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22 Novembre 2024 01:42

Quella poca trasparenza del Comune di Taranto. Ma a Taranto valgono ancora le Leggi ?

Emorragia di denaro tra spese del personale e incarichi. La Corte dei conti è riuscita a censirne solo una metà nella regione, perché si moltiplicano strutture ed incarichi invisibili. Come a Taranto.

L’art. 11 del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, impone  agli enti pubbliche e società controllate o partecipate la trasparenza , indicando e quindi obbligando ad una  “accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”. Lo ricorda e pubblica sul suo sito istituzionale la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Una normativa, abbiamo scoperto, poco recepita a Taranto dagli enti pubblici territoriali come il Comune di Taranto, che fanno invece della limitata trasparenza il proprio “verbo”. Della serie, meno la gente sa e meglio è. Salvo poi stracciarsi le vesti addosso quando arriva la Procura Distrettuale Antimafia di Lecce e denuncia le infiltrazioni e connivenze politiche con la malavita organizzata ed il silenzio della politica locale.

Abbiamo dato un’occhiata al sito del Comune di Taranto ed abbiamo scoperto che  sono pubblicati  i Bilanci delle aziende municipalizzate Amiu , Amat, Agromed 1, Azienda Farmaceutica, Distripark,Infrataras, CTP, CTA Centro Ittico riferiti all’ anno 2009 (approvati con deliberazione del C.C. 73 del 13/9/2010)  , mentre i compensi agli amministratori di nomina pubblica si fermano al 2012.   Non vi è quindi alcuna informazione sui due ultimi disastrosi bilanci dell’ AMIU Taranto con una perdita complessiva di circa di 12 milioni  di euro !  Ma la cosa più incredibile è stato ritrovare in rete le dichiarazioni dello scorso aprile del sindaco di Taranto  Stefàno, che nonostante le gravi perdite ha riconfermato il CdA dell’ Amiu  ed il presidente Federico Cangialosi attualmente in carica, parlando  di “Ottimo lavoro svolto dal CdA, si opera in continuità”.

In quale posto del mondo si parla di “ottimo lavoro”  in presenza di una perdita di oltre 12 milioni di euro negli ultimi due anni ? Un management, dei vertici  del genere sarebbe già stato mandato a casa ! Ecco cosa pubblica il Comune di Taranto nella pagina del suo sito istituzionale dedicato alle società partecipate:

Schermata 2014-11-04 alle 18.42.45

 

 

Nella pagina del suo sito istituzionale dedicato ai compensi degli amministratori delle società partecipate il Comune di Taranto  pubblica  quanto segue:

 

Schermata 2014-11-04 alle 18.42.18

 

 Tutto avvolto nel mistero…sino a quando ? Legittimo quindi chiedersi: ma a Taranto la legge esiste ancora ? Auspichiamo che la Guardia di Finanza di Taranto vorrà approfondire la materia, e se lo farà, allora siamo sicuri che ci saranno molte sorprese !

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