Nel Partito Democratico pugliese regna una gran confusione sopratutto statutaria. Ma è un vecchio vizio. Dopo le accuse di Michele Emiliano all’epoca dei fatti segretario regionale pugliese, durante le primarie e le regionali del 2015 che rivolse ai consiglieri provinciali del Pd di Taranto che avevano deciso di entrare in maggioranza e giunta con Martino Tamburrano (Forza Italia), ritenendoli responsabili di aver “clonato” il famoso Patto del Nazareno siglato a Roma fra Berlusconi e Renzi, a cui fecero seguito le minacce di espulsione dei consiglieri provinciali tarantini “strombazzate” da Emiliano , che tali sono rimaste, in quanto lo statuto del Partito Democratico non consente tali poteri all’organo politico regionale, anche il suo “successore” Lacarra si è dato recentemente da fare… per manifestare una propria limitata conoscenza delle norme presenti nello Statuto e delle regole assembleari.
Infatti nell’ultima riunione della direzione regionale il neo segretario regionale Lacarra , “nominato” a seguito di un accordo a tavolino fra Emiliano e Decaro, ha dovuto rimangiarsi il commissariamento della federazione provinciale di Taranto, autonominandosi “commissario”, accettando le dignitose dimissioni dell’attuale segretario provinciale Walter Musillo a seguito dei deludenti risultati elettorali del Pd in occasione delle ultime elezioni amministrative nei comuni della provincia tarantina dove si votava.
Alla riunione non erano presenti i deputati tarantini Michele Pelillo e Ludovico Vico impegnati a Roma, ed unico consigliere regionale tarantino presente è stato Michele Mazzarano, attuale capogruppo del Pd al Consiglio Regionale della Puglia, il quale ha dimenticato di recitare il dovuto “mea culpa”, considerato che proprio nel suo comune, cioè Massafra (in provincia di Taranto) il Partito Democratico ha conseguito il peggior risultato di tutti i comuni in cui si votava in Italia, cioè il 7,37% raccattando appena 1.737 preferenze (gli elettori aventi diritto al voto erano 25.904) in un comune dove non c’era neanche la concorrenza-presenza di liste e candidati del Movimento Cinque Stelle !
Adesso spetterà al segretario dimissionario Walter Musillo convocare l’assemblea provinciale del Pd, dove siamo certi, se ne vedranno delle belle. Ma si ascolteranno anche tante “balle” di qualcuno dalla linea politica poco chiara. E molti equilibri e rapporti compromessi sicuramente verranno alla luce. “Sarà l’assemblea provinciale degli iscritti – ci dice un autorevole esponente del Pd jonico che chiede di restare anonimo per evitare ulteriori polemiche – a scegliere chi dovrà guidare il Pd e non qualche “consigliori” dell’ultim’ora a caccia di spazio, protagonismo e visibilità. Fra un anno si voterà per il rinnovo del consiglio comunale di Taranto. E bisognerà fare i conti con l’anti-politica crescente. E’ tempo di pensare a lavorare e di lasciare da parte gelosie e strani appetiti…”