Come ampiamente annunciato nelle interviste su giornali e tv il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha deciso di rimodulare la campagna di informazione e prevenzione sul “Fertility Day” del 22 settembre. “A questo – come riferisce il portavoce del ministro Claudio Rizza– il Ministro ha lavorato oggi al ministero, rinunciando a partecipare alla Festa dell’Unità di Milano e non certo per evitare contestazioni come invece qualcuno ha voluto ipotizzare”
Botta e risposta con Renzi. La campagna del ministero della Salute, non aveva convinto neanche il premier, Matteo Renzi, il quale in un intervento radiofonico ha ammesso che non era a conoscenza dell’iniziative: “Io non sapevo niente di questa campagna, non l’ho neanche vista; ho visto che ci sono un sacco di polemiche” ha detto il presidente del Consiglio . “Non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perché vede un cartellone pubblicitario… Però conosco tante ragazze della mia generazione che mi dicono “come faccio matteo a fare un figlio se non ho i nonni, sono in uno stato di precarietà costante…“.
Alle critiche del Premier Renzi, non si è fatta attendere la replica della ministra che al Tg4 ha detto: “Nella decisione di avere figli l’aspetto economico è il grande tema che deve affrontare l’Italia: un Paese dove non nascono bimbi deve fare politiche a sostegno di natalità, donna e lavoro. Sono politiche intersettoriali, fanno parte di una visione da statista del Paese, ma io faccio il ministro della Salute e mi occupo di questi temi, il resto lo facciano il premier e gli altri ministri. Non potremo che sostenere delle politiche condivise sulla natalità“.