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22 Novembre 2024 11:07

Le mezze verità del Ministro Alfano su Taranto. E non solo….

di Antonello de Gennaro

Schermata 2016-03-01 alle 14.45.34Il ministro dell’interno Angelino Alfano ha annunciato trionfalmente ieri a Bari in Prefettura  l’arrivo a Taranto e nel capoluogo di regione di 100 militari suddivisi equamente “per fronteggiare l’emergenza criminalità nelle due città“. Niente di più falso. Infatti i militari destinati alle due città sono all’interno dei rispettivi porti, e sicuramente non per fronteggiare la criminalità che spara ripetutamente indisturbata nelle città a cielo aperto. Ma probabilmente il ministro Alfano ha la propensione ad inquadrare le situazioni con una certa ottica, così come ha fatto con la sua vicenda personale, che lo vede iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per “abuso d’ufficio” per il trasferimento di un prefetto, inchiesta scaturita da un fascicolo che l’ex procuratore di Enna, , ha girato al procuratore di Roma (lergg.

Secondo l’ex stimato magistrato, sarebbero emersi forte indizi di pressioni sul ministro perché spostasse da Enna il prefetto Fernando Guida che aveva avviato il commissariamento dell’ Università Kore di Enna ci sono, eccome se ci sono. Anzi c’è molto di più, visto che, per Ferrotti, i vertici della Kore (il presidente dell’università Cataldo Salerno è indagato)  pensarono di contattare anche la senatrice eAnna Finocchiaro (eletta a Taranto)  la quale però non si attivò. Di qui il suo rapporto ai pm romani. Di qui le cause per cui il ministro Alfano è indagato. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano risulta che la pista investigativa che porta ad Alfano passa da Giuseppe Firrarello, detto Pino, ex senatore del Pd, ex sindaco di Bronte, grande collettore di voti nonché suocero di Giuseppe Castiglione,  sottosegretario del Ncd .

intercettazioniSono state proprio le intercettazioni di Vladimiro Crisafulli detto Mirello, un tempo sovrano assoluto della cittadina siciliana, con  Ugo Malagnino il segretario particolare del viceministro Filippo Bubbico,  (entrambi sono iscritti nel registro degli indagati, ndr) a inguaiare indirettamente Angelino visto che parlano, sostengono i magistrati, della necessità di trasferire il prefetto, e dicono testualmente: “Dobbiamo fare presto, dobbiamo risolvere questa cosa prima che il ministro parta per le vacanze”. In effetti il trasferimento del prefetto Guida avvenne il 23 dicembre. Due giorni prima di Natale. Nell’atto si legge che gli atti sono trasmessi nello stesso giorno, primo febbraio, al collegio dei reati ministeriali e che il ministro e gli altri indagati sono “sottoposti a indagini per il reato di cui all’articolo 323 del codice penale, commesso in Roma il 23 dicembre 2015”. Il prefetto Guida aveva già avviato gli accertamenti  il 28 ottobre  per poi accelerare verso il commissariamento dell’Università Kore avvenuto il 18 dicembre.

Il trasferimento del prefetto  di Enna, Fernando Guida venne accolto con sorpresa, visto che è a filo della scadenza dei due anni, il tempo minimo di permanenza nella stessa sede, in genere, di un prefetto. A denunciare platealmente il siluramento di Guida fu proprio il procuratore Ferrotti, il 12 gennaio scorso, in occasione della festa per il suo pensionamento. E ancora più platealmente, nella stessa occasione, fu il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, a denunciare: “Sono stati posti aperti tentativi di bloccare un’indagine della magistratura e di delegittimare con una denuncia fatti inesistenti, contro chi stava conducendo quelle indagini“. Nel fascicolo che ora sarà esaminato dal Collegio dei reati ministeriali, sono confluiti i tabulati telefonici di Firrarello. I magistrati romani li hanno chiesti per trovare telefonate con il ministro Alfano o con ambienti e persone a lui vicine . Alfano potrebbe essere chiamato a rendere dichiarazioni ma in quanto indagato può anche avvalersi per Legge incredibilmente della facoltà di non rispondere o di mentire.

