ROMA – Dal prossimo primo luglio pignorare il conto corrente, in caso di debiti fiscali e cartelle esattoriali, diventa più facile e veloce . Infatti la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (che ha preso il posto di Equitalia) avrà la possibilità di accedere a diverse banche dati, comprese quelle bancarie, e potrà procedere in modo diretto al pignoramento dei conti correnti, senza dover richiedere la precedente apposita autorizzazione al giudice. La vera novità è che le somme pignorate saranno immediatamente bloccate e rigirate al Fisco, per gli importi a debito.
In pratica una volta entrate in vigore le disposizioni del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 (il famoso D. L. 193/2016 successivamente convertito nella Legge 225/2016), il nuovo ente – che opera sotto la vigilanza e il controllo dell’Agenzia – avrà l’accesso all’immensità dei dati dell’Anagrafe Tributaria. L’AdE-Riscossione potrà accedere anche alla banca dati dell’Inps, ottenere le informazioni che le servono (come ad esempio i dati relativi al rapporto di lavoro) e procedere a pignorare lo stipendio, la pensione, le indennità ecc.
Come difendersi dal pignoramento? Il contribuente che riceve la notifica del pignoramento conto corrente, per impedirlo e difendersi, deve presentare entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento una richiesta di rateizzazione. Solo una volta accettata la richiesta di dilazione della cartella e pagata la prima rata del piano di ammortamento, il contribuente può presentare la richiesta di sblocco del conto corrente.