“Tempra Rossa e dintorni. Taranto: verso quale futuro?”è il “leit motiv” dell’incontro che il fine di voler informare in maniera chiara e riconfermare la posizione del Comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” assolutamente contrapposta a questo nuovo insediamento industriale che secondo il Comitato potrebbe essere potenzialmente inquinante, e nello stesso tempo si vogliono proporre delle soluzioni alternative che possano garantire uno sviluppo occupazione alla provincia jonica.
“Riteniamo sia giusto ed utile che i cittadini prendano coscienza di ciò che sta avvenendo a Taranto. Noi vogliamo parlare all’intera comunità ionica – dice Mimmo Battista portavoce del Comitato – contrariamente ai convegni che si sono tenuti in questi mesi” con un chiaro e palese riferimento alla conferenza stampa nella sede tarantina della Confindustria riservato alla stampa, e all’ ultimo dibattito organizzato dalla Total al quale si accedeva solo per invito, ma a cui ad onor del vero, venne data voce anche ad Angelo Bonelli e Daniela Spera, che sono notoriamente su posizioni contrapposte a quelle delle compagnie petrolifere. “Riteniamo che quest’amministrazione comunale debba andare a casa perché non ha prodotto nulla di buono per questa città. – aggiunge Battista– il confronto con il Comune, in questo momento, lo riteniamo controproducente, improduttivo. Continua ad opporsi al progetto solo a parole ma ci aspettiamo, a partire dal prossimo consiglio comunale, che il suo “no” venga ribadito con atti concreti, ad esempio approvando la variante del piano regolatore del porto”.
All’incontro pubblico, che verrà moderato dal collega Gianluca Coviello , parteciperanno Vincenzo Leo presidente dell’ Associazione Stabilimenti Balneari della Provincia di Taranto , Angelo Locapo presidente dell’associazione B&B Terra di Sparta e due rappresentanti delle categorie maggiormente danneggiate in caso, come molto probabile, venisse attuato il progetto delle compagnie petrolifere. Hanno assicurato la propria presenza anche Luca Lazzaro presidente della Confagricoltura Taranto , Vincenzo Cesareo presidente della Confindustria di Taranto, Leonardo Giangrande presidente della Confcommercio di Taranto, e Domenico D’Amico presidente provinciale della Confartigianato . Il confronto , contrariamente a quello organizzato dalle compagnie petrolifere la scorsa settimana, sarà aperto al pubblico e verrà trasmesso in diretta dall’emittente JO TV sul canale 189 del digitale terrestre . Una particolare attenzione verrà riservata nel dibattito pubblico anche sulle ultime vicende riguardanti l’ ILVA. (Ma che c’entra con Tempra Rossa ? – n.d.r.)
Il 30 ottobre è previsto che chiunque possa parteciparvi, parlare e confrontarsi con i presenti. Secondo il Comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” è questa la maniera corretta di informare e coinvolgere la cittadinanza ed è poco esemplare per un’amministrazione comunale che si rispetti, che ci pensino le associazioni, a sostituirsi alle istituzioni cittadini. Un controsenso però quello di non invitare a partecipare ad un dibattito “pubblico” alcun rappresentante dell’ Amministrazione Comunale di Taranto. escludendo le istituzioni che sono state democraticamente elette per rappresentare i cittadini di Taranto, solo perchè non aderiscono alle posizioni del Comitato !
Il dibattito verrà aperto da Giovanni Raimondi, un perito tecnico formatosi al I.T. Pacinotti di Taranto, indicato quale “esperto di sicurezza sui posti di lavoro” chiamato a relazionare su “Seveso 1976 – Milazzo 2014: 40 anni di gestione del rischio da incidente rilevante” il quale racconterà quanto avvenuto lo scorso 27 settembre nella raffineria di Milazzo, illustrando (a suo parere) le criticità a cui sarebbe sottoposta la città di Taranto in termini di sicurezza. Con tutto il rispetto per gli amici del Comitato “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti” che stimiamo e rispettiamo, ma facciamo i giornalisti, e siamo tenuti a conoscere le competenze di chi parla, e siamo quindi andati a documentarci sulle qualifiche e competenze dell’ “esperto” Raimondi , ma per dovere di cronaca, ci tocca dire che abbiamo trovato (vedi QUI) però ben poco sul suo curriculum vitae pubblicato dallo stesso su Linkedin (il social network dei professionisti n.d.r.) . che possa conferire una vera autorevolezza ad un suo parere. In fatti, il Raimondi non ha mai lavorato nella raffineria di Milazzo di cui parlerà, e quindi onestamente non si capisce come poss spiegare quello che ha appreso da terzi.