L’annuncio dell’ avvenuta costituzione dei gruppi parlamentari di Mdp, non fa che confermare come la caratteristica di questa legislatura sia la moltiplicazione dei gruppi a causa di scissioni politiche, e alimentate dalle espulsioni di tantissimi deputati e senatori di M5s. A questo fenomeno tutto politico si aggiungono poi molti cambi di casacca individuali.
L’espulsione di parlamentari dai gruppi grillini è iniziata già nei primissimi mesi della legislatura: la prima vittima è stato Marino Mastrangeli espulso dal gruppo del Senato il 30 aprile 2013. E’ seguita la progressiva cacciata di altri 18 senatori, compreso Luis Orellana, che era stato il candidato di M5s per la presidenza del Senato, dove ora i pentastellati sono rimasti in 35. Analoga storia a Montecitorio: il 6 giugno 2013 furono messi alla porta i deputati tarantini Alessandro Furnari e Vincenza Labriola, il cui destino è stato quello di altri 16 deputati. La diaspora ex-M5s si è spalmata su tutto l’arco parlamentare, da Fdi (Walter Rizzetto) a Sel-Si (Adriano Zaccagnini e Francesco Campanella), da Ala (Adele Gambaro) e Ncd (Fabiola Anitori), al Pd (Tommaso Currò e Gessica Rostellato).
I vari pentastellati usciti hanno dato vita anche a dei piccoli Gruppi (Lavori in Corso, Movimento X, ecc), ma l’unico che tuttora esiste è Alternativa Libera, con con sette deputati alla Camera. E di diaspora occorre parlare anche per Scelta Civica. Nel dicembre 2013 ben 20 deputati di ispirazione cattolica e popolare hanno dato vita a “Per l’Italia”. Nel corso dei mesi sia alla Camera che al Senato numerosi parlamentari hanno lasciato il gruppo, compreso Mario Monti, la maggior parte dei quali è confluito nel Pd: tra essi il ministro Stefania Giannini e Linda Lanzillotta al Senato e Andrea Romano alla Camera, divenuto direttore de L’Unità, quotidiano del Pd: a Palazzo Madama addirittura non c’è più il gruppo. L’ultima scissione nel luglio 2016: il segretario Enrico Zanetti è uscito insieme ad altri tre deputati, portando via il nome, per unirsi ad Ala. I 17 che sono rimasti hanno dovuto cambiar nome, in Civici Innovatori.
Tre le scissioni nel PdL. Quando nel novembre 2013 Berlusconi ha tolto la fiducia al governo Letta, sono usciti 29 senatori (poi cresciuti ancora) e 29 deputati dando vita a Ncd. A gennaio 2014 Berlusconi siglò il “Patto del Nazareno“, ed ecco la scissione guidata da Raffaele Fitto, che ha portato via 10 deputati e 10 senatori. Con la rottura del”Patto del Nazareno“, nella primavera ad uscire sono stati quelli di Ala (7 deputati e 10 senatori, divenuti poi 20) guidati da Denis Verdini.
Tempesta anche nel centrosinistra. Nel giugno 2014 ben 10 deputati, guidati da Gennaro Migliore, lasciarono Sel in disaccordo sulla collocazione europea del partito, e aderirono al Pd. In compenso un anno dopo uscirono dal Pd Alfredo D’Attorre, Stefano Fassina e altri 4 deputati per aderire a Sel. E dal Pd erano anche usciti i tre deputati di Possibile, guidati da Pippo Civati. A questo tourbillon di scissioni si aggiunge quella odierna: 16 di Si, 18 del Pd e due del Misto hanno dato vita al Movimento Mdp.