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22 Novembre 2024 09:05

L’ennesima falsità dei soliti “sindacalisti” questa volta contro il Vescovo di Taranto

La politica editoriale di questo quotidiano è stata quella di non dare risonanza alla marea di fantomatiche associazioni presenti sul territorio tarantino, che in realtà nascondono dietro le quinte, i soliti noti aspiranti tristi personaggi che ambiscono a “contare” nella vita sociale e politica della città di Taranto. I nostri lettori sanno anche molto bene che non siamo mai stati molto “teneri” nei confronti della Curia arcivescovile tarantina guidata dal vescovo ciellino Mons.  Filippo Santoro e di alcuni preti che invece di occuparsi di anime e fede si occupano sin troppo di politica, affari ed altro…

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Ma questa volta siamo dalla parte di Mons. Santoro, accusato ingiustamente dal solito fantomatico “comitato” cittadino, che non nominiamo per non dare loro ulteriore visibilità immeritata, di avere incassato somme di soldi dalla Total sotto forma di sponsorizzazioni per il “Mysterium Festival“. A smentire questa volgari strumentalizzazioni diffamatorie, che sarebbe bene perseguire anche legalmente, ha provveduto il portavoce della Diocesi, don Emanuele  Ferro il quale ha chiarito che “il patrocinio dell’arcidiocesi di Taranto al ‘Mysterium’ non è di natura economica, che l’arcivescovo non gestisce un centesimo di queste iniziative né in alcun modo ha titolo su aspetti gestionali”

“Quindi – continua don Ferro – l’arcidiocesi non restituisce nulla perché non ha ricevuto nulla. L’impegno della curia è quello di contribuire a che la programmazione culturale ed artistica sia una cornice consona e opportuna ai riti della Settimana Santa, mettendo a disposizione gratuitamente siti e personale proprio per l’accoglienza delle iniziative. La sponsorship è interamente curata dalla Ico Magna Grecia che tra l’altro a noi ha dichiarato che gli sponsor interessati a Tempa Rossa sono “main sponsor” (cioè sponsor principale – n.d.r.)  dell’intera programmazione annuale dell’orchestra e non solo del Mysterium. Dispiace ancor più dell’accusa faziosa, falsa e strumentale che tenta di infangare l’impegno di monsignor Santoro per Taranto, che ci si ostini sempre a percorrere vie di divisione e di fango. La chiarezza con la quale monsignor Santoro si è espresso per il ‘si’ del prossimo referendum del 17 aprile è chiaramente indice di libertà da qualsiasi vincolo di natura economica e politica”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Piero Romano, il direttore artistico della ICO Magna Grecia: “In merito a un comunicato diramato in queste ore sul coinvolgimento dell’Arcivescovo Metropolita di Taranto, S.E. Filippo Santoro, nella gestione del ‘Mysterium Festival’, riteniamo necessario, per amore di chiarezza e per non sporcare ciò che di bello il nostro territorio riesce ad esprimere, ribadire anche in questa occasione che S.E. monsignor Filippo Santoro ha avuto sempre un’attenzione amorevole e generosa nei confronti dell’attività del ‘Mysterium Festival’ interessandosi, attraverso un suo patrocinio morale, unicamente del valore culturale, artistico e religioso degli eventi in cartellone e, inoltre, del valore promozionale a favore del territorio di questa manifestazione”.

“Ribadiamo che il ruolo dell’Arcivescovo  – continua Romano – è sempre stato privo di alcun interesse economico e che egli non ha avuto alcun ruolo, diretto o indiretto, nelle responsabilità gestionali del ‘Mysterium Festival’. Come è già stato ribadito più volte nei giorni passati, la gestione della manifestazione, anche nei suoi aspetti economici e finanziari, attiene esclusivamente al Comitato organizzatore del ‘Mysterium Festival’ nel quale non c’è alcun rappresentante né dell’Arcivescovado né della Curia di Taranto. Pertanto esprimiamo piena e assoluta solidarietà all’Arcivescovo Metropolita di Taranto, S.E. Filippo Santoro, oggetto in queste ore di attacchi strumentali basati su notizie e fatti privi di ogni fondamento”.

Ora secondo noi sarebbe il caso, a proposito di “sponsorizzazioni”…,  che la Guardia di Finanza e non solo tarantina, ma a partire dal comando regionale, si attivi per accertare il giro di affari poco chiari che si muove invece dietro le quinte del concerto del 1° maggio, per il quale abbiamo saputo e verificato che il comitato organizzatore negli anni scorsi venda a commercianti, imprese e cittadini bottiglie di vino per finanziare le proprie attività senza consegnare alcuno scontrino, ricevuta fiscale, fattura.

E’ forse arrivato il momento di iniziare a fare un pò di piazza pulita su certi “personaggi” che si aggirano per Taranto, che in altre città non troverebbe mai lo spazio mediatico e credibilità… ricevuta dai giornalisti locali, che evidentemente amano il vino, o forse ne bevono troppo !

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