Anche Taranto-Scafatese è finita 0-0 ed il pubblico dello stadio Iacovone se ne è tornato ancora una volta a casa deluso dall’ennesima mancata vittoria casalinga, pur giocando contro una delle “squadrette” che militano in serie D. Dopo la farsa dell’azionariato popolare, per poi passare ai sogni di gloria (svanita) nel nulla della “fallimentare” gestione-presidenza di Fabrizio Nardoni, che si è chiusa con debiti per alcune centinaia di migliaia di euro, siamo arrivati al “bluff” Campitiello, un imprenditore di Pagani,che come ben noto, non ha mai avuto alcun tipo di legame o interesse allo sport tarantino, e non ha mai ha investito un solo centesimo nel calcio in Campania, che folgorato…. all’improvviso sulla strada della città dei due mari ha deciso di investire (si fa per dire…) qualche euro nel Taranto Calcio. La società dopo aver partecipato all’inutile tentativo di ripescaggio (bluff) in Lega Pro , depositando la richiesta soltanto il 2 settembre scorso, ha allestito una squadra in “saldo” ingaggiando giocatori senza contratto e senza squadra, mettendo a disposizione del nuovo allenatore (campano anche lui…!) una squadra che sembra una vera e propria “armata brancaleone” . I rossoblù pur giocando in serie D, sono arrivati alla 6a partita del girone di andata del campionato racimolando appena 10 punti in classifica, viaggiando quindi ad una media di circa 1.5 punto a partita.
La cosa più ridicola è assistere al goffo tentativo di gestire in maniera a dir poco ridicola la comunicazione, come se il Taranto giocasse in serie A, con annunci di conferenze stampa (manca solo che le faccia anche il magazziniere…) dimenticando il livello del calcio dilettantistico ed i campetti su cui invece e purtroppo gioca la squadra rossoblù. Per non parlare poi dell’altrettanto basso livello dirigenziale (cioè con quasi nessuna esperienza alle spalle) , e sopratutto desta più qualche legittimo dubbio il rifiuto espresso dalla società via mail, di fornirci il bilancio pubblico (è una s.r.l.). Cosa hanno da nascondere al Taranto Calcio, forse i debiti lasciati in eredità da Nardoni ? Ma non è un problema lo scopriremo da soli richiedendo al registro imprese della Camera di Commercio di Taranto una “visura” storica ed il bilancio degli ultimi tre esercizi societari del Taranto . La città ed i tifosi meritano di non vivere più blande illusioni e di sapere e capire tutto quello che nelle conferenza stampa del Taranto , e sui siti e giornaletti compiacenti, nessuno racconta o spiega.
Il signor Francesco Montervino, un ex-giocatore alla sua prima esperienza dirigenziale come direttore sportivo, è convinto con grande presunzione di essere il novello “enfant prodige” del mercato . Vi risparmiamo i commenti e racconti in merito raccolti da alcuni importati direttori sportivi del calcio professionistico . Lo scorso 1 giugno 2014 sul sito Salerno Notizie scrivevano che “capitan Montervino, con il contratto ormai scaduto potrebbe – stando a quanto rivela Tv Oggi –lasciare il calcio giocato ed intraprendere la strada del dirigente. Lo farebbe a Taranto nella sua città d’origine ma alle dipendenze della famiglia Campitiello di Pagani già presente con il suo marchio Jomi accostato alla Pallamano ma che ora vuole sfondare anche nel calcio”.
Il 6 settembre scorso a Taranto in una conferenza stampa Montervino disse “Qualcuno dovrebbe chiederci scusa. All’inizio della nostra avventura siamo stati boicottati. Hanno detto che volevamo mangiare chissà quale torta o che avessimo chissà quale interesse per fare i nostri “porci comodi”. E invece abbiamo mancato il ripescaggio di un soffio e abbiamo dimostrato il contrario. Ma adesso dobbiamo rimboccarci le maniche”. Purtroppo l’ex-giocatore dimostra di non capirci molto di carte federali dicendo “abbiamo mancato il ripescaggio di un soffio ” dimenticando che la richiesta di ripescaggio il Taranto l’ha presentata in extremis e dopo aver dovuto fare un’assemblea straordinaria, in quanto lo statuto della società era limitato alla partecipazione al calcio dilettantistico. Ed aggiungeva “Per la Lega Pro avevamo delle ipotesi d’accordo con giocatori importanti, anche di squadre di A e B. Ma adesso dobbiamo cambiare strategia. Ci servono cinque o sei acquisti per fare un campionato di vertice: subito almeno due attaccanti e un difensore centrale. Entro giovedì speriamo di chiudere per mettere a disposizione di Favo una formazione completa”.
