Il decreto fiscale non cancella soltanto gli interessi sulle cartelle ma in realtà potenzia il raggio di informazione dell’esattore che “ai fini della riscossione” potrà accedere all’anagrafe dei tributi e alle banche dati di Tesoro ed Entrate, compresi i rapporti finanziari trasmessi da banche, poste, intermediari. Grazie a questo provvedimento il Governo prevede un aumento del gettito per pignoramenti pari a 483 milioni di euro.
Dal 1 luglio 2017 la nuova Equitalia diventa il “nuovo Grande Fratello” della riscossione fiscale potendo verificare anche la consistenza del conto del contribuente, di quali rapporti finanziari è titolare, l’ammontare del suo stipendio o della pensione, la consistenza dei suoi patrimoni immobiliari, quindi sarà possibile effettuare una vera e propria radiografia completa per scovare saldi attivi sui quali imporre la riscossione dei tributi.
E’ questa in sintesi la misura del decreto Fiscale in Gazzetta da lunedì 24 ottobre, che spiega meglio il reale motivo dell’incorporazione di Equitalia dentro l’Agenzia dell’Entrate che non si limita quindi soltanto al cambio del nome o a un passaggio di compiti, facoltà e poteri già conferiti, ma in realtà potenzia e di molto il raggio d’informazione dell’esattore, consentendogli l’accesso alle banche dati che sinora erano in uso semi-esclusivo dell’accertatore. Con poche righe il decreto ha quindi autorizzato la nuova Equitalia ad utilizzarle “ai fini della riscossione”, oltreppasando così il nodo del bilanciamento tra le esigenze di gettito degli enti creditori e le garanzie del diritto alla privacy.
Soltanto nel 2017 e solo per i pignoramenti, stando alla relazione tecnica che ha accompagnato il decreto, è previsto un aumento di 483 milioni di euro dei volumi di riscossione . Calcolo questo proveniente dai dati sulla consistenza ed andamento dei pignoramenti presso terzi nel 2015. Da un’analisi a campione il 40% (95.600) delle attività derivano – si legge – dalla banca dati dei Rapporti Finanziari e solo il 18% di questi hanno generato una riscossione media di 5.700 euro per ciascuna azione positiva o parzialmente positiva.
Da gennaio a settembre 2016 la produzione di volumi è aumentata di300mila procedure. “Potendo meglio indirizzare la disponibilità di informazioni aggiuntive, si stima un sensibile incremento nell’efficacia della riscossione, stimato in 483 milioni”. Gli strumenti messi a disposizione del riscossore consentiranno di poter vedere da vicino tutto quello che sinora non aveva mai potuto guardare. A partire dall’Anagrafe tributaria per arrivare ai rapporti previdenziali, di lavoro o di impiego contenuti nella banche dati Inps e Inail e senza tralasciare i rapporti finanziari intrattenuti dai contribuenti italiani trasmessi alle Entrate da banche, poste, intermediari, Sgr etc. Uno dossier finora segreto, che solo per il 2015 vale 500 milioni di informazioni pervenute all’Agenzia delle Entrate che finora non li poteva esplorare, e tantomeno utilizzare. Per fare un esempio, sinora Equitalia, poteva sapere dell’esistenza di un conto corrente, ma di fatto non poteva saperne la consistenza.
Gli accessi a questo tipo di informazioni sono da sempre vietati o soltanto consentiti parzialmente attraverso le banche dati di secondo livello messe a disposizione dalle diverse strutture interessate. Ad esempio nel caso dell’Inps, Equitalia poteva accedere al sistema Arco che rendeva possibile acquisire solo alcuni dati di sintesi presenti nelle dichiarazioni dei redditi dai quali desumere l’esistenza di rapporti di lavoro e pensionistici. Ma era una di fatto una banca dati “chiuso” ed aggiornata raramente, piena di informazioni e rapporti che nel frattempo potevano anche essere cessati , quindi di fatto parzialmente utilizzabili all’attivazione tempestiva e mirata dell’espropriazione presso terzi.
Il riscossore era quindi costretto a svolgere una mole di lavoro spesso priva di risultati che sinora Equitalia risolveva con un’azione vessatoria e disperata disperata, avviando azioni di recupero coattivo a ripetizione e pignoramenti simultanei, cioè delle vere e proprie persecuzioni nei confronti dei contribuenti iscritti a ruolo. Ma anche questo probabilmente cambierà in quanto la nuova Equitalia potrà anche consultare nel PRA il Pubblico registro delle automobili per verificarne il possesso e in caso provvedere direttamente all’attivazione delle operazioni di fermo amministrativo dei veicoli. Sperando così facendo, di evitare che il contribuente dopo aver saldato il proprio debito dall’essere costretto a doversi recare presso una delegazione Aci per le operazioni di cancellazione.