“Insieme a te non ci sto più” non è il titolo della famosa canzone di Ornella Vanoni, ma è l’ultimo lavoro teatrale degli ambientalisti tarantini, sempre a caccia disperata di visibilità. La trama: Matacchiera Fabio contro Riondino Michele. Il duello si svolge a parole e sulle pagine di Facebook. Riondino accusa Matacchiera di volersi candidare Sindaco, Matacchiera accusa Riondino per lo stesso motivo. Marescotti Alessandro, pur non capendo nulla, si schiera con Riondino perché conta più fan di Matacchiera sulla pagina Facebook e allora spera almeno di raccattare un assessorato se Riondino diventa Sindaco o magari, al limite, riesce a vendergli le sue scatolette Pm10 del “piccolo savonarola ambientalista”. Il finale? Da ridere, come sempre.
Forza Italia Taranto si rinnova o, meglio, si restaura tornando alle massoniche origini berlusconiane. Luigi Vitali e Michele Di Fonzo , coordinatori regionale e provinciale, decidono di affidare le sorti tarantine del partito alla massoneria locale e chiamano alla loro “corte” (preferiscono chiamarli responsabili dei dipartimenti) massoni in carica e massoni assonnati. Nel centro destra a Taranto si prepara dunque una campagna elettorale fatta di squadre e di compassi. Ma, forse, non saranno sufficienti i Muratori seppur liberi, per ricostruire le rovine; a ‘sto punto era meglio puntare sulle zappe e le carriole.
Liviano Gianni, consigliere regionale. Si, proprio lui, l’ex assessore regionale raccomandatosi infruttuosamente alla Madonna. Il poverino non ne azzecca una neanche per sbaglio: vota a favore della proroga sulla normativa delle emissioni odorigene e fa un favore all’Eni di Taranto ma poi se ne pente e, a danno ormai fatto, chiede scusa ai concittadini che, ovviamente, lo riempiono di insulti sui social. Ultima sua perla è l’intervento in Consiglio regionale per protestare circa l’eccessiva rapidità nell’esecuzione dei lavori di progettazione del nuovo nosocomio tarantino. E si, avete capito bene, lui protesta perché, per una volta, in Italia, si consegna un lavoro in anticipo rispetto alle scadenze massime. Ci è o ci fa?
Sportelli Luigi è stato riconfermato nella sua carica di Presidente della Camera di Commercio. A Taranto, si sa, il secondo giro sulla stessa poltrona non si nega a nessuno. E lui, nel ringraziare per la rinnovata fiducia, dichiara di essere “solo il rappresentante di una squadra che lavorerà coesa per il bene del territorio e per ridisegnarne finalmente il futuro socio-economico”. Presidente, è quel “finalmente” che ci preoccupa.
A Taranto si vende tutto e dappertutto ma a patto che il commercio sia strettamente abusivo. Dal suk di Via D’Aquino/Via Di Palma sino ai mercanti di pesce, cozze, verdure e affini in ogni angolo della Città. Tutti danno la colpa al Sindaco, che ne ha certamente, ma poi chi compra in questi improvvisati mercati abusivi sono i cittadini incuranti della legge e della loro stessa salute. E i mercati rionali intanto muoino.
Io voglio essere il prossimo Amministratore Delegato di Ilva. E si, lo voglio! Cacchio! E lo dico ai giornali e ne parlo anche con il Presidente del Consiglio: gli dico “se sono italiani, io sono disponibile”. E intanto, però, io faccio il Vicepresidente della Banca d’affari che deve aiutare i Commissari a scegliere il futuro padrone delle ferriere, così magari posso scegliere quello, tra i pretendenti, che mi garantisce la realizzazione del mio desiderio. Ah si, non mi sono ancora presentato, mi chiamo Scaroni Paolo, di anni 70, e già mi conoscete perché ho irrorato con essenze profumate le vostre teste per anni con l’ Eni a Taranto e, per questo, almeno io, vi conosco bene. Mi amerete.