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22 Novembre 2024 02:03

Marò, la Corte suprema: “Su rimpatrio decida il governo”. Latorre esonerato dalla firma

La Corte suprema indiana  ha esentato oggi Massimiliano Latorre a seguito della  richiesta ricevuta dai legali del militare italiano   dall’obbligo di doversi recare a firmare presso il commissariato di polizia per le sue condizioni di salute. Con la stessa decisione i giudici hanno chiesto al governo un parere-consenso sulla richiesta di ritorno a casa di Latorre, colpito da ischemia, e quindi l’udienza per la decisione è stata rinviata al 12 settembre.

Ma proprio nel momento in cui si intravede uno soluzione più vicina per la vicenda dei due marò italiani, sono arrivate dalle autorità indiane delle nuove accuse sui marò . L’attacco è arrivato attraverso il quotidiano indiano Hindustan Timesche accusa i due fucilieri della Marina italiana coinvolti nell’incidente che il 15 febbraio 2012 provocò la morte di due pescatori indiani al largo del Kerala sostenendo che “presumibilmente cercarono di coprire il loro operato spingendo il capitano della petroliera Enrica Lexie a inviare un rapporto per le organizzazioni internazionali di sicurezza marittima in cui si sosteneva che i pescatori erano armati e che questo fu alla base della decisione di sparare“.

Una fonte del ministero dell’Interno indiano che ha preferito nascondersi dietro l’anonimato ha dichiarato al giornale locale che “il capitano della Enrica Lexie generò un rapporto via e-mail in cui si sosteneva che sei dei pescatori a bordo del peschereccio St. Antony erano armati”.

Ma – aggiunge ancora la fonte “anonima” del ministero – gli investigatori indiani verificarono che tutti gli undici pescatori a bordo erano disarmati. Non c’erano armi sul peschereccio“.

Il giornale indiano sostiene che secondo le informazioni documentali a propria disposizione la mail fu inviata ad una organizzazione per la sicurezza marittima che a sua volta la avrebbe in seguito inoltrata all’International Maritime Organisation, l’ agenzia dell’ Onu per il rafforzamento della sicurezza marittima. “Ma quando durante le sue indagini l’Agenzia nazionale per la sicurezza (Nia) indiana ha interrogato il capitano (Umberto Vitelli, ) della Enrica Lexie – ha detto concludendo la fonte del  ministero indiano – questi ha negato di essere stato testimone dell’incidente e della sparatoria, dichiarando di aver redatto la mail sotto la pressione dei fucilieri di Marina accusati. L’obiettivo era quello di presentare i pescatori come pirati“.

Le fonti  dell’ Hindustan Times interne alla NIA,  la polizia anti-terrorismo indiana, scrive infine il quotidiano , non hanno voluto commentare queste dichiarazioni, preferendo a rispondere che “presenteremo il rapporto con i capi di accusa al tribunale che deve processare i due militari (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone n.d.r. ) una volta che tutte le questioni sollevate saranno state risolte dalla Corte Suprema“.

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