Tali affermazioni sono in linea con il carattere di Montervino, che pochi ricordano, circa 2 anni fa ed esattamente il 21 gennaio 2013, in seguito al suo gol segnato durante la partita Aversa Normanna-Salernitana, esultò in modo discutibile rivolgendosi direttamente ai tifosi avversari, ricevendo successivamente 6 giornate di squalifica per l’atto (poi ridotte a 3 dopo il ricorso presentato appositamente). Ecco quali furono le motivazioni della giustizia sportiva:
« Il giocatore espulso per doppia ammonizione, entrambe per condotta non regolamentare; il medesimo in occasione della segnatura della rete raggiungeva la zona sottostante la tribuna occupata dai sostenitori della squadra avversaria, si aggrappava alla stessa e rivolgeva, con volgare gestualità, frasi ingiuriose verso i tifosi sputando più volte verso gli stessi; tale comportamento provocava la reazione dei tifosi locali – spiega il Giudice Sportivo – e l’ulteriore reazione dei tifosi ospiti con conseguenti incidenti descritti in separata sede. Tale comportamento, deprecabile e del tutto ingiustificato, si manifesta di particolare gravità per le conseguenze che dallo stesso sono derivate (r.a., cc, proc. fed.e relazione responsabile dell’ordine pubblico). » In seguito, il 23 gennaio, venne emesso il Daspo (leggi qui) della durata di 2 anni firmato nei suoi confronti dal Questore di Caserta dr. Giuseppe Gualtieri , che gli negava la partecipazione ad assistere a qualsiasi evento sportivo. In seguito al gesto del calciatore si scatenò una guerriglia fra gli spalti con 12 tifosi denunciati per gli incidenti scoppiati( e 3 carabinieri rimasero feriti). Il provvedimento comminato a Montervino gli consentì d’allenarsi e giocare con la Salernitana per non compromettere il diritto al lavoro ma gli impedì di partecipare a qualsiasi altra manifestazione sportiva.
Siamo curiosi di sapere a chi si rivolgeva in quella conferenza stampa il calciatore in pensione, neo dirigente sportivo, quando sosteneva “All’inizio della nostra avventura siamo stati boicottati.” Ed aggiunse “Hanno detto che volevamo mangiare chissà quale torta o che avessimo chissà quale interesse per fare i nostri “porci comodi”. Montervino a questo punto farebbe bene a dire pubblicamente : 1) Chi li ha boicottati, e come. 2) Chi ha detto che volevano fare ” i nostri porci comodi” Montervino , faccia però i nomi e cognomi se li sa e sopratutto se ha il coraggio di farli correndo il rischio di ricevere qualche possibile querela per calunnia. Se Montervino vuole veramente dimostrarci di essere una persona seria ci dica con l’occasione quali erano le società ed i calciatori trattati per la Lega Pro con cui aveva delle “ipotesi d’accordo con giocatori importanti, anche di squadre di A e B” ?
Sarebbe altrettanto interessante farsi spiegare dal presidente Domenico Campitiello come mai pur essendo la sua azienda di salumi uno degli sponsors della Fiorentina in serie A, non sia riuscito a farsi prestare quale giovane calciatore di buone speranze del vivaio fiorentino, invece di andarli a pescare nel sottobosco del calcio campano, o fra i calciatori disoccupati rimasti senza squadra, o qualche prossimo pensionato . E questa sarebbe una gestione societaria-sportiva seria, ambiziosa ? Abbiamo molti ragionevoli dubbi. Gli stessi che hanno allontanato i tifosi dallo stadio, come si consta dall’esiguo numero di abbonamenti. Basti pensare che per riempire lo stadio si è ricorsi ai biglietti gratis alle donne !
La verità è una, e cioè che a Taranto andava pensato e realizzato un progetto serio a medio termine come quello ad esempio dell’ Entella Calcio che è arrivata in serie B facendo affidamento e coltivando il vivaio, o se si ha fretta un altro buon esempio è quello dei nostri “cugini” baresi , che hanno importati partnership con il colosso dei diritti sportivi e delle sponsorizzazioni la Infront e con la Lazio di Lotito che non a caso ha mandato a giocare nel Bari i migliori giocatori della Primavera laziale, come Filippini, Rozzi, Minala dunque pronti a giocare nel campionato di serie B .
Tutto il resto e sopratutto gli annunci roboanti e le dichiarazioni di Campitiello e Montervino, cari lettori, sono solo parole al vento. O meglio tutto il resto è noia !