di Antonello de Gennaro
chi scrive è stato l’ “UNICO“, avete letto bene l’ UNICO giornalista nato a Taranto e quindi tarantino a tutti gli effetti , ad aver pubblicato su questo quotidiano i testi integrali ed originali delle intercettazioni (ancor oggi presenti) dei giornalisti Baldacconi, Putzolu e Mascellaro , della vicenda giudiziaria che ha dato alla luce il noto”processo Ambiente Svenduto” e delle telefonate di Girolamo Archinà alla politica ed ai giornalisti. Telefonate queste, che badate bene, non sono mai state ritenute un “reato” e quindi MAI introdotte nel processo in corso. E quindi ritengo di poter avere un pò più di credibilità di una novellina pubblicista, che sino a qualche tempo fa faceva la segretaria in un’ impresa di costruzioni molto “vicina” al movimento politico di Giancarlo Cito. ed ora parla di etica, di deontologia professionale. Ma si sa, a Taranto i soldi per “campare” non puzzano mai. Ha ragione Roberto Saviano, i giornalisti si odiano fra di loro, nutrono invidia. In particolar modo a Taranto. Ed io ne so qualcosa….
E’ da giorni che circola su siti semi-clandestini e quotidiani locali il nome di Walter Baldacconi, quale possibile candidato sindaco del centrosinistra a Taranto. Non ho alcuna problema ad affermar che Walter è un mio amico da circa 40 anni, anno più, anno meno, ed è una persona che stimo ed a cui voglio bene, motivo per cui è necessario che torni ad occuparmi di lui. Ma questa volta per difenderlo da una pseudo-categoria di scribacchini che non avendo mai realmente svolto la vera professione di giornalista oggi si permettono di giudicare correttezza ed integrità altrui. Quello che dovrebbe scandalizzare maggiormente non è l’ “avvertimento” (cioè il nulla) con cui il Consiglio Nazionale dei Giornalisti ha trasformato la precedente sanzione di “censura” applicata nei confronti di Baldacconi dal Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia, la cui attività ed operato sulla vicenda in questione ha lasciato molto a desiderare. Un operato al limite del rischio, ancora in corso, a carico invece dei giornalisti componenti del Consiglio di Disciplina pugliese, che rischiano di essere denunciati per “omissione di atti d’ufficio nello svolgimento di pubbliche funzioni”. Vi spiego il perchè.
Incredibilmente a Bari hanno ascoltato e sanzionato solo i due giornalisti tarantini (cioè Walter Baldacconi e Pierangelo Putzolu) ed invece “salvato” sinora il “terzo” e cioè il giornalista barese Michele Mascellaro le cui responsabilità erano e sono molto ma molto più gravi di quelle dei colleghi di Taranto. Ma nessuno lo dice, forse per quel complesso di inferiorità che ha sempre contraddistinto il giornalismo tarantino, salvo qualche rara eccezione che oggi riposa in pace, nei confronti dei colleghi baresi.
Incredibilmente infatti Michele Mascellaro non solo non si è mai presentato pur essendo convocato, dinnanzi al Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti, ma da un paio di anni a questa parte è fra redattori (risulta anche nella gerenza) e dipendenti del quotidiano Taranto Buona Sera edito dalla Cooperativa Sparta, e nello stesso tempo lavora nell’ufficio stampa del gruppo PD alla Regione Puglia, venendo retribuito quindi con denari pubblici. Con un conflitto d’interessi grande quanto il Colosseo, e violando le norme deontologiche dell’ Ordine dei Giornalisti. Che a Bari tace…E non solo !
Infatti la cosa più vergognosa di questo conflitto d’interesse è che nel gennaio dell’anno scorso è apparso sulla stampa pugliese un comunicato.
Lo scrive il Corriere del Mezzogiorno, edizione-inserto regionale del Corriere della Sera in Puglia: Il gruppo Pd in consiglio regionale ha nominato ufficio stampa e collaboratori «in applicazione alla legge regionale 22 ottobre 2015 n. 29». Il Partito Democratico – si legge in una nota – «ha proceduto all’istituzione dell’ufficio stampa ed alla nomina di 12 collaboratori. Accogliendo l’invito dell’Associazione della Stampa di Puglia, i nominativi per l’ufficio stampa sono stati selezionati tra i giornalisti iscritti all’Ordine“». aggiungendo “«Tra i vari curricula esaminati la scelta è ricaduta su Carmen Carbonara, Giovanni Dello Iacovo, Michele Mascellaro“ . Quindi l’ Ordine e l’ Assostampa di Puglia ben sapevano quello che accadeva a Bari. Ma tacevano. Sella serie “cane non morde cane“.
