Luigi Fiorillo, l’ avvocato tarantino ex amministratore unico delle Ferrovie Sud Est, società interamente controllata dal Ministero dei Trasporti attualmente in gestione commissariale dopo che sarebbe stata svuotata secondo le indagini della Procura di Bari, avrebbe tentato di monetizzare due polizze vita a suo nome del valore di 3,8 milioni di euro spostando il denaro su un conto corrente con il fine di far perdere le tracce di quelle disponibilità finanziarie soldi.
I finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari hanno così eseguito un sequestro preventivo d’urgenza disposto dal pm Isabella Ginefra e che adesso dovrà essere convalidato dal gip, in quanto rientra nel procedimento penale sulla presunta truffa dei vagoni da oltre 20 milioni di euro, che attualmente si trova nella fase fase di udienza preliminare.
Un intero gruppo di magistrati della procura barese è nel frattempo al lavoro sul secondo filone d’inchiesta sulla gestione della società, valutando una ipotesi di dissipazione di fondi ben più consistente. Si tratta di più di 300 milioni di euro di sprechi delle Ferrovie Sud Est fra compensi e consulenze d’oro, costi di manutenzione dei mezzi e incarichi. Indagine che ha preso avvio grazie alla relazione depositata dai commissari di Ferrovie Sud Est nei mesi scorsi, incaricati di mettere a punto un piano di risanamento aziendale. Indagine con ipotesi di reato di truffa e peculato, che, al momento si trova ancora agli inizi.
Si avvia alla conclusione nel frattempo l’udienza preliminare e il contestuale processo con rito abbreviato nei confronti dei sette imputati per i quali il pm Isabella Ginefra (a sinistra nella foto) ha chiesto il processo. Il prossimo 13 giugno si tornerà in aula dinnanzi al gup Annachiara Mastrorilli del Tribunale di Bari per discutere la posizione di Tomasz Zaboklicki e Zygfryd Franciszek Zurawski, rispettivamente presidente e componente del direttorio della società polacca Pesa Bydgoszcz Sa e quella degli altri cinque imputati: lo stesso Luigi Fiorillo; il responsabile tecnico di Fse Nicola Alfonso; Giuseppe Fiaccadori, rappresentante legale di Railconsulting srl; Marco Mazzocchi, all’epoca rappresentante legale della società Varsa Sp. Z.o.o., e l’ ex procuratore speciale dell’azienda polacca Carlo Beltramelli, che rischiano il rinvio a giudizio.
Secondo la Procura barese , i 27 treni pagati 93 milioni di euro e interamente finanziati dalla Regione Puglia, acquistati dalle Ferrovie Sud Est dalla società polacca, sarebbero costati 12 milioni in più, con la relativa truffa all’ente. Altre 25 carrozze ristrutturate sarebbero poi state pagate 22 milioni 500mila euro cioè il doppio, secondo quanto ritiene l’accusa, del valore di mercato dei vagoni.
Per questa vicenda sia Fiorillo che Alfonso hanno già subito un sequestro conservativo di beni per 11 milioni di euro – poi ridotti a 7 – su disposizione della Corte dei conti. Adesso è intervenuta la magistratura penale, la quale su segnalazione ricevuta dalla Banca d’Italia che aveva eseguito il blocco amministrativo dello smobilizzo dei 3,8 milioni e segnalato l’operazione alla Guardia di Finanza ha disposto il sequestro preventivo di urgenza per le due polizze di Fiorillo.