di Maria Corbi
Valentina è l’unica della famiglia Misseri a non essere in carcere. “Solo perché quel maledetto 26 agosto non ero ad Avetrana…“, dice con le guance bagnate di lacrime. “E’ una condanna che deve fare male a tutti perché due innocenti sono in galera. Prima che tocchi a te non pensi agli errori giudiziari”. Dicono però che tu difendi tua madre e tua sorella sacrificando tuo padre Michele.
“Non avrei mai permesso che mio padre scontasse una colpa non sua. Mio padre fino a quel 26 agosto è stato un bravo padre. E nonostante quello che ha fatto gli voglio ancora bene perché capisco che ha dei problemi“.
Vuoi dire che è incapace di intendere e di volere?
“Una perizia psichiatrica andava fatta. Qualche mese prima della morte di Sarah papà aveva iniziato ad essere più aggressivo, instabile. E infatti mia sorella nei messaggi con Ivano, che risalgono a qualche mese prima, spiega che papà era diventato violento, si arrabbiava facilmente e aveva tentato di uccidere nostra madre“
Quando lo hai sentito ieri cosa ti ha detto?
“Mi ha detto: “Hanno fatto quello che hanno voluto”“.
Cioè?
“Hanno accontentato l’opinione pubblica. Basta farsi un giro sui social per capirlo: ci sono messaggi violenti, aggressivi verso di me, verso il professor Coppi e chiunque dica che mamma e Sabrina sono innocenti”.
Le sentenze si rispettano.
“Io non la rispetto, prima di tutto perché non è stata fatta giustizia per Sarah. Poi, perché mi hanno ucciso una sorella e una madre. E altri innocenti sono andati in carcere. Invidio mio cugino Mimino che è morto e non soffrirà più. Sono sicura che il tumore gli è venuto per essere stato accusato ingiustamente di avere aiutato mio padre a nascondere il cadavere di mia cugina. E mi dispiace anche per zio Carmine, condannato per lo stesso motivo senza aver fatto niente“.
Quando hai sentito Sabrina?
“Domenica scorsa. Era fiduciosa, aveva recuperato un filo di speranza. È entrata in carcere a 21 anni, 7 anni fa, e non ha fatto niente. Ho paura che possa impazzire o fare una sciocchezza. Ha bisogno di uno psichiatra che la sostenga, spero che in carcere ci pensino“.
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Il professor Coppi ha detto che andranno avanti, non si arrendono.
“Il professor Coppi è l’unica cosa positiva che è capitata a mia sorella in questi anni. È una persona generosa, oltre che un grandissimo avvocato e noi gli siamo grati, perché non è da tutto mettersi accanto a persone umili, semplici e su cui l’opinione pubblica si è accanita“.
Tu non concedi interviste in tv, perché?
“Non voglio essere riconosciuta, anche la mia vita è stata stravolta da questa vicenda, non ho superato dei colloqui di lavoro, quando cammino per strada sono additata e insultata. Voglio essere dimenticata. Oggi la mia vita ha un unico scopo: salvare dall’ingiustizia mia sorella e mia madre“.
*intervista tratta dal quotidiano LA STAMPA