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4 Luglio 2024 01:21
4 Luglio 2024 01:21

La Guardia di Finanza a contrasto del lavoro nero ed irregolare in tutta la Puglia

Dall’inizio dell’anno, nello specifico settore sono stati effettuati 665 controlli su tutto il territorio regionale, con la scoperta di 800 lavoratori “in nero” e 440 lavoratori la cui posizione risultava comunque irregolare; 397 i datori di lavoro verbalizzati.

ROMA – La scorsa settimana il Comando Regionale Puglia ha disposto l’esecuzione di un piano straordinario di interventi finalizzato a prevenire e reprimere il fenomeno del lavoro “nero” ed “irregolare”, nonché le connesse manifestazioni di illegalità. Il piano di interventi disposto dal Comando Regionale pugliese si colloca nell’ambito della missione istituzionale del contrasto all’illegalità economica e finanziaria, con lo scopo di tutelare il corretto andamento del mercato del lavoro.

Durante l’ operazione sono stati effettuati ben 183 controlli, nel corso dei quali sono stati scoperti 181 lavoratori impiegati totalmente “in nero”, oltre a 20 lavoratori la cui posizione è risultata “irregolare”, con la conseguente verbalizzazione di complessivi 93 datori di lavoro. Sono 135 le posizioni lavorative invece ancora in fase di definizione, per le quali sono necessari ulteriori accertamenti.

 

 

 

L’attività ispettiva, condotta trasversalmente nei confronti di numerose tipologie di imprese, non ha mancato di evidenziare talune situazioni di particolare rilevanza; a titolo di esempio, si citano i casi di un salottificio dell’area murgiana, ove sono stati scoperti 6 lavoratori in nero, impegnati nell’attività di fabbricazione di divani, oppure l’individuazione, nella provincia di Foggia, di un’azienda operante nel settore tessile, presso la quale sono stati individuati 10 lavoratori in nero, nonchè il caso di due panifici della provincia di Taranto, presso i quali erano complessivamente impiegati 6 lavoratori in nero.

Dall’inizio dell’anno, nello specifico settore sono stati effettuati 665 controlli su tutto il territorio regionale, con la scoperta di 800 lavoratori “in nero” e 440 lavoratori la cui posizione risultava comunque irregolare; 397 i datori di lavoro verbalizzati.

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