Dopo aver seguito l’ultima puntata odierna del programma “Sono innocente” (RAI 3) condotto dal giornalista Alberto Matano, che si è occupata ieri di Antonio Lattanzi, l’ex-assessore ai lavori pubblici di Martinsicuro (Teramo) , il quale ha raccontato il suo personale “folle” caso di persecuzione giudiziaria, Una vera e propria odissea durata dieci anni, con 4 arresti consecutivi, trascorrendo 83 giorni di ingiusta carcerazione, vittima di atti giudiziari (o meglio di ripicca) conseguenziali alle altrettante decisioni del Tribunale del Riesame che annullava le folli teorie del solito pubblico ministero a caccia di protagonismo, con chi un magistrato ha manifestato in realtà la propria incapacità investigativa
L’incredibile vergognosa storia giudiziaria che ha visto Toni Lattanzi “vittima” di uno dei tanti casi di malagiustizia italiana, è stata trattata anche dal docufilm “Non guardarmi indietro” realizzato dal regista Francesco Del Grosso, era stata seguita dal programma televisivo “Le Iene“ (Italia1) , ora si appresta a diventare un libro. “Non auguro a nessuno – dice Lattanzi al quotidiano Il Messaggero – quello che ho passato io. E non smetterò mai di ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini in questi lunghi anni, in primis la mia famiglia, e tutte quelle persone che continuano a tenere alta l’attenzione, come l’ associazione ErroriGiudiziari.com “.
“Quando mi chiamano a partecipare a queste trasmissioni – continua Lattanzi – lo faccio sempre volentieri perchè spero sempre con tutto il cuore che questi errori (o abusi ? n.d.r.) non si ripetano più in futuro . Credo poi che sia doveroso lanciare un messaggio di speranza a chi dovesse trovarsi in questa drammatica situazione. Vi assicuro che è dura , anche dopo l’assoluzione piena, dover combattere lo stesso contro i sommari giudizi della gente, ci vuole una grande forza d’animo per uscirne e tornare a vivere”
Un altro caso trattato è stato quello di Anna Maria Manna avvenuto in Puglia. Nel 1999 il paese di Palagiano (Taranto) venne sconvolto da un’inchiesta giudiziaria : dei bambini di una scuola elementare confessarono alle proprie maestre di aver partecipato a dei festini a sfondo sessuale con degli adulti. Nell’inchiesta venne coinvolta anche Anna Maria Manna, una giovane trentenne, perché, sebbene confusamente, viene riconosciuta tra le foto mostrate dagli investigatori. La Manna passò 15 giorni in carcere, prima a Torino, dove si trovava per un concorso pubblico proprio in uno dei giorni in cui era svolto uno dei “festini” , poi trasferita a Taranto. Viene additata come una pedofila, emarginata e minacciata. “Non so assolutamente perchè sono finita nell’inchiesta ha dichiarato la Manna . Il suo legale Antonio Orlando ha evidenziato gli errori “In un passaggio viene chiesto ad un bambino se avesse toccato la donna e dove. Il bambino risponde: sul naso“. Ma nelle trascrizioni compare ben altro: “davanti”. Il difensore della Manna ha trovato molte altre incongruenze con le trascrizioni.
Solo un bambino sostiene di aver visto la Manna fare l’amore con un uomo. “Mi accusarono di essere in una di queste feste. Mentre io ero a Torino. Ma questo non bastò agli inquirenti.
Grazie all’incidente probatorio, richiesto dal suo legale, si riuscì a provare la sua innocenza. Infatti i bambini non la riconoscono. E’ la fine di un incubo. ma chi ha pagato per questo errore giudiziario ? Solo la povera Anna Maria. che è stata risarcita dallo Stato con 63mila euro. La sua storia venne trattata anche in un un precedente programma della RAI “Presunto colpevole” (vedi QUI la puntata)
Guardando gli abusi e follie giudiziarie del magistrato che ha ordinato per ben 4 volte la carcerazione del povero Lattanzi, abbiamo pensato alla richiesta di arresti del nostro Direttore formulata da due pubblici ministeri dalla Procura di Taranto sulla base del nulla (rigettata dal Gip del Tribunale ), entrambe evidentemente a caccia di protagonismo mediatico (soltanto ?) , le quali adesso dovranno rispondere del loro operato dinnanzi alle Magistrature ed Autorità competenti, ci viene spontaneo chiedersi: ma è questa la “giustizia” di cui parla l’ ANM – Associazione Nazionale Magistrati ? Quando avremo anche in Italia una “giustizia giusta” , e sopratutto quando i magistrati saranno chiamati a rispondere dei loro abusi, omissioni e soprusi. Nei Paesi civili tutto questo non accade….