di Antonello de Gennaro
Dieci giorni dopo l’ennesimo azzeramento , il sindaco Ippazio Stefàno in pratica non ha cambiato nulla. Manterrà lui le deleghe (al Personale) che in precedenza erano assegnate all’assessorato dell’ avvocato tarantino Vincenza Vozza ( a destra nella foto accanto al Sindaco) in attesa di rintracciare un altro assessore che gli consenta di garantire la “quota rosa” all’interno della giunta. Sembra di stare su “Scherzi a Parte” il noto programma satirico di Canale5, ma invece è la triste (e ridicola nello stesso tempo) evoluzione della riunione svoltasi ieri sera a Palazzo di Città tra il Sindaco ed i capigruppo della cosiddetta maggioranza. I rappresentanti di partiti e gruppi consiliari, avrebbero sottoscritto un documento, che di politico ha ben poco, in cui si conferma pieno mandato al sindaco di Taranto per gli ultimi cinque mesi e si elencano le intese dell’alleanza che governa il Comune di Taranto, che ormai pensa solo alla campagna elettorale in vista del voto della prossima primavera. Secondo fonti confidenziali molto attendibili nel documento siglato ieri, viene evidenziata la centralità del Cis, il contratto istituzionale per lo sviluppo che in realtà è il fallimento tecnico-politico della città che ha dimostrato di non essere stata capace di progettare e programmare il necessario cambiamento per la ripresa sociale, urbanistica ed economica della città ed il territorio del capoluogo jonico.
Questa finta crisi di maggioranza è l’ennesimo “capriccio” politico di Stefàno che inventa un azzeramento in realtà revocando il mandato solo ad uno degli assessori., che guarda caso non fa mai parte della lista civica che ha eletto Stefàno ed i suoi “seguaci” (molto spesso incompetenti e squalificati) in consiglio comunale. La bocciatura dell’ avv. Vincenza Vozza non ha alcuna reale motivazione e ragione, ma nasconde quello che è emerso e cioè la definitiva rottura del rapporto fiduciario e di alleanza tra il primo cittadino ed il gruppo consiliare composto dai consiglieri comunali Brisci e Lessa. che hanno inviato una nota stampa in cui, dichiarano “non voler incrementare la soap opera politica che investe da alcuni giorni le vicende dell’Amministrazione comunale di Taranto, ma riteniamo opportuno precisare e ricordare la nostra linea di condotta nella stessa Amministrazione comunale. È sotto gli occhi di ogni cittadino come il sindaco, avvalendosi con forza delle facoltà previste dalla legge, faccia e disfi senza curarsi che è espressione di una maggioranza politica. Abbiamo perso il conto – osservano polemicamente – di quante volte abbia azzerato la giunta, dimissionato assessori per poi rinominarli, annunciato le sue dimissioni per poi non formalizzarle. Che dire, poi, degli atti ed iniziative relative all’attività amministrativa che il sindaco ha ritenuto di effettuare senza coinvolgere, anzi spesso senza informare, i gruppi politici ed i suoi collaboratori di giunta che più volte si sono visti senza ragione, esautorati?”.
I due consiglieri comunali Brisci e Lessa attaccano: “Ci sono state delle iniziative ed azioni amministrative rivelatesi, poi, fallimentari ed a volte solo enunciate, come è avvenuto, solo per accennarne alcune, all’isola amministrativa ed all’Aia. È proprio per parlare di condizione igienico – ambientale non ultima è la cancrena dell’Amiu. (dove fanno il bello ed il cattivo tempo il nipote acquisito di Stefàno, suo fratello ed un loro socio di studio n.d.r.) Il sindaco più volte, sempre senza confrontarsi e dare ascolto ad alcuno, ha cambiato il consiglio d’amministrazione dell’azienda chiamando anche manager da Napoli e Bari per poi rispedirli nella loro città d’origine. Per questi comportamenti non siamo rimasti silenti, più volte abbiamo manifestato la nostra critica costruttiva. Vogliamo ricordare, anche al sindaco, che fare parte di una maggioranza politica non vuole dire genuflettersi ad ogni dire del capo dell’Amministrazione, bensì collaborare per la soluzione delle problematiche, pur nella diversità ideologica (apparteniamo a partiti diversi), condividendo, come sempre abbiamo fatto, le attività ed i provvedimenti amministrativi”. Brisci e Lessa rivendicano il proprio “coerente comportamento che abbiamo sempre avuto in questi anni e, se c’è correttezza e giusta interpretazione del concetto di maggioranza politica dall’altra parte, continueremo ad avere, per questo scorcio di consiliatura”.
E con questa vicenda si chiude, ci auguriamo, l’ennesimo teatrino politico di una città che non può essere amministrata da due agenti di polizia (nelle vesti di improvvisati incompetenti assessori), di un operaio dell’ Ilva che si atteggia a grande manager…occupandosi esclusivamente dei problemi di Talsano (paesino alle porte di Taranto) o di “agevolare” appalti attualmente sotto i riflettori dell’ Autorità Giudiziaria, ad un proprio “compare”-panettiere ! Per non parlare poi della recente nomina ad assessore di un consigliere comunale eletto nella lista di Stefàno e di fatto in servizio permanente effettivo ed a libro paga di un noto imprenditore tarantino. O di un rappresentante della giunta che spesso e volentieri dice di “essere in riunione” , mentre invece è fra le “mani” di una procace escort rumena con cui si nasconde negli alberghetti della provincia..E potremmo continuare ad oltranza!
Taranto deve cambiare. Ed i tarantini devono svegliarsi. Questa città ha bisogno di essere guidata da persone competenti, e “specchiate” cioè dalle qualità morali ineccepibili. E non da una pletora di di affaristi, faccendieri, incompetenti, e furbetti del quartierino…Non abbiamo notoriamente la minima stima per la stragrande maggioranza degli esponenti locali del M5S, che si autosqualificano da soli. Tutti finti ambientalisti, ex-sindacalisti, professorini di scuola media o liceo tecnico. Tutti a caccia di uno stipendio. E Taranto non può permettersi un’altra pletora di politicanti allo sbaraglio. Occorre una guida autorevole e competente, che non può sicuramente essere quella degli auto-candidati-nominati dalla “massoneria” cattolica di Comunione & Liberazione rappresentata a Taranto dal Vescovo mons. Filippo Santoro, come il “pensionato” Franco Sebastio l’ex procuratore capo di Taranto di cui presto vi parleremo e documenteremo molte cose interessanti….Iniziate a tapparvi il naso.