Nella fase iniziale le aziende ammesse erano state solo 19 a fronte di 29 domande, ma adesso le aziende ammesse sono diventate 25 , delle quali soltanto 12 le aziende interessate all’acquisto dell’intero gruppo ILVA, mentre altre 13 puntano alle società controllate, ed avranno accesso alla fase di “due diligence” . Le prime 12 aziende che hanno manifestato il proprio interesse all’intero gruppo, avranno la precedenza in quanto come ha spiegato Enrico Laghi uno dei tre commissari straordinari dell’acciaieria, alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, “l’obiettivo e’ cedere il compendio unitario con limitate eccezioni” a asset non-core. Conclusasi la procedura delle manifestazioni di interesse che ha visto escluse tre aziende perchè avevano presentato la domanda su singoli beni , adesso il procedimento entra nel vivo con l’accesso alle “data room“, che consentirà di conoscere il reale andamento gestionale-economico-finanziario, con delle presentazioni personalizzate e la visita degli stabilimenti di Taranto, Genova e Novi Ligure.
In questa fase della gara si potrebbero arrivare ad un’ulteriore riduzione del numero dei partecipanti in quanto, come ha spiegato il commissario Laghi, che si è detto “soddisfatto per qualita’ e interesse delle manifestazioni“, illustrando ai parlamentari che “dato l’impegno economico e l’importanza del gruppo le cordate avranno maggiori possibilita’ di trovare un risultato positivo“, aggiungendo che “i soggetti che hanno manifestato interesse per singoli compendi o amplieranno l’oggetto o non parteciperanno alle fasi successive, solo in limitati casi si potrebbe immaginare di avviare la vendita di singole attivita’ non core che non facciano perdere valore“.
Tra i 25 possibili acquirenti i nomi principali, ricordati dal commisario straordinario Laghi, sono di fatto alcuni tra i maggiori operatori del settore, italiani ed esteri, come la Cassa Depositi e Prestiti per una quota di minoranza, la Eusider, Finarvedi, Gruppo Marcegaglia, la multinazionale franco-indiana ArcelorMittal e la turca Erdemir. Il termine della “due diligence” è prevista per il 15 aprile, data in cui si raccoglieranno le offerte vincolanti, e come ha spiegato Laghi “se saranno piu’ di una, ci sarà una fase di rilanci e poi si contrattera’ con una solo azienda per decidere le modalita’ di vendita“.
Per la valutazione delle offerte di acquisto pervenute si terrà conto del “piano industriale, della sua sostenibilita’ finanziaria, del mantenimento dei livelli occupazionali, del piano ambientale e del minor utilizzo di risorse pubbliche“. Al momento il termine delle operazioni di valutazione , e’ previsto entro il 30 giugno 2016. Laghi ha quindi illustrato ai parlamentari la situazione dell’azienda che ha aumentato le perdite alla fine del 2015 per 380 milioni di euro complessivi, annunciando pero’ iniziative per recuperare la marginalita’ con un potenziale stimato in 320 milioni.
In questa periodo, nonostante la “peggiore crisi del mercato dell’acciaio“, l’ ILVA si attende un miglioramento in termini gestionali-economico-finanziari grazie alle misure anti-dumping europee, giudicate pero’ insufficienti e da estendere ai prodotti dell’area a caldo. Il commissario Laghi, concludendo, dopo aver ringraziato il Governo Renzi per come sta seguendo il processo di amministrazione straordinaria in corso, ha rivendicato i risultati ambientali raggiunti: 200 milioni investiti, la riduzione del 55% delle polveri e il completamento del 93% delle prescrizioni ambientali Aia, con scadenza 31 luglio 2015, rispetto al precedente un obiettivo fissato dell’80%. Laghi ha anche spiegato che “non risultano fenomeni di sloping, c’è molta cura e attenzione utilizzo impianti: ogni rischio sloping l’impianto viene fermato o rallentato, forse non accadeva in passato ma in periodo di commissariamento statale la produzione è sempre ridotta o fermata con conseguenze economiche ma prevalgono la sicurezza e la salute“, ed assicurato che l’azienda intende “continuare a fare investimenti in campo Aia nei prossimi 4 mesi e consegnare a quello che sarà l’investitore un set di investimenti coerenti col piano ambientale“.