Con una dichiarazione Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti, prende posizione sulle polemiche sul salvataggio delle quattro banche, ed in particolare della Banca Etruria (una delle banche salvate dal decreto) dove ricopriva un importante ruolo il padre Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, il cui padre è stato per anni un membro del Consiglio d’amministrazione ., ,
“Il centrodestra farebbe molto male se seguisse la linea Saviano. Un conto è chiedere al Governo piena chiarezza, e contestare gli errori commessi dall’esecutivo Renzi. Altro conto sarebbe buttarla sul giustizialismo verso la Boschi o chiunque altro. O si è garantisti sempre, o si fa ridere. Esattamente come fa ridere buona parte del Pd (spiace sottolinearlo), che oggi difende la Boschi, ma avrebbe crocifisso un eventuale ministro di un altro Governo , a parti invertite. E lo stesso Renzi (dal caso Cancellieri ad altri esempi), per molto meno, in passato ha chiesto dimissioni a raffica“
“Venendo invece alla sostanza del problema, che – temo – si ripeterà presto con altre banche, noi ribadiamo le nostre soluzioni liberali. Le proponemmo l’estate scorsa – ha aggiunto Fitto – quando il Parlamento discusse di bail-in, e il Governo sbagliando ci disse no. Ora le ribadiamo con emendamenti in Commissione Bilancio, e vedremo se le cose andranno allo stesso modo”
“La soluzione più ragionevole era e resta quella prospettata in origine (e accettata anche dall’Abi): ricorrere al Fondo interbancario di tutela dei depositi. Quindi, denaro privato, non pubblico. Ha fatto malissimo il Governo a subire il veto Ue. Nel presente e nel futuro – conclude Fitto – non si chieda un solo euro ai cittadini-contribuenti. Non c’è alcuna ragione per cui la mala gestione di alcuni amministratori (verso i quali occorre assumere ogni iniziativa anche legale e giudiziaria) debba finire sulle spalle di tutti i contribuenti, sulla fiscalità generale e/o sulla spesa pubblica“.
Cosa c’entra Maria Elena Boschi?
Dal 2011 fino al commissariamento avvenuto nel febbraio del 2015 Pier Luigi Boschi, padre del ministro Maria Elena Boschi, è stato membro del Consiglio d’Amministrazione di Banca dell’Etruria e per otto mesi ne è stato anche vice-presidente, mentre suo fratello Emanuele Boschi ne è tuttora un dipendente. Il padre del ministro Boschi ha ricevuto una multa da 144mila euro da parte di Banca d’Italia per aver violato una serie di norme sulle comunicazioni e sulla trasparenza dell’attività finanziaria della banca, ma va ricordato, è stato estromesso dal CdA proprio dal Governo Renzi di cui fa parte sua figlia.