Secondo Viero e la Deloitte i sin troppo ampi poteri dell’ex amministratore Luigi Fiorillo “non sono stati adeguatamente controbilanciati“: ecco perchè l’avvocato tarantino, un giovane DC passato coin il centrodestra berlusconiano, si è intascato dal 2004 al 2013 la bellezza di 13,7 milioni di euro, grazie anche alle 9 consulenze che gli hanno fatto incassare4,9 milioni, che si era auto-assegnato e determinato “in palese conflitto di interessi” .
LE CONSULENZE ESTERNE “MILIONARIE”
Negli ultimi 9 anni della “gestione Fiorillo“, cioè a partire dal 2009 alla sua destituzione, le Ferrovie Sud Est per consulenze e contratti si sono mangiate il 20% dei propri ricavi. 116 milioni di euro per la consulenza dei sistemi informativi, 83 milioni per l’esternalizzazione della contabilità, 73 per le consulenze e le spese legali. Un mare di soldi, sopratutto se si considera che nello stesso lasso di tempo la manutenzione di treni e autobus, cioè il core-business dell’azienda, è costata solo…42 milioni ! Molte delle consulenze d” oro” erano già note, come ad esempio gli incarichi legali spezzettati affidati all’ex presidente della Provincia di Bari, Marcello Vernola, vecchio amico e militante con Fiorillo nel Movimento Giovanile Democristiano (i giovani della DC – n.d.r.) .
TUTTI IN FAMIGLIA
Ma l’ “0scar” dei soldi sperperati può essere assegnato senza alcun dubbio ai 5 milioni per l’archivio. Nel 2005 Fiorillo ha assegnato 8.900 euro al mese che successivamente diventeranno 9.500 in favore di Rita Giannuzzi una archivista di Maglie (Lecce). Dopo qualche mese esce fuori un’altra consulenza sempre per “curare” l’archivio storico: altri 6.650 euro al mese, poi saliti 7.500, questa volta in favore del commercialista Franco Cezza, marito della Giannuzzi. I due hanno anche un figlio da mantenere: Gianluca Cezza, di professione avvocato, che incassa 9.000 euro al mese per dotare i documenti di codici a barre.
All’atto della nomina di Andrea Viero a commissario delle Ferrovie Sud-Est, questi contatta al telefono la Giannuzzi , ma al suo numero, risponde l’agenzia generale della Hdi assicurazioni. che guarda caso è la compagnia assicurativa che da anni sgestisce le polizze alla Sud-Est incassando quasi 5 milioni l’anno.Pensate che quando la procedura di gara viene vinta dalla Sai, Fiorillo la annulla ! Adesso il commissario Viero ha disdetto i contratti con la Hdi e sta risparmiando il 25%, e due mesi fa ha disdetto anche tutte le consulenze della famiglia Cezza che per l’archivio ha già intascato 2,9 milioni. A casa Cezza, peraltro, c’era anche un altro avvocato, Giovanni Luca il quale attraverso la Legalitax, di cui fa parte, ha intascato 300mila euro.
Ma Cezza non era l’unica famiglia che ha fatto “fortuna”… alle Sud-Est. Vi sono anche tre società: la Bit (biglietti), Centro Calcolo (buste paga) e Eltel che facevano capo ai fratelli romani Eugenio e Ferdinando Bitonte: che negli ultimi 9 anni hanno fatturato ed incassato 83 milioni di euro. Adesso i loro dipendenti sono stati assorbiti ed assunti dalle Ferrovie Sud-Est. Così come l’ex direttore del personale, compenso 220mila euro l’anno, che viveva a Roma, si recava per lavorare a Bari incassando oltre al suo stipendio anche 98 euro l’ora di indennità di trasferta.
Le spese legali. Il legale romano Angelo Schiano dal 2001 al 2015 ha maturato 27 milioni di compensi, quasi due milioni di euro l’anno. Poi si è scoperto che era membro dell’Organo di vigilanza dell’azienda, e che alloquando è stata sottoscritta una transazione per le parcelle non pagate dalle Ferrovie Sud-Est, si è fatto rappresentare da un avvocato “che risulta aver avuto rapporti di collaborazione” con Schiano: per questo motivo Viero ha richiesto l’annullamento della transazione.
