Al processo Sopaf in corso a Milano lo scorso 18 è stata la giornata di Andrea Toschi, l’ ex amministratore delegato di Adenium sgr, che oltre a essere uno degli imputati risulta anche fra i testimoni citati dal pm Gaetano Ruta della Procura di Milano per interrogarli sulle vicende dell’ex presidente dell’Inpgi, il giornalista-sindacalista Andrea Camporese ( qui l’elenco di tutti i testi), rinviato a giudizio con l’accusa di “corruzione e truffa aggravata” ai danni dell’Ente previdenziale dei giornalisti . Rispetto a quanto finora emerso , sono stati tre gli elementi nuovi emersi alla luce dell’interrogatorio in aula di Toschi e alle ricostruzioni del pm Ruta: l’apertura da parte di Camporese di un conto corrente a proprio nome presso la filiale Deutsche Bank di Ginevra , a cui poi sarebbe seguita l’accensione del conto amministrato fiduciariamente presso la Bsi – Banca della Svizzera Italiana di Lugano; 38 viaggi al casinò di Lugano di Toschi insieme all’ex presidente dell’Inpgi e uno anche al casinò di Klagenfurt, in Carinzia, tutti con pernottamento a carico di Adenium sgr.
Emersa anche la consapevolezza da parte di Camporese che una parte delle quote del Fip acquistate dall’Istituto di previdenza per 30 milioni di euro, che avrebbero fruttato 7,6 milioni di plusvalenza alla Sopaf, provenissero da una società in fallimento e quindi a rischio di revocatoria e di causare un danno al compratore, cioè all’Inpgi di cui era presidente.
Il processo in corso davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Milano, ha per oggetto presunte truffe ad enti previdenziali tra cui anche l’Istituto di previdenza dei giornalisti (Inpgi), presieduto all’epoca da Andrea Camporese (lui imputato nel processo), definito “un cliente fondamentale” per Sopaf da Toschi, e l’Enpam (Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri).
Toschi ha risposto alle domande del pm Gaetano Ruta, difendendo le proprie condotte definendole spesso come di natura prettamente “commerciale” e ripercorrendo il suo rapporto con Camporese e l’Inpgi. “Il mio ruolo era quello di portare a casa l’operazione“, ha dichiarato parlando della vendita all’Inpgi delle quote del Fondo immobili pubblici (Fip) attraverso le qualisecondo la ricostruzione effettuata dalla Guardia di Finanza per la Procura di Milano Camporese avrebbe consentito, , una plusvalenza di 7,6 milioni di euro (cifra ritenuta equivalente all’ammontare del danno all’Inpgi).
E ciò nonostante, secondo la Procura, Camporese fosse al corrente che parte delle quote vendute all’Istituto di previdenza dei giornalisti provenivano, per schema dell’operazione suggerito alla Sopaf dal Crédit Suisse, “da una società austriaca in fallimento“, come ha sottolineato Ruta, e quindi passibili di revocatoria ai danni del compratore.
Toschi ha ricostruito anche le circostanze dell’apertura in Svizzera di un conto corrente intestato personalmente a Camporese, aperto presso la filiale della Deutsche Bank di Ginevra e di una successiva apertura di un conto, questa volta amministrato fiduciariamente (cioè sotto altro nome) , presso la Banca della Svizzera Italiana (Bsi), dove lo stesso Toschi – a sinistra nella foto – aveva lavorato anni prima e che sarebbe stato poi alimentato con il versamento di una somma superiore ai 140 mila euro in contanti trasportata da tale “Gianni”, definito dal pm uno “spallone”. Si tratta del conto già oggetto dell’indagine.
Anche i 25 mila euro percepiti da Camporese a titolo di membro del “comitato consultivo” di Adenium sgr sono stati indicati da Toschi in aula come il riconoscimento per l’importante ruolo promozionale che l’ex presidente Inpgi ha avuto verso la Sgr. “Francamente si tratta di un’elemosina“, ha detto Toschi, dato che avere Camporese come importante cliente e nel comitato valeva ben più di una pagina di pubblicità, “costandoci per giunta meno”.
L’ex amministratore delegato della sgr Adenium, Andrea Toschi, ha svelato nel suo interrogatorio anche uno spaccato più personale dei suoi rapporti con l’ex presidente Inpgi Camporese. “Ho accompagnato personalmente 38 volte Camporese a Lugano“, ha detto Toschi ai giudici , “perché Camporese amava giocare al Casinò e mi chiedeva di andare con lui. Siamo andati sempre da soli”, ha dichiarato.
Toschi ha accompagnato Camporese, per lo stesso motivo a suo dire, anche in Carinzia. “Camporese mi chiese di accompagnarlo a Klagenfurt da Trieste per fare una serata con lo scopo di giocare al casinò”, ha ricordato parlando di una puntata verso la Carinzia dopo essersi incontrati nel capoluogo giuliano dove l’ex presidente INPGI avrebbe dovuto firmare un contratto.
“Il pernottamento a Klagenfurt per Camporese l’ho pagato io con la carta aziendale di cui avevo l’utilizzo in quanto amminsitratore delegato della società”, ha raccontato l’imputato, lasciando intendere che si trattava di spese di rappresentanza legate a motivazioni commerciali”