di Ghino di Tacco
L’arresto di Raffaele Marra non è stato a tutti gli effetti un fulmine a ciel sereno. Da mesi molti addetti ai lavori, molti quotidiani nazionali, molti esponenti politici (tra cui una buona parte del M5S) mettono in evidenza, un giorno sì e l’altro pure, il passato oscuro di quello che oggi Virginia Raggi ha definito “uno dei 23mila dipendenti del Campidoglio” ma che fino a ieri difendeva a spada tratta.
Tra i pochi che, invece, hanno sempre difeso il funzionario capitolino c’è il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, noto ‘picchiatore’ mediatico, reinventatosi, in questo caso, paladino del garantismo. Il 17 settembre scorso , a proposito di Marra, Travaglio in un suo editoriale pubblicato sul Fatto, scriveva:
“Raffaele Marra, ex finanziere plurilaureato, è un dirigente pubblico passato dal ministero dell’Agricoltura all’Unire, dal Comune alla Regione, dalla Rai di nuovo al Comune. Ha collaborato con le giunte Alemanno e Polverini, come pure con Zingaretti e di Marino, almeno finché non lo cacciavano, il che avveniva regolarmente perché troppo “giacobino” (parola di Alemanno), cioè perché denunciava un sacco di porcherie in Procura. Appena la Raggi l’ha chiamato come vicecapo di gabinetto, è diventato il paria, l’appestato, l’uomo nero. Per smorzare la tensione, la sindaca l’ha spostato al Personale. Invano: Marra continua a occupare ogni giorno una o due pagine dei giornaloni.
Roberta Lombardi, in un tweet, lo definisce “un virus”? Il tweet finisce su tutte le prime pagine, col contorno di notizie inventate di sana pianta (la Raggi che chiama in lacrime Grillo e Casaleggio per chiedere protezione e minacciare di andarsene e dire sì alle Olimpiadi: telefonata mai avvenuta, lacrime mai versate, minacce mai pronunciate; o la Raggi che nasconde i pareri negativi di Cantone sulle nomine di Marra e Romeo: il parere su Marra non esiste e quello su Romeo è positivo). E dire che il Comune di Roma ne ha 200, di dirigenti, di cui 8 tra indagati e condannati, ma mai rimossi né citati sui giornali. Marra invece è incensurato, e questo forse è il problema: però il Messaggero assicura che, siccome comprò casa dal costruttore Scarpellini allo stesso prezzo stimato da una perizia della banca Barclays che gli erogò il mutuo, senza mai firmare un atto riguardante Scarpellini (all’epoca si occupava di incremento delle razze equine), “la Procura sembra voler fare chiarezza”. Ergo, è il mostro di Lochness”
Qualche giorno prima, in una immaginaria lettera scritta da Virginia Raggi, Travaglio si occupò del caso Marra segnalando che aveva sempre denunciato le illegalità in cui si imbatteva:
“Molti nel Movimento diffidano di Marra e Romeo, considerandoli troppo vicini a me o fidandosi dei giornaloni che li diffamano ogni giorno impunemente. Marra è dipinto come l’uomo nero di Alemanno, mentre da dirigente pubblico ha sempre denunciato in Procura le illegalità in cui si imbatteva, inimicandosi la destra alemanniana come la sinistra pidina. Finora nessuno mi ha spiegato che cosa avrebbero fatto di male Marra e Romeo, dunque – in mancanza di novità – li confermo nei rispettivi incarichi, perché di loro mi fido e un sindaco eletto dal popolo ha tutto il diritto di scegliersi i collaboratori. Così, se farò bene, sarà merito anche mio; se fallirò, sarà tutta colpa mia”.
Il destino a volte è atroce. Il braccio destro della Raggi viene arrestato proprio nello stesso giorno in cui viene scagionato dalla magistratura il papà di Maria Elena Boschi.
Oggi è davvero una giornata difficile per Marco Travaglio e la Boschi dovrebbe ricevere delle scuse dal direttore del Fatto ( o Fango) Quotidiano e dei suoi “sodali” per un anno di continui e vergognosi attacchi personali.
Adesso il caro Marco Travaglio dove andrà a nascondere la faccia ??? Lui che ha sempre qualcosa da dire di tutto su tutti….