Il boss Nicola De Vitis, affidatosi agli avvocati Luigi Esposito e Gaetano Vitale, ed il suo “socio” Orlando D’Oronzo difeso dagli avvocati Giuseppe Cagnetta e Luigi Danucci , come facilmente immaginabile e prevedibile, hanno letteralmente fatto scena “muta” davanti al Gip del tribunale di Taranto il quale ieri mattina ha interrogato per rogatoria su ordine del giudice delle indagini preliminare Alcide Maritati del Tribunale di Lecce i componenti del “clan” tarantino D’Oronzo -De Vitis, arrestati e condotti 48 ore prima nel carcere di Taranto. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip di Lecce su richiesta del pubblico ministero Alessio Coccioli. Anche Cosimo Buzzacchino, difeso dagli avvocati Giuseppe Cagnetta e Antonio Mancaniello si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Andrea Di Carlo, assistito dagli avvocati Luigi Danucci e Fausto Soggia ha accettato di farsi interrogare ed ha respinto le accuse, sostenendo che probabilmente era stato tirato in ballo per un errore, uno scambio di persona.
Invece Raffaele Brunetti e Gaetano Diodato difesi dall’avvocato Angelo Casa, hanno addirittura dichiarato al Giudice per le Indagini Preliminari di essere estraneo ai fatti contestati. Allo stato attuale a carico degli indagati vi sono accuse a vario titolo che spaziano dall’ associazione mafiosa al traffico di droga, ed all’ estorsione.
Nelle prossime ore secondo il calendario stabilito dal Gip verranno interrogati degli altri indagati, fra i quali Fabrizio Pomes, imprenditore e politico, che verrà interrogato difeso dall’avvocato Giuseppe Sernia. Altri indagati invece si sono affidati agli avvocati Fabrizio Lamanna, Salvatore Maggio, ed Enzo Sapia. . L’operazione riguarda presunti appartenenti a organizzazioni legate ai clan .