Il 1 agosto si terrà per le vie di Taranto la manifestazione organizzata, che prevede dei sit-in davanti alla prefettura, a cui aderiranno imprenditori e lavoratori delle ditte colpite dalla crisi.
”Siamo al capolinea. E’ sparito dall’orizzonte il nostro futuro’‘ ha dichiarato il presidente dell’associazione degli industriali, Vincenzo Cesareo nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Antonio Marinaro presidente della locale sezione dell’ Ance, associazione dei costruttori edili. Non è quindi più solo la “questione Ilva” che ha avuto pesanti ripercussioni sull’indotto e sull’economia jonica , a preoccupare gli industriali.
E’ stato proprio Cesareo ad evidenziare anche il preannunciato ridimensionamento occupazionale e di investimenti dell’Eni e della Cementir (Gruppo Caltagirone, editore del Quotidiano di Taranto n.d.r.) , la frenata nei lavori del porto, il rischio di “blocco” del progetto “Tempa rossa” e i risultati tutti in negativi resi noti nell’ultima giornata dell’economia, che hanno conseguito un incremento del 72% dei fallimenti delle imprese in provincia di Taranto. “Siamo i primi a sostenere un’industria ecocompatibile che sia in armonia con il territorio, ma non ci stiamo più ad una logica del no a priori su tutto. I nostri imprenditori hanno impegnato tutto, anche le mutande. Non possiamo più aspettare – ha concluso Cesareo – e se non avremo risposte in tempi estremamente brevi gia’ prima di settembre inizieranno i licenziamenti collettivi”.
Una manifestazione che allontana ancora di più gli imprenditori tarantini dai parlamentari eletti a Taranto. Gli industriali vogliono infatti chiedere al Prefetto di farsi portavoce presso il Governo della crisi irrefrenabile, e della sofferenza del comparto industriale ormai boccheggiante prossimo al default. resta da chiedersi, chi ha letto questa rappresentanza parlamentare, se poi non si sente rappresentata. Taranto strana città.