Dopo aver posto ai domiciliari la maestra di Taranto accusandola di maltrattamenti su alcuni bambini, accuse con condivise dal giudice per le indagini preliminari dr. Giuseppe Tommasino, che non aveva convalidato il provvedimento di arresto della Procura della repubblica di Taranto a seguito delle indagini della Squadra Mobile, la Procura non ci sta e ricorre al Tribunale di Riesame che ha fissato l’udienza per il prossimo 1 giugno.
“Nel corso dell’interrogatorio – scrive il giudice – sono emersi elementi che meritano adeguato approfondimento e che (soprattutto) potrebbero sovvertire l’ipotesi posta a fondamento dell’imputazione”. Motivazione questa che ha reso possibile ulteriori accertamenti e le conseguenti indagini difensive.
La maestra era stata accusata di aver maltrattato alcuni suo alunni, con dei comportamenti bruschi ripresi nei filmati delle microcamere installate dai poliziotti, i quali erano intervenuti arrestandola in flagranza del presunto reato . I presunti maltrattamenti addebitati all’insegnante sono stati negati dall’interessata, dinnanzi al giudice per le indagini preliminari, esibendo prove a discolpa e testimonianze di altri genitori dei suoi alunni.
Secondo la Procura tarantina, la condotta dell’insegnante assistita dall’ avv. Massimo Tarquinio deve essere “bloccata” in quanto, a seguito del provvedimento di libertà dagli arresti domiciliari del Gip Tommasino adottato dopo l’interrogatorio di garanzia, la maestra sarebbe potuto ritornare tranquillamente all’insegnamento, anche se per motivi di salute aveva preferito prendersi una pausa dopo la vicenda giudiziaria subita.
La procura, dal canto suo, si sente sicura sulla base della relazione presentata dalla Polizia di Stato, e quindi sostiene che le accuse a carico dell’insegnante 59enne siano supportate da elementi inconfutabili, sulla base dei quali la Procura di Taranto torna all’attacco rivolgendosi al Tribunale del Riesame contro il provvedimento garantista del Gip Tommasino. La parola quindi ai giudici del Riesame che il prossimo 1 giugno decideranno sul consueto “scontro” interno a Palazzo di Giustizia fra i giudici ed i magistrati della Procura.