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22 Novembre 2024 02:22

DIA: Lotta al riciclaggio coinvolge l’intero sistema Paese.

Il direttore della D.I.A. ascoltato dalle commissioni riunite Giustizia e Finanze sullo schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva Europea sul contrasto al riciclaggio

ROMA – I Presidenti delle Commissioni “II Giustizia”, Donatella Ferranti, e “VI Finanze”, Maurizio Bernardo hanno  convocato nei giorni scorsi  il  Direttore della D.I.A., Nunzio Antonio Ferla, nell’ambito delle audizioni parlamentari previste in ordine allo schema di Decreto Legislativo di attuazione della “IV Direttiva Europea”, relativa alla “prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo”.

Ferla ha evidenziato l’importanza del lavoro che le predette Commissioni sono chiamate a svolgere poichè la comunità internazionale richiede l’adozione di sistemi sempre più evoluti ed efficienti. nella particolare materia del contrasto al riciclaggio e del finanziamento al terrorismo.  “Il disegno legislativo in esame  compendia e coniuga sapientemente i principi individuati dalla norma di delega: orientare e gestire efficacemente le politiche di contrasto dell’utilizzo del sistema economico finanziario per fini illegali”. ha sottolineato il Direttore della D.I.A.

 

nella foto Nunzio Antonio Ferla Direttore della D.I.A.

 

Tale obiettivo è stato raggiunto, ha spiegato Ferla – tra l’altro, mediante la presa di coscienza e lo sviluppo di un modello che si fonda sul ruolo dei soggetti obbligati (intermediari e professionisti), attraverso un’adeguata valutazione del rischio di riciclaggio (risk based approach) e non più unicamente sulla verifica della clientela. L’attuale schema di Decreto in discussione alle Commissioni, riveste particolare rilievo nell’ambito degli obiettivi strategici affidati alla D.I.A., come evidenzia l’attività operativa posta in essere dalla stessa Direzione nella lotta al riciclaggio connesso alla criminalità organizzata. La D.I.A., dal primo gennaio 2016 ad oggi, ha analizzato la totalità delle “segnalazioni di operazioni sospette” circa 130.000 pervenute dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, trasmettendone tempestivamente circa 30.000 alla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, in quanto ritenute d’interesse a fronte di un primo screening investigativo. La D.I.A. ha trattenuto circa 2.300 “segnalazioni” perché ritenute meritevoli di ulteriori approfondimenti, sia sotto il profilo delle “misure di prevenzione di carattere patrimoniale” (sequestri e successive confische di beni), sia sotto il profilo investigativo giudiziario”.

Ferla ha sottolineato inoltre che “La crescente diversificazione del mondo criminale, la natura mutevole delle minacce costituite dal riciclaggio e la continua evoluzione della tecnologia e dei mezzi a disposizione dei criminali, impongono l’adozione di misure preventive finalizzate ad anticipare sempre di più la soglia di sbarramento ai condizionamenti criminali”. “Lo schema di decreto legislativo recante l’attuazione della IV Direttiva comunitaria rappresenta un importante passo in avanti per l’attività di prevenzione, settore nel quale la D.I.A. ha investito negli ultimi anni importanti risorse conseguendo risultati di assoluto rilievo”.

Nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite Finanze e Giustizia, Ferla ha sottolineato come “il sistema di prevenzione antiriciclaggio oltre che a coinvolgere gli organismi investigativi è basato sulla leale collaborazione dei soggetti obbligati”. aggiungendo che “Scorrendo il testo dello schema di decreto legislativo, nel lungo elenco troviamo le banche, le poste, gli istituti di moneta elettronica, le società di intermediazione mobiliare ma anche i mediatori creditizi, i commercialisti, i notai, gli avvocati, i revisori legali, in una sola parola cittadini di questo Paese che esercitano una professione o sono titolari di società, imprese, banche. Un giudizio ampiamente positivo sul provvedimento di recepimento che incide profondamente sul sistema di prevenzione e allinea la nostra normativa alle più recenti disposizioni introdotte dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Il punto cruciale della struttura della IV Direttiva riguarda l’ampliamento e la razionalizzazione del principio dell’approccio basato sul rischio. Tale approccio diventa il punto guida per il comportamento dei soggetti obbligati e per l’azione di controllo delle autorità. La direttiva, infatti, affida agli Stati membri la valutazione dei rischi e la disposizione di adeguate misure di rafforzamento e di investigazione. Tra le più importanti novità”, ha continuato Ferla, “il nuovo regime degli obblighi di adeguata verifica della clientela e soprattutto l’innovativo sistema di registri sulla titolarità effettiva di imprese e trust, figura giuridica quest’ultima spesso “strumentalizzata dalle organizzazioni criminali”.

“Le nuove disposizioni dello schema di decreto legislativo di attuazione delle direttive comunitarie rafforzano il ruolo e i compiti della D.I.A.”  ha aggiunto Ferla  “In particolare, le norme ribadiscono l’attuale assetto istituzionale mantenendo una chiara distinzione dei ruoli con riferimento alla separazione tra il compito di analisi finanziaria, svolto dall’U.I.F. della Banca d’Italia e le prerogative investigative attribuite alla D.I.A., per gli sviluppi connessi alla criminalità organizzata, e al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria”.

“Nello schema di decreto legislativo oltre alle norme della Direttiva comunitaria sono state recepite le importanti esperienze maturate nel corso dell’ultimo biennio”. Ferla ha fatto espresso riferimento al protocollo d’intesa siglato nel maggio del 2015 tra la D.I.A. e la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo che ha “consentito di raggiungere l’ambizioso obiettivo di esaminare tutte le segnalazioni sospette pervenute e di definire procedure di raccordo info-investigativo grazie alle quali le segnalazioni confluiscono immediatamente alle Procure distrettuali se collegate a procedimenti penali in corso”. Infatti sulla base del proficuo lavoro svolto da uno specifico Gruppo di lavoro, la Procura Nazionale ha emesso specifici atti d’impulso che hanno consentito alle Distrettuali di avviare importanti indagini “antiriciclaggio”.

 

 

 

 

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