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3 Luglio 2024 17:28
3 Luglio 2024 17:28

Valanga su hotel Rigopiano. Estratti 4 corpi, 2 persone in salvo. 25 dispersi

La tragedia in Abruzzo alle pendici del Gran Sasso in provincia di Pescara. La struttura ospitava fra le 20 e le 30 persone, tra cui due bambini. Due clienti che si trovavano in auto nel parcheggio illesi . Primi mezzi arrivati sul posto, i soccorritori raccontano : "Chiamiamo ma nessuno risponde". L' amico di un superstite: "Aspettavano lo spazzaneve. Ho dato l'allarme ma non mi credevano".

Mentre dentro l’albergo finanzieri e vigili del fuoco spalano la neve con le mani tra le macerie, ora dopo ora  diminuiscono le speranze di poter trovare altri superstiti della valanga di neve e ghiaccio che ha letteralmente investito  ed annientato  l’hotel Rigopiano, nel comune di Farindola, sul versante pescarese del Gran Sasso. Da questa mattina le squadre di soccorso hanno estratto quattro corpi senza vita, l’ultimo  è stato localizzato sotto la neve dai soccorritori dell’Esercito.

Ambulanze bloccate  

La neve caduta, almeno due metri, ha reso difficilissimi i soccorsi, con le ambulanze bloccate a circa un chilometro dall’albergo. A raggiungere l’albergo i soccorritori del vigili del fuoco e un rianimatore, portati con l’elicottero e un mezzo cingolato dei vigili che può caricare fino a 8 persone. I primi ad arrivare nella notte sono stati gli uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza che hanno raggiunto l’albergo con gli sci e le pelli di foca.

Resta fermo a due il numero delle persone in salvo al momento  . Oltre venti il numero dei dispersi, rispetto alle 35 presenti all’interno dell’albergo , come ha reso noto  il sottosegretario regionale con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca: “Le persone registrate in Questura ufficialmente sono di meno, ovvero 22 ospiti e sette dipendenti. Ma è verosimile che vi fossero degli ospiti“. La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo. resta da capire a questo punto a cosa serva….

la colonna dei mezzi di soccorso della Polizia di Stato

La colonna dei soccorsi ha raggiunto l’albergo soltanto alle 13 di oggi, grazie ai mezzi di soccorso pesanti. Utilizzata la turbina ha creato uno slargo per i mezzi. dopo aver rimosso alberi, massi e materassi misti a neve.

Sembra che alcuni ospiti siano riusciti ad andar via prima che la slavina si abbattesse sulla struttura ma ancora non è chiaro quanti siano riusciti a mettersi in salvo. Ieri, poco prima della tragedia, la direzione dell’hotel aveva informato che “a causa delle condizioni atmosferiche e delle forti nevicate, le linee telefoniche erano interrotte“, invitando i clienti a contattare l’hotel all’indirizzo di posta elettronica. “Aiuto aiuto stiamo morendo di freddo”: così una coppia ospite dell’albergo ha scritto ai soccorritori con un sms.

Nel frattempo a Penne (Pescara) si lavora per allestire un punto di raccolta per i parenti delle persone disperse sotto la valanga. Molti dei familiari degli ospiti dell’albergo sono nella cittadina già da ieri sera e il Comune si è occupato dell’assistenza. Il punto di raccolta dovrebbe essere allestito nei pressi del Centro operativo comunale, dove da ieri, su disposizione del Prefetto di Pescara, è attivo il Posto di coordinamento avanzato per la gestione dell’emergenza maltempo.

Il terremoto non si ferma

Critica la situazione anche nel resto dell’Abruzzo. Un uomo è morto sotto un edificio crollato nel Teramano, mentre un altro risulta disperso per una slavina nell’Aquilano. Proseguono intanto le scosse di terremoto, dopo le quattro di magnitudo superiore a 5 registrate ieri: dalla mezzanotte ne sono state registrate oltre 80 (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a 2), tra cui due di magnitudo 3.5. A causa del maltempo risultano disalimentate 98mila utenze elettriche in Abruzzo e 14 mila nelle Marche. Il problema sono ancora le moltissime frazioni isolate dalla neve. Molte scuole sono chiuse per effettuare sopralluoghi. E, secondo il monitoraggio della Coldiretti, sono circa tremila le aziende agricole in difficoltà a causa dei nuovi crolli, animali morti per il freddo e la difficoltà per alimentarli.

Aumenta il rischio valanghe  

Le abbondanti nevicate degli ultimi giorni, associate al vento forte, insieme a quelle previste nelle prossime 24 ore, stanno determinando in tutte le aree montane dell’Appennino centrale (Marche, Abruzzo, Lazio e Molise), un aumento sempre più significativo del pericolo valanghe attualmente sul grado “forte” 4 in aumento (il massimo è Molto forte 5). Lo rende noto il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare Carabinieri.

L’inchiesta  

 La Procura di Pescara, pm Andrea Papalia, ha aperto un fascicolo di indagine per fare luce sulle eventuali responsabilità.L’ipotesi è omicidio colposo. Le indagini relative alla tragedia di Rigopiano sono affidate ai Carabinieri Forestali, i quali in queste ore stanno già acquisendo documenti e testimonianze. Tra i documenti già a verbale anche l’allerta valanghe emesso giorni fa dal Meteomont, cioè il servizio nazionale prevenzione neve e valanghe, che indicava livello 4, il massimo è 5, di pericolo nella zona del Gran Sasso. Spetterà alla Procura quindi valutare se il rischio emesso è stato rispettato o valutato, se c’erano le condizioni per far emettere dalla Regione, fino agli enti locali, le ordinanze di evacuazione nelle zone a rischio. La Procura, oltre all’allarme valanghe, dovrà valutare se ci sono state negligenze o colpe in relazione alla morte degli ospiti dell’hotel alla luce delle cause del loro decesso. Nel caso di morte per assideramento, per esempio, dovrà stabilire se i ritardi nei soccorsi potevano essere o meno evitati; se era stato richiesto lo sgombero della strada da parte dei proprietari della struttura, e da qui se la tragedia è da imputare al mancato arrivo o ritardo degli spazzaneve.

La vicenda degli abusi edilizi

L’hotel Rigopiano,nel 2008 era stato al centro di una inchiesta della procura di Pescara con l’ipotesi di alcuni abusi edilizi nel corso della sua ristrutturazione, che aveva visto amministratori locali alla sbarra assieme agli ex proprietari. L’ipotesi dell’accusa era che in cambio di favori, sette imputati avessero agevolato una sanatoria per consentire all’albergo di superare problemi con l’occupazione di suolo pubblico necessaria per ampliarsi. Il processo si è concluso un’assoluzione “perché il fatto non sussiste” ma in ogni caso i fatti erano già andati prescritti.

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