La legge aveva fissato dal 2011 fino al 2014, un tetto massimo per il totale del salario accessorio regionale, bloccandolo ad un valore non superiore a quello del 2010 e comunque riducendolo in maniera proporzionale alla riduzione del personale.
Dal 2015 in poi l’ammontare complessivo delle risorse destinate ai salari accessori sarebbero state comunque decurtate dello stesso ammontare stabilito negli anni precedenti. Tuttavia pare che una enorme somma di denaro per un totale di 19 milioni di euro sia stata comunque corrisposta dal 2011 al 2016 sotto forma di salario accessorio, soldi che a questo punto, dovranno essere necessariamente recuperati dalle casse regionali al più presto possibile.
La questione però non è semplice poichè tale recupero forzoso potrebbe riguardare forti decurtazioni salariali mensili agli incolpevoli dipendenti della struttura regionale che già stanno pagando un prezzo salato, dal momento che per il 2015 si è avuto il blocco del saldo del premio incentivante, attualmente esteso anche a tutto il 2016.
“Va inoltre ricordato allo smemorato Mazzarano” – continua il consigliere regionale pentastellato Gianluca Bozzetti – “che, nonostante i suoi tentativi di arrampicarsi sugli specchi, i dipendenti non hanno ancora ricevuto il saldo del premio incentivante 2015 e tutto quello del 2016, quindi al momento un danno già lo hanno subito e visti i precedenti di questi due anni, ci scuserà se diffidamo apertamente delle rassicurazioni del presidente Emiliano, dal momento che difficilmente alle sue promesse è riuscito a dare un seguito con i fatti (gli esempi in merito tra piano di riordino, tap, xylella, ecc. si sprecano)“.
“In ultimo ricordiamo a Mazzarano – conclude la nota del M5S – che stiamo parlando di un buco da 19 milioni, dunque ci chiediamo con quale coraggio il capogruppo PD riesca a parlare in questa occasione di “parametri di generale virtuosità finanziaria della Regione”, l’unica cosa che possiamo ipotizzare è che vista l’attenzione con la quale i governi targati Partito Democratico in generale gestiscono i fondi pubblici, un buco da 19 milioni possa da Mazzarano essere probabilmente considerato un problema di poco conto“