo mezzo di informazione. Sorpassata la televisione

Un italiano su due utilizza la Rete per informarsi, una tendenza iniziata nel 2023 e confermata anche nel 2024

I media tradizionali soffrono la competizione dei mezzi digitali, eppure una fetta consistente di italiani, il 30%, ha scarsa fiducia nei social come fonte di notizie. “A partire dal 2023 la televisione non è più il principale mezzo di informazione per gli italiani: viene superata da Internet: un italiano su due utilizza la Rete per informarsi, una tendenza confermata anche nel 2024″. Dati diffusi dall’osservatorio Agcom sul sistema dell’informazione.

“Il 65,6% della popolazione esprime un livello di fiducia moderata o alta in almeno un mezzo di informazione: televisione, radio e carta stampata – sottolinea lo studio – sono le fonti informative ritenute più affidabili, mentre circa il 30% nutre una bassa fiducia nelle notizie provenienti dai social media o dalle piattaforme di condivisione di video“.

Ancora più nel dettaglio “per la prima volta la televisione perde la posizione di leader tra i mezzi di informazione (46,5% della popolazione) con una riduzione molto forte (-21%) rispetto al 2019 in cui era il mezzo di informazione largamente più utilizzato (67,4% della popolazione). Solo il 13,3% degli italiani risulta informarsi tramite la radio, in leggero calo rispetto agli anni passati. I quotidiani, nel loro formato cartaceo, proseguono nella dinamica di riduzione: poco più del 17% degli italiani dichiara di leggerli, solo il 6,6% afferma di avere un abbonamento a pagamento a uno o più quotidiani nella versione digitale e poco più del 14% manifesta la volontà di abbonarsi in futuro“.

“Il 50,5% di coloro che sono iscritti ad almeno un social network dichiara di venire a conoscenza di notizie e informazioni sui social prima che su altri mezzi di comunicazione. Poco più del 17% – rileva ancora l’analisi –dichiara di leggere i quotidiani (solo il 6,6% dice di avere un abbonamento a pagamento a uno o più quotidiani nella versione digitale), mentre circa un quarto dei cittadini fruisce delle notizie dalla versione digitale dei mezzi editoriali tradizionali“.

“Nonostante la riduzione nell’uso dei media tradizionali – aggiunge – circa un quarto dei cittadini dichiara di informarsi tramite le versioni digitali dei mezzi editoriali tradizionali. Il fattore generazionale riveste un ruolo fondamentale nel determinare le modalità di consumo dell’informazione. Tra i più giovani è prevalente la propensione a utilizzare un solo mezzo per informarsi, solitamente internet. In rete, la visione di video e l’ascolto di notizie si affianca alla tradizionale lettura di notizie, soprattutto tra le classi più giovani della popolazione“.

Per quanto riguarda la credibilità dei media agli occhi degli utenti i mezzi tradizionali (televisione, radio e carta stampata) risultano le fonti informative in cui i cittadini ripongono maggiore fiducia. Segue il passaparola, nel quale il 35% circa della popolazione ripone alta fiducia. Minore è la fiducia nei mezzi digitali complessivamente considerati; in particolare circa il 30% della popolazione nutre una bassa fiducia nelle notizie provenienti dai social media, così come per quelli provenienti dalle piattaforme di condivisione di video”.

“I giovani tra i 14 e i 24 anni mostrano una minore di fiducia nei confronti di almeno uno tra i mezzi di comunicazione. Con riferimento ai mezzi digitali, i più giovani e gli ultrasessantacinquenni (una persona su cinque) asseriscono di non aver alcuna fiducia nelle fonti informative online. L’atteggiamento dei giovani e degli anziani – prosegue l’analisi – è differente per i mezzi tradizionali: il 17% dei giovani non vi ripone fiducia, mentre la percentuale scende al 7,8% per gli ultrasessantacinquenni. In relazione alla percezione sull’affidabilità nei confronti di chi produce e diffonde le notizie, le fonti editoriali come televisioni, radio e quotidiani, sono ritenute più affidabili rispetto a quelle generate da autori singoli, come influencer e blogger“.

“Il servizio pubblico televisivo è la fonte ritenuta ‘più’ affidabile dai cittadini, in particolare dalle fasce più anziane della popolazione. Gli influencer sono considerati affidabili dal 2,2% della popolazione, percentuale che sale solo al 4,6% per la fascia di eta’ tra i 14 e i 24 anni”, conclude

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Grazie, Antonello de Gennaro

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