MENU
3 Luglio 2024 22:25
3 Luglio 2024 22:25

Operazione “BOCCONE AMARO” : La Guardia di Finanza sequestra a Roma attività per 10 milioni di euro ad imprenditore campano

SEQUESTRATI RISTORANTI, PIZZERIE, BAR E GELATERIE IN PIENO CENTRO

Roma –  Immobili, autoveicoli, preziosi, beni aziendali e partecipazioni societarie, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, sono stati sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma ad un imprenditore campano, da anni residente a Roma. Il provvedimento ablativo, disposto dal Tribunale capitolino ed eseguito dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, dimostra, ancora una volta, la priorità attribuita dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Guardia di Finanza all’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati. L’inchiesta ha consentito di individuare nel settantenne Francesco Varsi  il reale “dominus” di un articolato sistema societario, attraverso il quale ha “schermato”, nel tempo, un ingente patrimonio, assolutamente sproporzionato rispetto alla sua modestissima capacità reddituale.

 

 


Varsi  già noto alle Forze di Polizia in quanto gravato da numerosi precedenti
e più volte condannato, nell’ampio arco temporale che va dal 1966 al 2011, tra l’altro, per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, minaccia, emissione di assegni a vuoto, lesioni personali, furto e rapina. Al destinatario del provvedimento è risultata riconducibile, di fatto, la gestione – diretta o indiretta – di 8 compagini societarie, formalmente intestate ai familiari e ad un’ulteriore persona giuridica, a sua volta titolare dei pacchetti societari di altre società, anche allo scopo di occultare i proventi milionari di numerosi reati fiscali.

Sono state contestate al Varsi numerose e sistematiche condotte delittuose di evasione fiscale, perpetrate attraverso il complesso reticolo societario oggi in sequestro: un imprenditore “specializzato” nel delinquere nel settore tributario. I beni sequestrati partono dal capitale sociale, quote societarie ed interi patrimoni aziendali di 8 società, residenti a Roma, operanti nel settore della ristorazione in genere (ristoranti, pizzerie, bar e gelaterie);  quote societarie di 1 società, con sede a Roma, operante nel settore dell’enologia, con annessa somministrazione;  19 unità immobiliari, tra fabbricati e terreni, site nei comuni di Roma ed Ardea (RM); 13 auto-motoveicoli;  conti correnti e titoli;  preziosi (orologi di valore, gioielli, ecc.), per un valore complessivo di stima pari a circa 10 milioni di euro.

All’imprenditore è risultata riconducibile, di fatto, la gestione – diretta o indiretta – di otto compagini societarie, formalmente intestate ai familiari e ad una ulteriore persona giuridica, a sua volta titolare dei pacchetti societari di altre società, anche “allo scopo di occultare i proventi milionari di numerosi reati fiscali“. In particolare, sono state contestate “numerose e sistematiche” evasioni fiscali, perpetrate attraverso il complesso reticolo societario oggi sequestrato: secondo gli inquirenti Varsi sarebbe un imprenditore “specializzato” nel delinquere nel settore tributario.

Tra gli esercizi commerciali oggetto del provvedimento emergono, per importanza economica e notorietà,  il ristorante “VARSI BISTROT” di via della Conciliazione;  il ristorante “FRANKIE’S GRILL” di via Veneto;  i ristoranti “LA SCUDERIA” e “LA PIAZZETTA DEL QUIRINALE” (già “AL PRESIDENTE”), ubicati in prossimità della nota Fontana di Trevi;  il ristorante “AUGUSTEA” di viale di Trastevere;  una lussuosa villa con annessi terreni sita in zona San Polo dei Cavalieri (Roma), da oggi gestiti da un pool di amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Roma.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Dia e Carabinieri, 25 arresti per mafia ad Aprilia: il sindaco Principi arrestato ai domiciliari
Arrestato titolare azienda che sfruttava il bracciante morto a Latina. Per il Gip: "Condotta disumana"
Inchiesta cooperative, la moglie del deputato Soumahoro torna in libertà
Il processo Pier Camillo Davigo. La sentenza di appello conferma la condanna di 1° grado.
Ancora una volta i magistrati si sentono degli intoccabili: imputazione coatta per i giornalisti Milo Infante e Angelo Maria Perrino per il caso Denise
Imputati quattro avvocati componenti della commissione elettorale per il Consiglio dell'Ordine di Taranto
Cerca
Archivi
Dia e Carabinieri, 25 arresti per mafia ad Aprilia: il sindaco Principi arrestato ai domiciliari
Torna “Forum in Masseria”, la sesta edizione della rassegna economica condotta da Bruno Vespa
Arrestato titolare azienda che sfruttava il bracciante morto a Latina. Per il Gip: "Condotta disumana"
La Regione Puglia chiede di costituirsi parte civile nel processo dell'inchiesta "Codice Interno".
Meloni ai dirigenti FdI: "Fuori chi vuole farci tornare indietro, niente spazio a razzismo o antisemitismo. Abbiamo già fatto i conti con il Ventennio"

Cerca nel sito