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22 Novembre 2024 01:46

Obama a Milano: “La tecnologia che riduce la manodopera nel mondo avanzato è un problema”

L' America "non sarebbero quello che sono senza il contributo di milioni di italiani che hanno anche dovuto subire discriminazioni, ma che con fede, convinzione e lavoro duro hanno avuto successo dappertutto e hanno rafforzato gli Stati Uniti".

 Il clou della seconda giornata italiana di Barack Obama in Italia, a Milano è stato l’intervento al summit forum sull’innovazione alimentare Seed&Chips. Obama ha iniziato il suo discorso ringraziando il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l’ex premier Matteo Renzi e l’ex sindaco Letizia Moratti per “l’impegno in Expo”.”La mancanza di cibo è una delle cause del’immigrazione” ha detto sottolineando che gli Stati Uniti “non sarebbero quello che sono senza il contributo di milioni di italiani che hanno anche dovuto subire discriminazioni, ma che con fede, convinzione e lavoro duro hanno avuto successo dappertutto e hanno rafforzato gli Stati Uniti”.

Obama poi ha parlato del futuro della terra spiegando che l’obiettivo dev’essere quello di “sviluppare sistema non soggetto ai cambiamenti climatici, sottolineando che “l’uomo ha causato molti problemi al pianeta e adesso deve risolverli“.  “Vi porto i saluti di Michelle. E vi dico che torneremo molto spesso in Italia. Ricordiamo i nostri viaggi in Toscana, a Roma, lei ricorda il suo viaggio a Milano per Expo con Sasha e Malia. Per questo dico, torneremo molto spesso in Italia” ha aggiunto. “Vi prometto che torneremo tantissime volte qui in Italia” ha ripetuto.


La visita al Cenacolo. Obama, 
  accompagnato nella sua visita dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, dal direttore del Polo Museale Lombardo, Stefano L’Occaso e dalla direttrice del Cenacolo Vinciano, Chiara Rostagno, è rimasto incantato dal capolavoro di Leonardo da Vinci conservato al Cenacolo. “Straordinario… – ha detto l’ex presidente degli Stati Uniti – Leonardo è un genio” .

Obama è rimasto una ventina di minuti a Santa Maria delle Grazie.È stata una visita appagante per come Obama ha dimostrato di conoscere il nostro patrimonio – ha raccontato  ai giornalisti L’Occaso il direttore del Polo Museale Lombardo  – Si è informato in particolare sullo stato e sulle tecniche di conservazione dell’affresco ed è rimasto entusiasta di questo luogo”.

 L’ex presidente americano era arrivato al Cenacolo Vinciano intorno alle 10,25 di questa mattina. Il celebre dipinto di Leonardo è custodito presso la basilica di Santa Maria delle Grazie e Obama ha raccontato di essere stato consigliato dalla moglie Michelle sull’importanza di non perdere questo sito durante la sua trasferta in Italia a Milano.   Fin dalle prime ore di quest’oggi l’area del piazzale di fronte alla chiesa era stata transennata e resa inaccessibile, così la folla si è assiepata intorno alle transenne. Le persone sono comunque riuscite a vedere Obama quando è sceso dall’auto.
Questo pomeriggio, durante uno dei momenti di Seeds&ChipsThe Global Food Innovation Summit, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha consegnato le chiavi della città  nelle mani dell’ex presidente americano.   Della consegna del sigillo se ne parla da settimane ma non era chiaro quando sarebbe avvenuta. In mattinata è arrivata la conferma dal cerimoniale.  “Sarà un incontro privato – spiega il primo cittadino milanese – se non altro per questioni di sicurezza, con qualche partecipante. Vedremo di testimoniarlo almeno con la fotografia. Ma sono molto felice di potergli consegnare le chiavi”.
Sala ha sottolineato ancora una volta il legame tra queste fiere e Expo, “e qui la cosa bella sono i giovani. Qui ci sono tanti giovani imprenditori da tutto il mondo, vuol dire che questo tema è molto attrattivo, ha opportunità di business e permette di mettere insieme questioni sociali con quelle dell’economia. Quella di quest’anno è un po’ una prova – ha aggiunto – Questa idea della food week ha fatto numeri straordinari, sentivo che Taste of Milano ha fatto più 20-25 per cento, oggi vedremo con Obama”.
E si pensa già all’anno prossimo:Ci sarebbe un po’ questa idea di creare una sorta di Davos del futuro. Ci vuole tempo e pazienza“.
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Grazie, Antonello de Gennaro

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