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22 Novembre 2024 04:02

Guardia di Finanza: sequestrati beni per circa un milione e mezzo di euro alla De Carlo di Mottola (TA)

Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, consegue ad una verifica fiscale eseguita nell’anno 2014 dal Reparto del Corpo. La società è stata dichiarata fallita con dal Tribunale di Taranto lo scorso 18 gennaio 2017

ROMA – I finanzieri  del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, per un ammontare complessivo di 1 milione e 426 mila euro, a seguito di un accertamento effettuato relativo all’esercizio 2014 nei confronti della nota società De Carlo Infissi s.p.a. con sede a Mottola (TA), esercente l’attività di fabbricazione porte e finestre in legno, che è stata dichiarata fallita con sentenza del giudice Casavola del Tribunale di Taranto lo scorso 18 gennaio 2017.

Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, consegue ad una verifica fiscale eseguita nell’anno 2014 dal Reparto del Corpo, all’esito della quale è stato accertato che la società ha omesso di versare ritenute certificate, operate nei confronti dei dipendenti, per un ammontare pari all’importo suindicato e per tale omissione, il rappresentante legale venne denunziato è stato denunciato ai sensi dell’articolo 10-bis del D.Lgs. 74/2000 all’Autorità Giudiziaria.

Il Gruppo De Carlo di Mottola è stata una delle realtà leader in Italia nella produzione di infissi, aveva sottoscritto nel 2014 una partnership commerciale con la statunitense Reilly Windows & Doors, società attiva nella produzione di porte e finestre di alta gamma, che avrebbe dovuto commercializzare in esclusiva per i successivi 5 anni i serramenti prodotti dell’azienda pugliese nel Nord America per soddisfare richieste legate alla fascia medio-alta di prodotti, segmento nel quale l’azienda americana non riusciva a rispondere essendo focalizzata nella fornitura di serramenti per realizzazioni o ristrutturazioni edilizie ‘top’, dai 30 milioni di dollari in su.

La società De Carlo  va riconosciuto, aveva provato a salvarsi chiedendo ed ottenendo un concordato preventivo in continuità  a fine 2013richiesto ed ottenuto in passato dal Tribunale di Taranto a seguito del quale aveva usufruito in passato, del trattamento di cassa integrazione (C.I.G.S.) dal 4 giugno al 31 dicembre 2015 per i propri dipendenti con decreto emesso dal Ministero del Lavoro.

La De Carlo aveva offerto al comitato dei creditori una proposta, successiva a una concertazione con banche, dipendenti, fornitori ed Erario, con cui si erano impegnati a estinguere il 100% dei debiti privilegiati e il 30% dei chirografari, avendo il consenso anche di  tutte le sigle sindacali che aderirono all’accordo, così come la quasi totalità dei dipendenti, e gli abituali fornitori avevano continuano a sostenere l’azienda di Mottola senza alcun problema grazie alla fiducia e la reputazione di cui godeva l’azienda costruita in 50 anni di attività. Ma purtroppo  lo scorso 18 gennaio 2017 è stata dichiarata fallita con sentenza del giudice Casavola del Tribunale di Taranto .

Un altro nome importante dell’economia jonica che chiude i battenti a causa della crisi economia ed edilizia che avvolge la provincia di Taranto.

 

 

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