MENU
22 Novembre 2024 13:38

Vatileaks, una vittoria del giornalismo

La sentenza dimostra che chi racconta storie verificate e non diffamanti non deve avere paura di essere censurato. Nemmeno in Vaticano. E che vale la pena combattere battaglie di principio

di Emiliano Fittipaldi

nella foto Emiliano Fittipaldi
nella foto Emiliano Fittipaldi

Se il processo in Vaticano a due giornalisti e a due libri è stato una farsa, la sentenza finale ha dato un senso pieno a una battaglia durata sette mesi. Una battaglia per la libertà di stampa che non è stata vinta solo da due giornalisti: la vittoria dei principi liberali – al netto dell’improbabile carcerazione – è una vittoria collettiva. Della stampa, e dell’opinione pubblica che ha diritto ad essere informata. Sempre, anche quando si tratta dei segreti finanziari del Vaticano.

Ieri sera i giudici di papa Francesco non hanno solo assolto la libera stampa. Hanno fatto letteralmente a pezzi l’impianto accusatorio del promotore di giustizia, che considerava il sottoscritto e Gianluigi Nuzzi colpevoli di aver «concorso moralmente» nella divulgazione di notizie riversate, grazie «all’impulso psicologico» che con la loro «presenza e disponibilità ha contribuito a rafforzare il proposito della rivelazione delle notizie» di due funzionari vaticani, monsignor Balda e Francesca Immacolata Chaouqui. “Chi riceve notizie normalmente non è punibile. Ma stavolta i giornalisti sono stati una ragione essenziale per divulgare le notizie”, hanno spiegato i magistrati nella requisitoria.

L’assurdità di tale assioma è stato spazzato via da una sentenza coraggiosa: perché la non punibilità di due cronisti italiani non passa solo attraverso “il difetto di giurisdizione” (colpevolmente nelle cronache di oggi si evidenzia questa come unica motivazione del proscioglimento), ma anche per l’assenza di qualsiasi reato tra quelli contestati: assoluzione perchè il fatto non sussiste, ha spiegato il presidente della corte. Avessimo commesso il reato in concorso con Balda e Chaouqui (entrambi considerati colpevoli) saremmo risultati colpevoli anche noi: per la legge della Santa Sede i cittadini stranieri che compiono reati in combutta con funzionari pubblici vaticani sono sempre giudicabili, infatti, dai tribunali del Papa.

Schermata 2016-07-08 alle 18.58.11

Non solo. La corte ha spiegato che – grazie al “diritto divino” – la libertà di stampa deve essere sempre tutelata. E che per questo pubblicare notizie vere e di interesse pubblico, non può essere considerato reato nemmeno dietro le sacre mura.

Schermata 2016-07-08 alle 18.59.30I giudici non hanno dunque messo solo una toppa a un’istruttoria che ha causato in tutto il mondo gravi danni d’immagine alla Chiesa e al pontificato di papa Francesco. Ma hanno chiuso una vicenda complessa con una sentenza storica, almeno per il giornalismo d’inchiesta: anche in uno stato teocratico chi fa il giornalista e pubblica notizie verificate e non diffamanti non deve avere paura di essere censurato o finire in carcere.

Credo che portare due giornalisti dietro le sbarre sia stato un grave errore, etico e comunicativo. Ma l’epilogo cancella ogni amarezza: perché la sentenza è coerente con il vento progressista e riformatore che soffia da  Santa Marta, e perchè una battaglia di principio è stata vinta. Non era scontato.

  • * giornalista del settimanale L’Espresso

 

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Due imprenditori lombardi indagati: erano pagati dall'intelligence russa per mappare Roma e Milano
Commissione europea, semaforo verde per Raffaele Fitto e Teresa Ribera: le nomine confermate nella notte
I pm De Pasquale e Spadaro condannati per "oggettiva gravità" dal tribunale di Brescia
Il nuovo codice della strada è in vigore. Dalle multe ai cellulari, ecco cosa cambia
Scoperta evasione milionaria a Bari: 29 indagati. Dentisti in nero, utilizzavano un software speciale per aggirare il fisco
In arrivo aria fredda sull'Italia e maltempo al nord
Cerca
Archivi
Rai, Gian Marco Chiocci confermato alla direzione del Tg1
Due imprenditori lombardi indagati: erano pagati dall'intelligence russa per mappare Roma e Milano
Commissione europea, semaforo verde per Raffaele Fitto e Teresa Ribera: le nomine confermate nella notte
I pm De Pasquale e Spadaro condannati per "oggettiva gravità" dal tribunale di Brescia
Il nuovo codice della strada è in vigore. Dalle multe ai cellulari, ecco cosa cambia

Cerca nel sito