I politici. Spulciando le carte analizzate dalla Deloitte saltano fuori anche 7.500 euro al mese (dal 2001) all’avvocato Stefania Maritati, figlia dell’ex sottosegretario Alberto, che inizialmente era l’ avvocato di Fiorillo nel corso dell’indagine sui treni d’oro.
Il ministero dei Trasporti “valuterà l’azione di responsabilità” nei confronti degli amministratori di Ferrovie Sud Est e “consegnerà ufficialmente le carte alla Procura“. Lo annuncia il ministro dei Trasporti Graziano Delrio sui socialnetwork dopo aver letto la relazione della Deloitte depositata dai commissari, che hanno messo in luce la malagestione delle ferrovie pugliesi, le cui finanze sono state letteralmente dilapidate da consulenze inutili ed incarichi affidati senza alcun bando di gara.
Le reazioni
Una relazione quella della Deloitte che ha fatto andare su tutte le furie l’ira anche il premier Matteo Renzi che tramite Twitter ha detto: “Sulla vicenda squallida di Ferrovie Sud Est andremo fino in fondo. Abbiamo commissariato. E faremo pulizia totale.Il Sud cambia verso“, seguito dalle dichiarazioni di Del Rio “Basta carrozze ferme, basta interessi privati e clientelismi, basta opacità, basta sprechi – aggiunge il Ministro – Al centro del trasporto pubblico mettiamo i cittadini e i servizi pubblici devono essere comodi, puntuali e far camminare l’Italia a testa alta. Il 12 gennaio scorso abbiamo commissariato come governo le Ferrovie Sud Est, ora abbiamo pubblicato sul sito del Ministero la relazione del Commissario Andrea Viero, facendo luce su una gestione totalmente opaca e reticente“.
“In questo periodo – dice Delrio nella sua dichiarazione – il commissario, e i sub commissari Angelo Mautone e Domenico Mariani, oltre a scoperchiare i conti hanno iniziato a revocare consulenze e a recuperare risorse sugli sprechi. Molto resta da fare in una situazione gravemente compromessa: il debito della società è di 311 milioni. C’era, dice il commissario, ‘un’azienda fuori dall’azienda’, dove la missione istituzionale del trasporto pubblico aveva un ruolo ancillare e risorse minime, mentre la gran parte veniva dispersa in consulenze inutili, con incarichi senza gara. Così, nel trasporto pubblico pugliese ci sono carrozze ferme e mai utilizzate, ritardi e disservizi, mentre qualcuno si abbuffava di denaro pubblico“.”Come ministero – aggiunge e conclude Delrio – valuteremo l’azione di responsabilità e consegniamo ufficialmente le carte alla Procura. Poi, a breve, un piano industriale serio, con un risanamento profondo, per dare alla Puglia un servizio pubblico degno di questo nome. Un atto dovuto verso i cittadini e verso i 1.300 lavoratori dell’azienda che, siamo certi, avremo al nostro fianco per ripartire“.
Ad essere messa sotto accusa è fondamentalmente la gestione pluriennale ed a dir poco “allegra” dell’ex amministratore unico Luigi Fiorillo (nella foto a sinistra). Nella relazione del commissario è riportato ed indicato che tra il 2006 e il 2012 Fiorillo avrebbe intascato 13 milioni e 750 mila euro, somma che comprende anche le consulenze affidate a se stesso. Da non dimenticare che Luigi Fiorillo per una presunta truffa transnazionale che le Ferrovie del Sud Est avrebbero pagato a caro prezzo è uno dei sette imputati nell’udienza preliminare in corso dinanzi al gup del Tribunale di Bari . Inchiesta questa che riguarda l’acquisto di 52 vagoni (27 nuovi e 25 ristrutturati) costati all’azienda, tra il 2006 e il 2012, circa 22 milioni di euro.