ROMA – Il Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha firmato nei giorni scorsi il decreto atto finale per definire la nuova mappa geografica delle Camere di commercio d’Italia, che passano da 105 a 60 portando a compimento il processo di riorganizzazione partito due anni fa con la riforma Madia. Le Camere di Commercio di Potenza e quella di Matera confluiranno nella Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura della Basilicata, la cui sede legale e principale sarà a Potenza, in corso XVIII Agosto, con quella secondaria a Matera, in Via Lucana.
Parallelamente, anche le due aziende speciali esistenti (la Forim a Potenza e il Cesp a Matera), insieme ad Unioncamere Basilicata, già posta in liquidazione, confluiranno in un’unica entità. Il commissario “ad acta” designato a guidare il processo di accorpamento che produrrà la rideterminazione prevista dal decreto è Patrick Suglia, attuale segretario generale della Camera di Commercio di di Potenza.
Analogo accorpamento avverrà fra le Camere di Commercio diTaranto e quella di Brindisi in Puglia , dove il commissario “ad acta” designato è l’attuale vicesegretario (facente funzione di segretario) di Taranto, Claudia Sanesi. La sede legale e principale della nuova Camera di commercio è stata fissata per decreto a Taranto, sede secondaria Brindisi. Una fusione questa sicuramente più complicata ed ostica di quella lucana, ed infatti la Sanesi aveva fatto domanda per concorrere al ruolo di segretario generale della Camera di Commercio di Lecce , vinto dall’ex segretario generale di Taranto De Giorgio, di cui adesso fa le funzioni a Taranto.
A Taranto e Brindisi, attualmente sono operative tre aziende speciali delle due Camere di Commercio: Subfor, Isfores a Taranto (con 30 dipendenti) e PromoBrindisi (con 36 dipendenti) a Brindisi con una forza lavoro di circa 25 unità. Il nuovo assetto a seguito della fusione fra le due camere pugliesi ne prevede soltanto una.
La Sanesi come è ben noto a chi conosce gli ambienti camerali di Taranto era la “candidata” sostenuta dall’attuale presidente della Camera di Commercio di Taranto rag. Luigi Sportelli , in quel concorso per la carica di segretario generale, finita a processo ed attualmente pendente in Corte di Appello, dopo il ricorso presentato a gennaio del 2016 dal Procuratore Generale della Repubblica dr.ssa PinaMontanaro, in cui ha impugnato la sentenza di 1° grado di assoluzione per tutti gli imputati, scrivendo che “la decisione emessa dal Tribunale è manifestamente e radicalmente errata e va riformata in toto.“
Resta da chiedersi che fine faranno alcune società pressochè inutili in quanto ferme come Agromed a Taranto, presieduta da Sportelli che da anni ha in cassa oltre 10 milioni di euro letteralmente inutilizzati, e sopratutto che fine farà il blog ufficiale ” Noi Camera“realizzato dalla Camera di Commercio di Taranto, che in realtà è il “giocattolo” di Francesca Sanesi (la sorella del nuovo commissario ad acta n.d.r. ) gestito in maniera poco trasparente, o meglio letteralmente “anonima”, e sopratutto per la cui realizzazione e gestione non è mai stato effettuato alcun bando di gara ad evidenza pubblica, come abbiamo in un recente passato evidenziato. Infatti subito dopo il nostro articolo come per incanto sono scomparsi tutti i nomi di chi lavorava compreso quello di del senatore Mauro Del Barba che non ha alcun rapporto con il territorio della provincia di Taranto, ma che dicono essere molto “caro” a qualcuna. Ma il blog rimane lì. Vorrà dire che faremo una bella istanza di accesso agli atti amministrativi….
Come indicato dal decreto firmato da Calenda “I commissari ad acta hanno il compito di adottare, tenuto conto dei dati pubblicati dal Ministero dello sviluppo economico, la norma statutaria di composizione del nuovo Consiglio ai sensi dell’articolo 10 della legge n. 580 del 1993 e successive integrazioni e modificazioni, di avviare le procedure di costituzione del consiglio delle relative nuove camere di commercio e svolgere tutte le azioni propedeutiche necessarie alla costituzione delle medesime, nonché di richiedere, in tempo utile per consentire la costituzione del collegio dei revisori al momento della costituzione delle nuove camere di commercio”. Le procedure per la costituzione dei nuovi consigli camerali dovranno essere avviate entro 120 giorni dall’entrate in vigore del decreto “pena la decadenza dall’incarico e la nomina di altro commissario ad acta con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentita la Conferenza Stato Regioni”
Infatti entro tre mesi dalla loro costituzione le nuove camere di commercio, “sono tenute a rideterminare, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive integrazioni e modificazioni, il proprio contingente di personale dirigente e non dirigente e, di conseguenza, le proprie dotazioni organiche tenendo conto del riassetto dei servizi e degli ambiti prioritari di intervento individuati ai sensi del comma 4 lett. a-bis) dell’articolo 18 della legge n. 580 del 1993 e successive integrazioni e modificazioni”.
Un cosa è certa: la festa, il valzer delle poltrone, i conflitti di interessi, gli “appetiti” dei soliti noti sono ormai finiti. E grazie alla decisione di riordino del sistema camerale voluta dal Governo Renzi, qualcosa cambierà. Si spera in meglio.