Nell’ultimo decennio che ha condotto le Ferrovie Sud-Est sull’orlo del baratro accumulando debiti per almeno 350 milioni di euro, a causa di appalti pilotati e consulenze milionarie la responsabilità non può che essere dell’avvocato tarantino Luigi Fiorillo, un ex-democristiano che è stato per 23 anni il “dominus” dell’azienda , venendo riconfermato nella sua carica da 16 ministri. Sino alle sue dimissioni imposte dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.
Delrio, ospite a Polignano a Mare (Bari) in occasione del festival “il Libro possibile“, è intervenuto alla presentazione del libro inchiesta “Niente treni la domenica”, scritto da Giovanni Longo e Massimiliano Scagliarini, un approfondimento sull’inchiesta scaturita dal malaffare nelle Ferrovie Sud Est. “È iniziata – ha esordito il ministro – un’opera di pulizia e moralizzazione dell’azienda, dove evidentemente qualcosa non ha funzionato. In questi casi è meglio dire chiaro ciò che non va. Sud-Est rappresenta un patrimonio per la Puglia e per l’Italia intera considerando quanto è importante la mobilità su ferro per i pendolari ma anche per le imprese e lo sviluppo del turismo. Anche per questo, abbiamo ritenuto che Fs offrisse tutte le garanzie per una rapida soluzione del problema e per il recupero della qualità del servizio: poi però dovremo riaprire il discorso con la Regione, che è l’approdo naturale di questo tipo di aziende”.
“La battaglia per la legalità nelle Ferrovie Sud Est, come nei casi del Mose e di Expo, è uno dei principali scopi e delle sfide della nostra stagione di governo – ha aggiunto ieri sera Delrio – Il denaro pubblico deve essere usato bene e chi ruba deve andare via. L’Italia, combattendo la corruzione, può fare grandi passi in avanti nello sviluppo e per l’occupazione” aggiungendo: “La strada è la collaborazione tra pubblico e privato“.
Ad ascoltarlo presenti in platea il sindaco di Bari, Antonio Decaro, parlamentari e consiglieri regionali di ogni schieramento politico e numerosissimi esponenti sindacali e dipendenti delle Sud-Est, il commissario Andrea Viero e i suoi vice Domenico Mariani ed Angelo Mautone .
“Nell’assemblea dei soci del 30 luglio – ha proseguito il ministro Delrio – daremo il via all’azione di responsabilità nei confronti di Fiorillo, abbiamo il via libera dell’Avvocatura dello Stato Ma oggi la priorità è garantire la qualità del servizio di trasporto pubblico ai pugliesi e in particolare a quelli del Salento che dipendono ancora di più dalle Sud-Est, affinché non si debba mai più dire “Niente treni la domenica”. E per quanto accaduto dobbiamo chiedere scusa ai pugliesi: entro tre-quattro mesi avranno risposte precise”.
“Il libro – hanno detto gli autori Longo e Scagliarini – non è un’inchiesta giudiziaria, ma svela un meccanismo che sembrerebbe un vero e proprio sistema per la spartizione di centinaia di milioni di fondi pubblici, spesi in consulenze e appalti senza alcun controllo: dei soldi hanno beneficiato personaggi riconducibili alla politica, senza distinzione di colore. Nelle Sud-Est, ad esempio, è stata consentita una parentopoli che vede coinvolti quasi tutti i sindacati. La gravità della situazione era ben nota da almeno tre anni, eppure nessuno dei predecessori del ministro Delrio ha mai ritenuto opportuno intervenire”.
La Guardia di Finanza su mandato del Procuratore Regionale dott.ssa Carmela de Gennaro e del Vice Procuratore della Corte dei Conti dott. Pierpaolo Grasso ha rintracciato e sequestrato in due banche 3 milioni 800mila euro all’ex ad delle Sud Est Fiorillo, e posto sotto sequestro tre immobili ubicati nel capoluogo, n. 11 rapporti bancari e finanziari e tutte le somme e le ragioni di credito spettanti ai due indagati Luigi Fiorillo ex amministratore unico delle “Ferrovie del Sud Est” e di Francesco Paolo Angiulli dirigente dell’Area Investimenti della società pubblica