Adeguate risorse umane per il funzionamento degli uffici giudiziari e per il supporto alle innovazioni organizzative e tecnologiche necessarie alla modernizzazione dei servizi della giustizia: è il principio che ha ispirato il profondo rinnovamento delle politiche del personale dell’amministrazione giudiziaria intrapreso dal Ministro Andrea Orlando fin dal suo insediamento al ministero di Via Arenula.
Proprio per dare attuazione ad un quadro normativo che ha avviato straordinarie procedure di reclutamento di nuove risorse attraverso bandi di mobilità volontaria, mobilità obbligatoria, riqualificazione e infine nuove assunzioni dopo anni di sostanziale stagnazione (grazie al decreto legge 30 giugno 2016 n. 117 che non solo autorizza il ministero ad un vero e proprio programma assunzionale, ma completa efficacemente un complessivo quadro di disposizioni legislative in materia di personale), il Guardasigilli ha indirizzato ai vertici del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria una direttiva con le linee di intervento a cui far riferimento. Cinque i punti fondanti:
- assicurare una idonea e adeguata formazione alle nuove risorse che entreranno a far parte dell’amministrazione giudiziaria, valorizzando le competenze dello stesso personale diffuse sul territorio e facendo ricorso a più innovativi ed agili strumenti di formazione;
- rivedere e rimodulare i profili professionali, riconsiderare la definizione di alcune mansioni e inserire nuove figure professionali attualmente non presenti nell’amministrazione della giustizia;
- razionalizzare la pianta organica del personale amministrativo, ripensandola modulata per fasi e in funzione di integrazione e supporto dei processi di riordino organizzativo avviati;
- informatizzare le procedure di reclutamento e le procedure selettive già avviate per garantire maggiore efficienza e una loro più celere definizione, nonché incentivare la digitalizzazione dei processi di gestione del personale, con l’informatizzazione dei fascicoli e degli strumenti di censimento;
- completare velocemente le procedure di contrattazione collettiva in materia di Fondo Unico di Amministrazione – il cui accordo, ha permesso di redistribuire al personale oltre 90 milioni di euro relativi agli anni 2013,2014 e 2015 – e introdurre criteri di razionalizzazione delle risorse per assicurare le nuove attività di formazione e i percorsi di riqualificazione del personale dell’amministrazione giudiziaria.