ROMA – Oltre 1500 feriti, tre dei quali “destano le preoccupazioni maggiori” secondo i sanitari. Un’inchiesta aperta dalla Procura di Torino per procurato allarme. Questo il primo bilancio ufficiale dopo il vertice in prefettura all’indomani della notte del panico, con la psicosi bomba che ha trasformato piazza San Carlo in un inferno.
Non poteva mancare la becera polemica politica sulla vicenda degli oltre mille feriti in piazza San Carlo dove si erano radunati i tifosi bianconeri per vedere davanti al maxi schermo la partita di Champions. Il senatore grillino Alberto Airola, manifestando la propria cretinaggine in occasione degli incidenti di Torino, ha gridato al complotto anti-Appendino (il sindaco in carica n.d.r.) sul numero di feriti, ha scritto in un post su Facebook “E’ sicuro che dopo aver chiamato i vigili, questura e prefettura, i dati riportati dai media sui presunti feriti a Torino in piazza San Carlo sono farlocchi. Tutto questo per infangare il buon lavoro dell’amministrazione, prefettura e questura” che è stato letteralmente travolto dalle critiche degli utenti e poi rimosso nel primo pomeriggio di oggi .
Il post di Airola è stato riempito di feroci critiche. “Ma non si vergogna? – scrive un utente- e lei è un senatore“. Un altro: “Questo era il suo primo pensiero mentre in piazza era pieno di feriti?“. Ed un altro ancora: “Vada a vedere i dati dei pronto soccorso, poi ci dice se è farlocca“.
Resosi conto delle stupidaggine detta, il senatore grillino Alberto Airola ha cercato di fare marcia indietro scrivendo su Facebook:” Chiedo scusa, non avevo intenzione di fare polemica. Ieri sono stato sino alle 3.30 in piazza e nessuno sapeva dare numeri precisi, tra prefettura e questura, mentre i giornalisti confermavano dati così alti. Mi unisco alla vicinanza e al dolore ai feriti“.
Delle scuse tardive ed inutili per la consigliera regionale di Forza Italia, Claudia Porchietto e del commissario cittadino Davide Balena che hanno commentato “La sua polemica è inutile e irrispettosa . Non si può che rimanere stupefatti che si utilizzi un evento del genere per fare politica. Sicuramente qualcosa non ha funzionato ieri in piazza San Carlo, di questo ci dovremmo preoccupare come classe politica, per il resto indagherà la Questura e la magistratura“.
Saverio Mazza responsabile organizzativo del Pd torinese ha commentato: “Siamo sconcertati, basiti e increduli per quanto affermato dal Senatore Airola. Dovrebbe spiegare alle famiglie dei feriti, ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, che sarebbe stato tutto un complotto per colpire Appendino” aggiungendo “Abbiamo tutti assistito dunque ad un grande bluff mediatico? Le persone si son ferite da sole? In queste ore ci siamo sforzati di non far polemica pur essendo innumerevoli le domande da porre“.
Un punto di vista tutto personale quello di Airola che ad onor del vero contrastata con quanto dichiarava la stessa amministrazione comunale. Proprio Luca Pasquaretta, portavoce della sindaca Appendino infatti scriveva nella notte su Facebook, parlando di 1100 feriti, che ad questa mattina è addirittura salito fino a 1527, di cui 8 gravi. I Carabinieri hanno fatto sapere che negli ospedali è stato adottato il piano di maxi emergenza messo a punto per gli attentati.
I più, raccontano ai medici, non hanno sentito lo scoppio di petardi o altro, né hanno percepito l’attimo in cui le transenne hanno ceduto, uno dei feriti Francesco, come racconta il quotidiano La Stampa – prima di essere anestetizzato (ha una lesione al volto) ha però un ricordo preciso: “Dall’altra parte della piazza, verso Castello, ho visto una nube di fumo bianca, ho pensato a una bomba, a un kamikaze, avevo ancora negli occhi i video di Manchester, sono scappato dalla parte opposta ma poi sono stato travolto. Avevo già capito che non era un a serata normale, ho parcheggiato l’auto in piazza Carlo Felice e quando sono uscito mi sono ritrovato in mezzo agli ultras. Troppi, tantissimi, ho avuto come una premonizione”.
I mancati controlli. “Mio figlio – denuncia una donna al quotidiano La Stampa – è stato calpestato da decine di persone ma ha ferite solo per i vetri sul selciato. Ma chi è il folle che ha consentito che si potessero usare le bottiglie di vetro in quella ressa spaventosa?”. “Non ho sentito nessuna esplosione ma solo il boato della folla in fuga, l’urlo corale di paura. Mi sono voltata e mi sono piombati addosso, ho perso tutto, zaino, telefono, scarpe occhiali, i vestiti a brandelli. Per un attimo ho creduto di morire, non riuscivo a respirare, poi qualcuno mi ha tirata su” racconta una ragazza di Collegno, ancora sconvolta. “Ho visto persone a terra, con ferite profonde alle gambe, ferite aperte, c’era sangue ovunque, prima di arrivare alle Molinette sono rimasta almeno 20 minuti senza aiuti. Mi sono tamponata da sola le ferite, con dei fazzoletti di carta“.
Due immagini dell’Ansa ripropongono piazza San Carlo prima e dopo. Ieri notte, con il sagrato invaso di bottiglie, scarpe, cappelli. Oggi: ripulita, invasa dal popolo della domenica. In realtà, non è proprio così. Ancora a mezzogiorno, bastava farsi un giro in centro per imbattersi nei cocci della grande paura. In via Lagrange, nonostante il lavoro dei commercianti che stamattina, rialzata la saracinesca, si sono sobbarcati compito di ripulite vetrine e marciapiedi da sangue e vetri rotti. In via Roma è anche peggio. Nel tratto che da Porta Nuova conduce a piazza San Carlo, lato sinistro, sono ancora assai visibili le macchie di sangue. Così come nel tratto di portici si piazza Cln. Ma anche nell’altro lato di via Roma, quello che unisce piazza San Carlo a piazza Castello. D’altronde le squadre di Amiat sono state chiamate a un duro lavoro straordinario per tutta la notte, ma stamattina erano erano poco i mezzi dell’Amiat in giro per il centro ancora pieno di segni della lotte di terrore.