Il 78,5% degli iscritti M5s ha detto Sì al passaggio del Movimento all’eurogruppo di Alde in Europa. Alle 12 si è chiusa la consultazione indetta ieri a sorpresa da Beppe Grillo per decidere se accettare di cambiare schieramento dentro il Parlamento europeo, passando dagli euroscettici di Efdd, gruppo del grande protagonista della Brexit Nigel Farage, all’Alde, gruppo a vocazione fortemente europeista, di centro, sostenuto in questi anni da figure come Romano Prodi e Mario Monti. In realtà l’accordo prematrimoniale raggiunto tra Verhofstadt e Grillo verte su soldi, posti e voti !
Nel luglio del 2015 sul blog di Beppe Grillo, il presidente di Alde,Guy Verhofstad, era stato inserito in una lista di 5 “impresentabili al Parlamento Europeo”. Legittimo farsi una domanda: dopo avere respinto con disprezzo il Movimento 5 Stelle sulla base del suo programma elettorale giudicato anti-europeista, come mai adesso il gruppo politico europeo Alde è disposto ad accoglierlo ? Tutto ciò comprova che il Movimento 5 Stelle a Bruxelles ha abbandonato i 7 punti grazie ai quali era stato eletto, in favore di una linea definitivamente europeista.
Altro che la democrazia condivisa via web millantata da Beppe Grillo, con le votazioni online indette domenica scorsa, l’accordo in realtà si basava su un accordo che era già pronto da almeno 4 giorni, ovvero che porta la data del 4 gennaio 2017. Fa quindi sorridere leggere affermazioni come “Istituzioni europee da riformare e più trasparenti“, “l’euro come moneta attorno a cui costruire un sistema in grado di assorbire gli shock economici”, una “Unione campione delle libertà civili e “opportunità senza confini” per garantire con “una migliore protezione del mercato comune“. Sono questi infatti i punti principali del testo dell’accordo raggiunto tra ALDE e Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo.
Nel testo viene ribadita una convinta visione europeista in particolare e si evidenzia il ruolo fondamentale che le Istituzioni di Bruxelles devono avere come “contrappeso democratico” in un mondo sempre più globalizzato. “Molti nostri cittadini credono che l’Unione Europa sia parte del problema in quanto indirettamente resposabile della globalizzazione senza controllo che viene percepita di beneficio solo per pochi. Mentre in realtà dovrebbe essere l’opposto. Noi crediamo che solo l’Unione Europea abbia un peso sufficiente per utilizzare al meglio la gobalizzazione…L’Unione Europea deve essere il contrappeso democratico alle forze economiche globalizzate“.
Il documento è consultabile sulla piattaforma Medium.com in calce alla lettera aperta scritta da cinque docenti ‘guidati’ da Alessandro Fusacchia, ex capo di gabinetto del Ministero del’Istruzione, per chiedere al capogruppo di ALDE, l’europeista belga Guy Verhofstadt, di non “fare accordi con Beppe Grillo” e “non unirsi dietro le quinte col Movimento 5 Stelle”.
“Il documento riportato sotto, ancora confidenziale, mostra infatti come Beppe Grillo e lei non solo abbiate già concordato di unire le forze, ma anche su quale base. Un documento nel quale— paradossalmente — sia ALDE sia M5S chiedono più trasparenza”, scrivono i cinque professori nel loro appello“.
“Crediamo che gli attivisti del M5S — ai quali è stato detto di credere nella democrazia diretta del web — saranno felici di sapere che è stato loro chiesto di prendere una decisione democratica “fake”. Così come crediamo che tutti i liberali d’Europa che hanno guardato con simpatia alla sua candidatura a presidente del Parlamento europeo saranno felici di sapere che questo è il prezzo che lei sembra disposto a pagare“, si legge nella lettera.
Questo il testo (tradotto in italiano) dell’accordo:
“Alde e M5s condividono i valori essenziali di libertà, eguaglianza e trasparenza. Entrambi vedono nell’individuo la struttura centrale della società, mentre promuovono un’economia aperta, la solidarietà e la coesione sociale come condizioni essenziali affinché chiunque possa esprimere appieno le proprie potenzialità. Entrambi vogliono rafforzare l’influenza del cittadino sulle decisioni che ne determinano la vita, anche attraverso il meccanismo della democrazia diretta e spingendo tutti alla partecipazione ed all’impegno politico. Ancor più importante è l’essere entrambi forze riformiste che intendono cambiare radicalmente il modo in cui l’Unione Europea oggi si trova ad operare. Ci battiamo per un cambiamento generale e basilare, perché oggi l’Unione Europea è incapace di garantire i risultati che da essa si attendono i suoi cittadini in termini di prosperità e protezione. Ciò alimenta la sfiducia e la disillusione invece di costruire la fiducia e l’impegno. Troppi nostri concittadini considerano l’Unione Europea parte del problema e come indirettamente responsabile della globalizzazione, percepita a sua volta come beneficio per soli pochi. In realtà dovrebbe essere l’opposto. Crediamo che solo l’Unione Europea abbia un peso sufficiente per utilizzare al meglio la globalizzazione come forza positiva che garantisca l’equa distribuzione dei benefici. L’Unione Europea deve porsi come contrappeso democratico alle forze dell’economia globalizzata. Quindi chiediamo che siano varate riforme in queste aree fondamentali”.
