Rischio oscuramento per più di trenta televisioni private in Puglia, in salvo solo 15 emittenti. A rischio anche l’informazione e gli approfondimenti di storiche testate pugliesi, che potrebbero vedersi oscurate le frequenze sul digitale terrestre, fra cui vi sarebbero Antenna Sud, Telebari, Telefoggia, Telerama, Studio 100, a causa la delibera 480 dell’Agcom, che prevede e quindi dispone lo spegnimento di dodici canali entro il prossimo 31 dicembre. Possibilità molto concreta e vicina che mette in serio pericolo il futuro imprenditoriale di alcuni editori televisivi, ma sopratutto di circa 1000 che lavorano nell’emittenza privata pugliese.
Secondo la Comunità Europea i canali a rischio di chiusura, sarebbero la cause di interferenza con i canali delle televisioni dei Paesi confinanti, Croazia e Slovenia. Il problema non riguarda però soltanto la Puglia, ma è particolarmente avvertito nella nostra regione, visto la consistente presenza di emittenti locali che trasmettono sul digitale terrestre. L’esito della delibera Agcom non è assolutamente certo. Infatti i sei canali ” che contestualmente allo spegnimento delle dodici emittenti che interferiscono all’ estero, potrebbero essere redistribuite dal Ministero dello Sviluppo economico ad altre emittenti invece di quelle che attualmente occupano le frequenze salve. Questa sera alle 21 diverse televisioni locali pugliesi, per coinvolgere l’opinione pubblica, trasmetteranno dibattiti e programmi televisivi sulla vicenda , con collegamenti tra le diverse emittenti.
L’intervento è di natura emergenziale, replicano dall’ Autorità Garante delle Comunicazioni, ed è necessario a far recuperare all’Italia “credibilità internazionale”. Il rischio è infatti che nei confronti del nostro Paese possa essere aperta l’ennesima procedura di infrazione europea, come ha spiegato il Sottosegretario con delega alle comunicazioni, on. Antonello Giacomelli, in occasione dell’ultima audizione presso la Commissione di vigilanza Rai. “Lo spettro è saturo– ha detto – nel passaggio al digitale l’Italia ha utilizzato frequenze che Ginevra non ci assegnava”. Ed adesso la Croazia e le Slovenia pretendono quello che secondo l’Europa è di loro diritto.
La delibera Agcom (che recepisce le indicazioni ministeriali) prevede che vadano liberate le frequenze interferenti, e quindi spenti i canali incriminati entro il 31 dicembre prossimo. Contrariamente – dice la delibera – senza alcun ulteriore preavviso si provvederà “alla disattivazione coattiva degli impianti, avvalendosi degli organi della polizia postale e delle comunicazioni”.
SOS DELLE TV PUGLIESI– Secondo quanto previsto dalla legge, le reti nazionali televisive sono attualmente venti, e quindi alle emittenti locali è necessario preservare almeno un terzo della capacità trasmissiva. Con la delibera Agcom, però, le reti locali sarebbero meno di dieci. Il consiglio regionale ed i parlamentari pugliesi hanno chiesto di istituire un tavolo “tecnico” a Roma, facendo slittare il rinvio dello “switch off” previsto dalla delibera AGCOM . “Il 31 dicembre è dietro l’angolo – ha dichiarato il presidente del consiglio regionale pugliese Onofrio Introna – dobbiamo tutelare posti di lavoro e, soprattutto, il pluralismo dell’informazione”. Il senatore M5S Lello Ciampolillo, membro della commissione di vigilanza Rai, ha richiesto invece l’intervento di ispettori per controllare la reale sussistenza delle interferenze .
LE TV CHE SI SALVANO – Tra le emittenti locali, non avranno alcun problema o conseguenza le seguenti tv: Tg Norba 24, Canale Italia 84, Canale Italia 83, Telepuglia, TRC, Telelocorotondo, Video Italia Puglia, Teleradio Buon Consiglio, Telemaig, Telecattolica, Telesveva, Canaleotto, RTM, Settegold, Antenna 10, Telecapri.
CHI PERDE LE FREQUENZE – Telenorba 7 e Telenorba 8, Radionorba tv, Telebari, Telerama,Telefoggia, Teleradio Padre Pio, Canale 2 Tv, Teletrullo, Delta Tv, Telemax, Antenna Sud, Blustar Tv, Teleradio Città Bianca, Teleonda, Teleblu, Telepuglia Italia, Teleradioerre, Telesud, Studio 100, Canale 7, Amica, Teledauna, Tele A, Napoli Ch, Tv Capital, Puglia Tv, Telepunto 5, Telebasilicata Matera, Super 7, Teleregione, Teledehon, Teleradio San Severo, Tele Acli San Marco.
Il governo Renzi sta studiando delle soluzioni per evitare lo spegnimento delle emittenti. “Lavoriamo a un nuovo impianto – ha anticipato il sottosegretario Giacomelli in commissione di vigilanza, rispondendo al sen. Ciampolillo – che ci riporti nella legalità internazionale dobbiamo riordinare il comparto, senza mettere l’ennesima pezza e rinviare il problema a chi verrà dopo”.