Il dottor Franco Focherini, prima di morire nel dicembre del 2014 ad Asiago in Veneto, lo aveva inserito nel suo testamenti: soldi, casa, titoli e contanti erano tutti destinati alla Caritas parrocchiale. Ma all’indomani della sua morte non è accaduto nulla di quello che desiderava fare con la sua donazione. L.S., arciprete di una delle parrocchie di Legnaro, 57enne originario dell’Estense, li ha sperperati tutti in viaggi e nel lusso più sfrenato. E ora è indagato dalla Magistratura per appropriazione indebita.
In meno di un anno l’arciprete ha sperperato via oltre 100mila euro. I soldi sarebbero stati utilizzati e consumati dal sacerdote per “un viaggio di piacere in montagna in una località delle Dolomiti, un’altra vacanza in Sicilia in compagnia di un amico prete, pranzi e cene in ristoranti di lusso, acquisti vari tra cui una moto e l’automobile regalata al ‘collega’”. Ma non è finita qui. L’arciprete avrebbe anche pagato un intervento di chirurgia estetica alle gambe a sua madre! Non appena è venuto alla luce lo sperpero del denaro lasciato in eredità, tutti i soldi rimasti sul conto sono stati bloccati e congelati su richiesta del pubblico ministero Sergio Dini, a fronte della quale il gip padovano Cristina Cavaggion ha firmato un decreto di sequestro preventivo del lascito. Così facendo il parroco non potrà più utilizzare l’ingente patrimonio economico lasciato alla Caritas, nonostante egli fosse stato stato nominato “custode” dei beni.
Sotto la pressione incalzante delle accuse, il sacerdote ha telefonato al sindaco di Legnaro, Giovanni Bettin. Ma si è limitato a sussurrare un saluto, facendo scena muta, . “Non parlava nemmeno – ha spiegato il primo cittadino – era sotto choc, piangeva e dopo un po’ di silenzio si è limitato a un ‘ciao’ e ha riattaccato. Forse ha capito di aver sbagliato”. “Lui aveva parlato diverse volte di questa eredità ricevuta da un ex farmacista – ha continuato il sindaco – ma diceva che si trattava di immobili vincolati per i poveri e che non poteva spendere i soldi donati. Nessuno sapeva niente di questa roba, era lui a organizzare tutto”.
E poi in Vaticano vogliono processare i nostri colleghi Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi per avere scritto due libri veri e documentati sugli sprechi della Chiesa….