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27 Novembre 2024 01:42

Nella notte salvate ed estratte quattro persone. Ci sono ancora altre due persone vive da estrarre all’hotel Rigopiano. Soccorritori: “Sentiamo altri rumori”

I salvati sono 9. Le vittime salgono a 5. Lo ha dichiarato il capo della Protezione civile. Recuperati anche tre corpi senza vita la cui identità non è stata ancora rivelata. La Prefettura: i dispersi sono 23. Si continua a scavare, nella zona cielo coperto e pioggia

Il responsabile nazionale  del Dipartimento di Protezione Civile , Fabrizio Curcio, ha fatto il punto questa mattina sulle operazioni di soccorso all’hotel Rigopiano dopo quasi tre giorni dalla valanga che ha travolto l’albergo, con queste parole.  “Nove persone sono state già salvate,  altre due persone sono vive ma ancora da estrarre. Purtroppo le vittime sono cinque vittime. Le operazioni di soccorso sono ancora molto complicate ed i soccorritori stanno lavorando in condizioni estreme“. Il bilancio dei salvati, quindi cresce ma purtroppo aumenta anche quello delle vittime.  Sulla zona ha iniziato anche a piovere leggermente ma i soccorsi vanno avanti nonostante le condizioni proibitive,

I soccorritori hanno estratto nella notte due donne e due uomini feriti ma vivi, che si aggiungono ai quattro bambini e alla donna recuperati nella mattina di venerdì. Sono Gianfilippo e Ludovica Parete, i due figli dello chef pescarese ospite dell’hotel, Giampiero Parete, l’uomo che si era salvato per primo dalla slavina insieme al manutentore Fabio Salzetta, che è riuscito a dare l’allarme. Anche sua moglie Adriana Vercerao è stata estratta viva dalle macerie.

A questi vanno aggiunti altri due bambini: Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo dei cui  genitori Domenico Di Michelangelo e Marina Serraiocco non si hanno ancora notizie, mentre in un primo momento erano stati dati per vivi nella confusione ed agitazione dal sindaco di Osimo, che poi si è scusato.  Ad ore di distanza, quando solo Samuel, il figlio di 7 anni del poliziotto, risulta al momento fra i superstiti, il sindaco Simone Pugnaloni ha pubblica su Facebook un post di scuse a nome dell’amministrazione comunale. “Con riferimento alla comunicazione data nella giornata di ieri   – scrive –  sulle condizioni della famiglia osimana dobbiamo prendere atto che per ora l’unica notizia certa è che il piccolo Samuel è salvo. Scusandoci con la città e con i famigliari di Marina e Domenico per l’increscioso equivoco, generato probabilmente dalla concitazione e dalla forte emozione del momento, la nostra comunità continua a pregare senza perdere la speranza”.

Nella tarda serata di venerdì, venendo  salvati questa notte  c‘è un gruppo di quattro persone:  Vincenzo Forti con la fidanzata Giorgia Galassi, Francesca BronziGiampaolo Matrone il quale  è stato sottoposto ad un intervento chirurgico ad un braccio. Il 34enne, residente in provincia di Roma è stato trasferito questa mattina nell’Unità Operativa di Rianimazione dell’ Ospedale “Santo Spirito”. Le sue condizioni attuali sono discrete, come hanno reso noto i medici.

I quattro bambini salvati dalle macerie “stanno bene , ha dichiarato Rossano Di Luzio  direttore sanitario dell’ospedale di Pescara,  non starebbero soffrendo le conseguenze dell’ipotermia, ma  il sanitario precisa che il loro è “lo stato d’animo di chi ha vissuto un dramma ed è stato in condizioni precarie per molte ore“.

Giampaolo Matrone ha riferito ai soccorritori di essere rimasto mano nella mano con sua moglie, Valentina Cicioni, fino a quando i vigili del fuoco lo hanno salvato. “Le stringevo la mano e le parlavo per tenerla sveglia perché volevo che rimanesse sempre vigile. La chiamavo, poi a un certo punto non l’ho sentita più e ho capito che mi stava lasciando“.

Matrone ha raccontato che vicino a lui c’era un’altra donna che non dava segnali di vita. Nel gruppo delle cinque persone salvate c’era, secondo quanto riferito dai soccorritori ieri sera, Stefano Feniello, la fidanzato di Francesca Bronzi del quale non si sa ancora nulla di certo, mentre la ragazza è ricoverata insieme agli altri nell’ospedale di Pescara.

“E chi ce la fa a dormire? Non dormo da giorni”, confessa un vigile del fuoco di Avellino a un collega con la stessa divisa  mentre beve un caffè al bancone del bar vicino al centro di coordinamento di Penne.. Occhi lucidi e stanchi entrambi. Ieri hanno scavato per tutto il giorno, erano lì, all’hotel Rigopiano, quando sono stati estratti i 3 bambini. “È stata un’emozione troppo grande, non va raccontata”, dice con le lacrime, ma per i soccorritori,le parole talvolta non servono per poter descrivere quei momenti vissuti : “Erano piccoli e spaventati. Si sono nascosti nelle intercapedini del tetto che è venuto giù. Essendo piccoli sono riusciti a rannicchiarsi e a respirare“.

La polizia scientifica fa ricorso anche a sofisticate tecnologie per individuare le persone attraverso i loro cellulari. Analoghe  apparecchiature sofisticate vengono utilizzate dai soccorritori della  Guardia di Finanza, i primi ad intervenire sul luogo della tragedia . “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie, stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso della neve“, ha dichiarato il dirigente dei vigili del fuoco, Alberto Maiolo, dal centro operativo di Penne.

Secondo quanto viene raccontato dai soccorritori, nella sala biliardo, vi sarebbe stato un tetto di travi in legno, tetto che in parte è cascato ma i bimbi avrebbero trovato riparo mettendosi tra una trave e l’altra, venendo aiutati anche dalle piccole dimensioni dei propri corpi , e  così facendo quegli spazi hanno creato una bolla d’aria che li ha salvati . È stato da lì che i vigili del fuoco li hanno tirato fuori dopo aver scavato e creato dei corridoi. Così, quando era ormai sera, da quel buco scavato nelle neve sono apparsi i bimbi, fra i quali cui Samuel ed Edoardo che adesso chiedono “dove sono i miei genitori ?

Le due vittime identificate Il tempo della gioia e del sollievo e il tempo del dolore più cupo si sono alternati nelle lunghe ore di lavoro tra le macerie: perché tra le notizie confermate c’è anche l’identificazione delle prime due vittime accertate del disastro: Alessandro Giancaterino, fratello dell’ex sindaco di Farindola e capo cameriere dell’hotel, ed un cameriere  Gabriele D’Angelo, che era anche un volontario della Croce Rossa locale: tra i soccorritori ovviamente ci sono altri volontari della stessa organizzazione che ora lo piange.

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