ROMA – A Livorno tutti lo conoscono come un “grillino” della prima ora. Un militante senza se e senza ma che già nel 2009 animava il locale meet up. Tanto impegno ha portato Enrico Cantone fino al Consiglio regionale della Toscana, dove è stato eletto nel 2013, un anno prima che il Cinquestelle Filippo Nogarin conquistasse la poltrona di primo cittadino di Livorno.
Giovedì 11 maggio il settimanale L’Espresso ha inviato una mail a Cantone per chiedergli informazioni su due società registrate a Malta di cui risulta proprietario. La risposta è arrivata nel pomeriggio di lunedì 15 maggio e poche ore dopo il consigliere toscano dei Cinquestelle ha annunciato con un post su Facebook lunedì sera, intorno alle 20.45, subito prima di annunciare le sue dimissioni dall’assemblea toscana “in ossequio ai principi del Movimento” l’intenzione di lasciare gli incarichi politici, compreso, quindi, quello alla Regione Toscana . Al suo posto Regione entrerà la prima fuori lista: una livornese, Monica Pecori, che dal 2015 a oggi è diventata un’ex grillina…
Cantone come risulta dai documenti consultati dall’Espresso, è azionista di due società con sede a Malta, la CR holding e la Carsins.Eu, costituite entrambe nel 2010. Nella sua dichiarazione dei redditi non compare però alcun riferimento a queste attività. E neppure nei documenti patrimoniali che il politico del Movimento Cinquestelle è obbligato a depositare in Regione. Su Facebook, Cantone sostiene di essersi “disinteressato” di queste società, “travolto” dal suo “impegno sociale e politico“.
A quanto sembra, quindi, sono stati i quesiti del settimanale L’Espresso a far riaccendere la memoria del consigliere regionale grillino. “Una mia mancanza, seppur involontaria, di cui mi scuso per primo coi cittadini toscani e con il Movimento Cinquestelle“, ha spiegato nel suo post Cantone, che a Livorno è ben conosciuto anche come imprenditore. La sua azienda di famiglia, la Cantone Ricambi, possiede un’officina che rimette a nuovo vecchi maggiolini Volkswagen e online rivende pezzi di ricambio della marca tedesca.
Interpellato in proposito, il politico Cinquestelle ha risposto per iscritto che le società maltesi servivano “per possibili nuovi affari per scambi commerciali con la Libia e la Tunisia (sic)”. Non è chiaro quali siano gli eventuali rapporti tra le attività a Livorno e quelle all’estero. Queste ultime segnalano a bilancio movimenti per poche migliaia di euro.
Formalmente le due società “maltesi” di Cantone “segnalano a bilancio movimenti per poche migliaia di euro” confermano i documenti in possesso del settimanale L’Espresso, ma di fatto la composizione amministrativa di una piccola azienda (con capitale sociale modesto, di 2mila euro, come si legge nel contratto) che divide con la figlia Sara (95% lui, 5% lei). Cantone, che non era obbligato da alcuna norma a dimettersi, per la parte fiscale ha già detto di avere attivato con il suo commercialista il percorso per fare il ravvedimento operoso.
Difficile persino poter fare delle valutazioni sull’attivià italiana del business: la Cantone ricambi non deposita un bilancio dal 2012. Un’altra dimenticanza….. del Movimento Cinquestelle. Ma non erano loro a gridare “Onestà…onestà…!” ? Chissà, forse negli ultimi tempi dopo le vicende giudiziarie romane (caso Marra, Romeo e dintorni….) i grillini avranno perso la voce ??