di Paolo Campanelli
Megaman Powered Up è un gioco atipico, trattandosi allo stesso tempo di un porting e di un remake. La storia è sempre quella: anno 20XX; spinto dalla invidia per il successo del suo collega il dottor Wily decide di voler conquistare il mondo, e ruba i Robot Masters, androidi avanzati per operazioni industriali e capaci di guidare altri robot più semplici, creati dal dottor Light; tuttavia, dall’alto della sua arroganza, Wily lascia andare Roll e Rock, i robot per faccende domestiche di Light. Spinto da un forte senso di giustizia, Rock chiede di essere convertito in un robot da combattimento, e si attiva per fermare i piani di Wily e dei Robotmasters da lui riprogrammati.
La prima cosa che salta all’occhio è indubbiamente la grafica “pupazzosa” (anche detta chibi) del gioco, che usa colori saturi in moderazione e tonalità più tenui, con gli sfondi completamente ricreati da zero utilizzando la grafica più avanzata della PSP; il reparto musicale si appoggia alle musiche originali, fornendo un grande numero di remix. Il tipo di gameplay è lo stesso dell’originale: Megaman salta e spara, ottenendo l’abilità di usare le armi dei boss sconfitti. Il gioco è però diviso in due differenti modalità: Classica, che è una ricostruzione del gioco originale, con nessuna vera aggiunta e quindi un porting, mentre la modalità Moderna utilizza nuove aree, nuovi ostacoli, nuovi nemici (alcuni dei quali originariamente provenienti da giochi successivi della serie), e due RobotMasters totalmente nuovi, portano così il numero dei boss al canonico 8, con relativi livelli, armi e conseguentemente una modifica alle debolezze degli altri, oltre ad un livello introduttivo, e sequenze parlate, con un doppiaggio inglese che però tende all’esagerazione.
La modalità moderna inoltre permette al giocatore, qualora riuscisse a sconfiggere i robot masters usando solo il Megabuster, l’arma di base, di poterci giocare, avendo così 9 differenti personaggi selezionabili, più uno segreto ottenibile completando tutte le 100 sfide, ognuno con le proprie differenti abilità: Iceman congela i nemici e li trasforma temporaneamente in piattaforme, Gutsman evoca blocchi dal terreno che possono essere usati sia come arma sia come piattaforma, Timeman rallenta lo scorrere del tempo influenzando la velocità di movimento dei nemici, Cutman è capace di effettuare salti dalle pareti, e così via; le debolezze dei Robot masters giocano un ruolo importante, rendendo più o meno difficile certe sequenze e combattimenti.
La modalità Moderna dispone di una selezione della difficoltà, che influenza numero e potenza dei nemici, e aggiunge al livello più basso delle piattaforme supplementari, per facilitare i movimenti del giocatore, ma alcuni bonus non possono essere raggiuti. È inoltre presente la possibilità di creare e condividere tramite codici livelli personalizzati, per la gioia di alcuni dei fan più sadici Il contenuto scaricabile comprende Roll come personaggio giocabile, con una serie di costumi alternativi, dei livelli con difficoltà estrema e materiali per la modalità creazione.
I fan sono divisi sul gioco: alcuni trovano lo stile ridicolo, benché fosse quello che Keiji Inafune, il padre della serie, avesse originariamente in mente, altri ritengono che tutti gli altri giochi della serie dovrebbero ricevere lo stesso trattamento, e apprezzano le modifiche apportate al boss finale, altri ancora sono semplicemente indecisi. È tuttavia impossibile da mettere in discussione il nuovo filone di immagini create dai fan che lo stile di questo gioco ha lanciato.
Il gioco è stato pubblicato nel 2006 per PSP, ma i giochi sono piuttosto comuni, sia di seconda mano che ancora nell’incarto originale, con prezzi che variano in un raggio tra 10 e 25 euro; il gioco è presente nel PSN giapponese, ma difficoltà tecniche ne hanno impedito la pubblicazione in quello europeo e americano, ma con l’incalzare del trentesimo anniversario del Blue Bomber, le cose potrebbero cambiare.