Schermata 2016-03-01 alle 14.31.56Chissà se ieri nel piazzale antistante la Prefettura di Bari, era proprio dei loro rispettivi problemi con la giustizia, che parlottavano Ugo Malagnino il segretario del viceministro Bubbico e Giuseppe Annicchiarico l’attuale dirigente della Digos di Taranto, a carico del quale pende la decisione di imputazione coatta adottata del giudice per le indagini preliminari di Taranto dr.ssa Anna De Simone  per “abuso d’ufficio“ . Annicchiarico infatti deve rispondere alla giustizia (un pò rallentata….forse qualcuno è alla ricerca della prescrizione ?) secondo quanto i magistrati hanno evinto dalle carte processuali, che accusano Annicchiarico di aver aver omesso in maniera parziale le evidenze delle indagini che effettuò quando dirigeva il commissariato di P.S. di Manduria nei confronti di due dirigenti sportivi,  inducendo quindi a suo tempo il magistrato a decidere per l’arresto dei due dirigenti sportivi. Piccolo particolare i due dirigenti sportivi (uno dei quali uno stimato medico di Manduria) vennero arrestati, incarcerati e sottoposti ad una gogna mediatica immeritata (leggete QUI salvo poi venire assolti c0n formula piena assistiti dall’ Avv. Marseglia del Foro di Taranto . Ed entrambi hanno successivamente querelato l’ Annicchiarico.

Credeteci, ieri mattina era a dir poco imbarazzante vedere come  Annicchiarico dirigente della Digos tarantina, cercasse di esibire la sua “amicizia” con il segretario particolare dell’ On. Bubbico dinnanzi ai suoi colleghi baresi . Vergognoso invece l’operato “vendicativo” nei nostri confronti messo in atto ieri a Bari dall’ Annicchiarico il quale ha fatto, o meglio, provato (inutilmente !),  qualsiasi cosa per impedirci  di partecipare alla conferenza stampa del Ministro Alfano, dove eravamo stati regolarmente accreditati ed a cui abbiamo partecipato anche grazie all’esemplare correttezza del Questore di Bari dr. De Iesu e del dirigente della Digos dr. Di Tullio , a cui va il nostro più sincero ringraziamento . Adesso di questa squallida vicenda ( o vendetta ?) se ne occuperà la Procura della Repubblica di Bari. Per correttezza d’informazione dovuta ai nostri lettori, a seguito della pubblicazione di questa vicenda, è bene rendere noto che mesi fa siamo stati querelati dall’ “imputato” dirigente della Digos di Taranto Annicchiarico, il quale a sua volta ha ricevuto per risposta da parte del sottoscritto due belle querele, una dinnanzi alla Procura della Repubblica di Roma ed una  dinnanzi a quella di Bari.

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nella foto il Questore di Taranto dr. Schimera

La verità è che a Taranto, si spara ovunque, dal centro storico alla periferia, nei quartieri dove notoriamente risiede la maggior parte della malavita locale (Tamburi, Città Vecchia, Salinella) e si avverte per la strada l’assenza di una necessaria attività di prevenzione de parte delle Forze dell’ Ordine. La città di Taranto, che per fortuna ha visto arrivare due  nuovi capaci militari come il Colonnello Andrea Intermite alla guida dei Carabinieri e del Colonnello Gianfranco Lucignano alla guida della Guardia di Finanza il cui attivismo è sotto gli occhi di tutta la città. Merita sicuramente più attenzione da parte del Prefetto di Taranto  dr. Guidato, troppo preso dal preparare i bagagli e le carte in vista del suo imminente trasferimento al nord, e del nuovo Questore Schimera che proviene da Matera, città dove la delinquenza è sicuramente poca cosa con furti, scippi e la microcriminalità di strada, e che sinora a Taranto ha dimostrato di amare molto le telecamere per gli annunci trionfali, ma di conoscere ancora molto poco la città ed i suoi propblemi,  nonostante abbia iniziato proprio a Taranto la sua carriera.

Basta farsi una passeggiata intorno alla Prefettura di Taranto, accanto a cui ha sede il commissariato di P.S. Borgo, e guardare con i propri occhi cosa avviene nel cuore della città, dove chiunque è capace di bloccare il ponte girevole e paralizzare la città per capire il perchè molta gente a Taranto rimpiange il vecchio questore Enzo Mangini. Al suo arrivo a Taranto il Questore Schimera dichiarò : “Credo nella polizia di prossimità, nel contatto con la gente, e il mio ufficio anche a Taranto sarà sempre aperto a tutti“. Peccato constatare però che nelle ultime ore con il nostro giornale non lo sia, così come il suo ufficio stampa non risponde alle nostre telefonate.

Chissà forse stanno preparando qualche altra inutile conferenza stampa, per parlare di “brillante” operazione, quando invece si scoprono gli autori dei reati grazie ai soliti “confidenti” di Questura, che evidentemente a Taranto abbondano.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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