La presenza di Matteo Renzi arrivato a Taranto questa mattina ha sortito un solo effetto: sono riapparsi i vigili urbani e finalmente in città i motociclisti indossavano il casco, ma non è mancata qualche sorpresa. Infatti, intorno alla Prefettura non vi era alcuna “zona rossa” ma bensì un “discreto” servizio d’ordine predisposto dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato, anche perchè i manifestanti che presidiavano i due ingressi erano circa una cinquantina , suddivisi fra operai, sindacalisti, e medici pediatri con qualche sparuto striscione che recitava: “Renzi incontra l’Ilva ma non i pediatri” e “Taranto senza Ilva”.
Un sit-in degli operai e ambientalisti hanno contestato ed accolto il presidente del consiglio al suo arrivo nella prefettura di Taranto, urlandogli “buffone, buffone” e scandito lo slogan “Taranto libera“. Gli agenti in assetto antisommossa schierati davanti alla Prefettura di Taranto hanno tenuto sotto controllo la situazione in cui non sono mancati momenti di tensione perché qualcuno dei manifestanti, che chiedevano di partecipare all’incontro, hanno cercato inutilmente di superare lo sbarramento delle forze dell’ordine. Resta da chiedersi: ma dov’erano finiti tutti gli altri tarantini, le associazioni, i sindacati che dalla mattina alla sera sui social network strepitano sulla “questione Taranto” ?
Ad accogliere in Prefettura il premier Renzi arrivati alle 12:30 accompagnato dal suo “uomo ombra” cioè il sottosegretario Luca Lotti, dal vice Ministro dell’ Economia Claudio De Vincenti, il Prefetto di Taranto, il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il Presidente della Confindustria Taranto, il Presidente della Camera di Commercio , e per la Regione Puglia l’assessore Nardoni in rappresentanza del Governatore Nichi Vendola il quale ha preferito presenziare all’ incontro con il premier a Foggia, ( o come malignava qualcuno, per dare visibilità mediatica al suo referente tarantino, cioè Nardoni ? ) .
Sul tavolo dei problemi da discutere in maniera a dir poco frettolosa si è parlato di ILVA, dell’ Arsenale, del Porto e di Tempa Rossa. Il Sindaco ha ribadito: “Il Comune di Taranto ribadirà il suo deciso no all’ipotesi Tempa Rossa”. Servirà ? A poco o nulla, secondo noi. Il Governo lo ascolterà ? Secondo noi, solo parole al vento…
Al termine dell’ incontro istituzionale dedicato alla crisi dell’impianto siderurgico, parlando con i giornalisti, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto “Per noi l’ ILVA è una questione nazionale, la scommessa di come si può fare impresa rispettando la salute” ed ha ricordato il recente sblocco degli stipendi dei dipendenti ILVA legati al prestito-ponte ottenuto dal commissario , ed ha aggiunto “La scommessa dell’ ILVA è la scommessa del governo e di tutti gli italiani per bene che credono di poter dare un futuro alla siderurgia e alla produzione industriale in Italia”. Parole queste che sono molto piaciute a Vincenzo Cesareo presidente di Confindustria Taranto : ” Pensa come noi che questa realtà può essere un paradigma di un’Italia che riparte e dove, soprattutto, industria e ambiente non sono in conflitto tra loro . Come Confindustria gli abbiamo detto che noi non siamo il problema ma la soluzione ed abbiamo concordato che lavoro, produzione industriale e attività manifatturiera debbano essere le priorità”.