1. Rinnovamento della democrazia europea
Alde e M5S vogliono che si realizzi un’Unione più democratica e trasparente. Entrambi desiderano una Commissione Europea più piccola e efficiente, un Consiglio Europeo riformato ed un Parlamento Europeo più forte e posto sullo stesso livello del Consiglio. Entrambi ritengono che parte degli europarlamentari debbano essere eletti su base transnazionale, in quello che sarebbe un importante passo in direzione di una reale democrazia europea. Vogliamo anche la fine della inefficiente “grande coalizione” che troppo a lungo ha monopolizzato il potere e paralizzato l’Europa. La strada da seguire è quella dell’aumento del coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi democratici e nell’aumento della trasparenza, rendendo pubblici per legge tutti i documenti e usando un linguaggio chiaro per comunicare in ogni tipo di legislazione così come nelle intese internazionali e negli accordi commerciali. C’è il bisogno di rendere le istituzioni più trasparenti e responsabili, e di dare ai cittadini una maggiore influenza diretta sulle linee politiche e sulla scelta della leadership politica, tanto nella cabina elettorale quanto per quanto riguarda gli altri mezzi di compartecipazione alla politica.
2. Riforma dell’Eurozona
Nel corso dell’ultimo decennio la nostra divisa unica ha dimostrato di essere stabile e duttile di fronte a shock di natura esterna, ma non allo scopo di rafforzare la nostra economia e di raggiungere la convergenza tra le economie nazionali. L’euro non ha mantenuto le promesse, ed è il momento di ovviare ad alcuni dei suoi innegabili difetti. C’è bisogno di costruire attorno alla divisa unica un sistema che possa assorbire gli shock economici interni all’eurozona, e questo richiede una nuova governance che deve essere incastonata in strutture trasparenti e democratiche. C’è anche bisogno di una revisione riguardo il modo in cui i bilanci nazionali sono monitorati, e di introdurre un nuovo codice di convergenza che sia incentrato su riforme significative e assicuri la centralità del sostegno finanziario ai servizi pubblici, invece di intervenire parzialmente sulle cifre dei bilanci.
3. Diritti e libertà
L’Unione Europea è prima di ogni altra cosa e soprattutto una comunità di valori. C’è bisogno di farne un avvocato globale delle libertà civili, dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. L’Unione Europea ha il dovere di essere garante che i principi e i valori basilari contemplati nei Trattati Europei siano rispettati ovunque sul proprio territorio. Fiducia reciproca e valori condivisi sono la chiave delle politiche europee nei campi della cooperazione giudiziaria, delle politiche di asilo e di accoglienza dei profughi, dell’agenda digitale, dell’energia e della gestione comune dei confini esterni.
4. Opportunità senza confini
Ugualmente l’Europa dovra’ essere in grado di assicurare le nostre libertà con una maggiore protezione del mercato comune. Questo richiede un’ampia strategia che spazi dall’affrontare il dumping ai danni del mercato europeo all’eliminazione degli ostacoli al libero movimento dei privati cittadini. Il mercato unico deve essere il motore portante della promozione dei talenti, dell’innovazione, delle start-up, delle piccole e medie imprese cosi’ come delle multinazionali. Al tempo stesso un mercato unico senza confini interni richiede chiaramente che le questioni della solidarietà e della coesione sociale debbano esere affrontate come prioritarie”.
L’ingresso degli eurodeputati 5 Stelle nel gruppo Alde è iscritta all’ordine del giorno della riunione del gruppo in programma questo pomeriggio. Infatti, non tutti sarebbero però favorevoli nel gruppo . A esprimersi pubblicamente a sfavore è già stata l’eurodeputata francese Sylvie Goulard, in un intervento sul suo sito internet. “Meglio 12 stelle che cinque”, afferma Goulard.
Il deputato M5s Carlo Sibilia, fra i primi ieri a parlare contro la nuova alleanza, pubblica una vignetta di Marione dal titolo ‘Alde. L’Ue è destinata a crollare, non ha senso tergiversare’ in cui si vede un palazzo che ricorda una torre di Babele moderna sul punto di crollare dove qualcuno grida “Entriamo in Alde“, un altro gli risponde: “No! Restiamo in Efdd” e un terzo conclude: “E se ce ne andassimo?”. A commento della vignetta il grillino Sibilia aggiunge: “Marione sempre avanti!” con gli hashtag “Eufail” e “lobbycracy“.
Grillo saluta Farage: “Le nostre strade si dividono”
Beppe Grillo dà l’addio a Nigel Farage leader dell’Ukip e alleato del M5S nel Parlamento europeo. “Le nostre strade si sono divise”dice Grillo dal blog dove sottolinea la decisione del M5S di andare in un nuovo gruppo politico nel Parlamento europeo da dove “poter affrontare con più concentrazione le prossime sfide”.
Farage: “Grillo si è unito all’establishment dell’Ue”
“I 5 stelle si sono uniti all’establishment dell’Unione Europea” replica Nigel Farage il copresidente del gruppo Efdd e fondatore dell’Ukip .”Beppe Grillo – afferma Farage – si unirà ora all’establishment eurofanatico di Alde, che supporta il Ttip, l’immigrazione di massa e l’esercito europeo ma si oppone alla democrazia diretta”.