Mentre Mascellaro prendeva ordini da Archinà, e mentre altri giornalisti avevano la “grazia” di non finire nei faldoni delle intercettazioni venendo salvati dalla solita Procura di Taranto, molto “generosa”… e protettiva con i soliti “amici degli amici”, il povero Baldacconi veniva messo sulla graticola. E sapete perchè ? Non per aver venduto la sua onorabilità o professione, ma solo per aver ricordato ad Archinà che l’ ILVA non aveva ancora pagato della pubblicità televisiva trasmessa e fatturato da Studio 100 ! Pochi sanno, e Walter Baldacconi molto signorilmente lo ha sempre tenuto nascosto sinora, ma adesso lo svelo io (e lui si arrabbierà di questo con me ne sono certo) avendolo appreso da fonti attendibili e non dai diretti interessati.
Le conversazioni di Walter Baldacconi con Girolamo Archinà erano necessarie per due motivi: il primo è che l’editore di Studio 100 cioè Gaspare Cardamone, in quei giorni era ricoverato con seri problemi al cuore e quindi non poteva effettuare quelle telefonate dalla clinica dove era ricoverato. Il secondo è che quei soldi erano necessari non a Baldacconi, ma a tutti ai dipendenti di Studio 100 che da qualche anno faticano ad essere pagati per il loro lavoro, rischiando di giorno in giorno la propria occupazione, a causa delle barcollanti situazioni economiche e debitorie in cui versa la società JET srl, che edita Studio 100 e che in queste ore è in attesa di una decisione del tribunale Fallimentare di Taranto , a seguito di alcune istanze di fallimento presentate da dei creditori.
Ieri, l’ex-segretaria dell’impresa di costruzioni, diventata pubblicista-editore del proprio sito ha scritto che “Dalle intercettazioni raccolte dagli inquirenti tarantini era emerso un quadro non certo edificante dal punto di vista etico e professionale di questi giornalisti con comportamenti di compiacenza (e non solo) nei confronti dei vertici Ilva. Sull’esito di quella indagine non è mai stata fatta piena chiarezza da parte dell’Ordine dei Giornalisti“. troppo facile parlare e scrivere sul web, cara pubblicista. Sarebbe stato molto più corretto ed etica, prendere carta e penna e mandare una bella denuncia alla Procura dalla Republica di Bari, al Presidente del Tribunale di Bari (che ha nominato i componenti Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti pugliese, su indicazione ricevuta proprio dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia) e magari anche alla 3a Direzione della Direzione Generale Affari Civili del Ministero di Giustizia che ha come compito proprio quello di vigilare sugli ordini professionali regionali, ma tutto questo in Puglia nessuno ha MAI avuto il coraggio di farlo, ed allora lo annuncio pubblicamente, lo farò io personalmente lunedì mattina.
Devo riconoscere infatti che solo su questo punto sono d’accordo: non è stata fatta chiarezza ma non non su Baldacconi e Putzolu che sono arrivati sino al Consiglio Nazionale, ma bensì su Mascellaro, su altri giornalisti intercettati e “graziati” dalla Procura di Taranto, e su qualcuno che attraverso un “giornaletto” per 10 anni ha incassato lautamente pubblicità occulta (e non solo) dall’ ILVA di Taranto sotto la gestione Archinà (Gruppo Riva) !
La pubblicista-ex-segretaria aggiunge nel suo scritto che “Se la notizia della benedizione di Emiliano su Baldacconi fosse confermata ci sarebbe da chiedersi se il governatore è a conoscenza del fatto che il direttore di Studio 100 è stato tra i giornalisti (gli altri erano Michele Mascellaro del Tarantosera e Pierangelo Putzolu del Nuovo Quotidiano di Puglia) sottoposti ad indagine dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti per il coinvolgimento (non a livello penale ovviamente) nell’inchiesta “Ambiente Svenduto” sul disastro ambientale prodotto dall’Ilva“. Non sapendo poverina due cose: Baldacconi non ha mai subito alcun coinvolgimento di natura penale nell’inchiesta “Ambiente Svenduto”, non è mai stato sospeso dalla professione, e quindi volendo avrebbe tutto il diritto morale, professionale e legale di candidarsi, qualora lo voglia realmente fare.
E se Walter Baldacconi volesse candidarsi , pur non potendolo votare in quanto sono residente, vivo e lavoro a Roma da 30 anni, dichiaro pubblicamente che lo sosterrei ed inviterei i miei amici e lettori a votarlo. E’ un grande lavoratore, una persona seria, e sopratutto onesta. Qualità che a Taranto sono molto rare. E sopratutto non chiede contributi online per editare giornaletti sul web e tantomeno si è fatto assumere in qualche gruppo politico in Consiglio Regionale.