La maggioranza parlamentare che sostiene il Governo Renzi, ancora una volta ha dimostrato di avere a cuore le sorti dello stabilimento siderurgico tarantino dell’ Ilva, garantendo anche i fornitori in appalto, grazie all’approvazione dell’ aula oggi alla Camera dei Deputati del decreto legge “Salva Ilva” , che domani pomeriggio verrà approvato dalla Camera per poi passare al Senato dove entro fine mese è prevista l’approvazione definitiva .
Il Governo Renzi ha quindi garantito 300 milioni di euro all’ Amministrazione Straordinaria dell’Ilva per assicurare la gestione ordinaria e cioè il pagamento degli stipendi e dei fornitori per gli appalti in corso, oltre ad 800 milioni necessari per il completamento della ristrutturazione ambientale degli impianti dello stabilimento siderurgico, e tutto ciò nel rispetto delle normative comunitarie per evitare che possano essere definiti come “aiuti di Stato“.
Un grosso successo parlamentare anche per i deputati tarantini del Pd on. Michele Pelillo e on. Ludovico Vico che hanno riproposto un emandamento, che questa volta è stato approvato, che garantisce il finanziamento di 35 milioni di euro per favorire l’accesso al fondo di garanzia già introdotto nella legge 20 del 2015, a favore delle imprese dell’indotto che rischiavano di fallire non avendo incassato le proprie fatture per anni.
A questi fondi avranno accesso soltanto le imprese che a partire dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2015, abbiano fatturato per almeno 2 anni (anche se non consecutivi), per almeno il 50% del loro fatturato, con proprie forniture e lavori all’ Ilva e che quindi a breve finalmente potranno ritornare a vivere e lavorare serenamente. Nella precedente formulazione (non approvata nel 2015) la quota di fatturato dipendente da Ilva doveva essere il 75% e gli esercizi dovevano essere consecutivi.
“Con l’approvazione del decreto Ilva abbiamo raggiunto importanti risultati – lo dichiarano i deputati di Taranto del Pd , Michele Pelillo e Ludovico Vico – lo stanziamento di 800 milioni per il risanamento ambientale e le bonifiche; 300 milioni per gli stipendi e i fornitori; 35 milioni per i creditori dell’indotto attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI, ferma restando l’A.I.A. , Autorizzazione Integrata Ambientale“.
“Ora si aprono due questioni importanti da seguire – proseguono i deputati – da marzo la tutela del reddito per i lavoratori Ilva in contratto di solidarietà; la vigilanza sugli asset e piano industriale per garantire la siderurgia italiana da fornire ai nuovi acquirenti“.
Soddisfazione negli ambienti industriali. Vincenzo Cesareo, presidente della Confindustria Taranto, così ha commentato “Anche se non sono state accolte tutte le nostre richieste al Governo, esprimo il mio più vivo apprezzamento e ringraziamento per l’impegno positivo e risolutivo dell’ on. Pelillo ed il suo collega on. Vico, che ci sono stati vicini, capendo i grossi problemi dell’indotto Ilva. Non è esattamente quello che ci aspettavamo, ma sicuramente il finanziamento di 35 milioni di euro per il fondo di garanzia aiuterà non poche aziende tarantine a rimettersi in piedi. E’ sicuramente una buona notizia, ed un segnale che lascia ben sperare per una ripresa dell’economia tarantina“