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22 Novembre 2024 13:05

Il funzionario di Polizia nel video “spaccategli un braccio” dello sgombero dei migranti, fece caricare gli operai Thyssen nel 2014 

Tre anni fa scoppiò un caso analogo sulle manganellate ordinate contro i lavoratori dell'acciaieria Ast di Terni che manifestavano, fra i quali vi era per protesta anche il leader della Fiom Maurizio Landini. Ora la violenza verbale contro i migranti.

Il funzionario della Polizia di Stato che nel video del quotidiano La Repubblica dice “se tirano qualcosa spaccategli un braccio” incitando gli agenti che inseguono i migranti a Termini è la stessa persona che proprio nella stessa   piazza Indipendenza , dette ordine di  caricare il 29 ottobre 2014, i lavoratori della fabbrica di Terni della Ast Thyssen-Krupp (vedi foto a lato)  che volevano raggiungere la zona dei ministeri imboccando via Solferino, presidiata dalla polizia, ordinò “Caricate! Caricate!“. In quella occasione quattro manifestanti rimasero feriti, e 4 poliziotti contusi.

Tutto ciò è emerso da un  confronto tecnico tra i video girati ieri dopo lo sgombero dei migranti nordafricani e quello realizzato dai video-operatori della trasmissione di RaiTre ‘Gazebo’ di tre anni fa. Maurizio Landini all’epoca dei fatti segretario della Fiom  era nelle prime file del corteo. “Siamo con voi, che cazzo state facendo?” disse ai poliziotti ed ebbe un acceso scambio di battute con il funzionario della Polizia di Stato in questione. La Questura di Roma a suo tempo giustificò la carica di contenimento con la motivazione che “i manifestanti intendevano occupare la vicina stazione Termini“.

Stavolta il nuovo capo della polizia Franco Gabrielli ha disposto l’apertura di un’indagine  disciplinare ha chiesto una dettagliata relazione della vicenda.  Gabrielli ha detto : “ma non saremo la foglia di fico di altri“.  Il capo della Polizia sembra quasi voler dare un seguito concreto a quello che, il 21 luglio scorso, proprio al quotidiano La Repubblica aveva detto spiegando che la “sua” Polizia non deve avere paura. Che deve “parlare il linguaggio della verità“.

Durante l’inseguimento di 48 ore fa, il funzionario della Questura di Roma che guidava la celere ha gridato: “Devono sparire, peggio per loro. Se tirano qualcosa spaccategli un braccio”.  Una nota della Polizia di Stato ha reso noto che nel “contesto di un corretto comportamento delle forze dell’ordine impegnate ad effettuare lo sgombero di palazzo Curtatone, abusivamente occupato ed oggetto di un sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria“, la Questura di Roma ha aperto una “formale inchiesta” dopo la “visione dei filmati pubblicati su alcuni siti che riportano una frase di un operatore che invita ad usare metodi violenti in caso di lancio di sassi“. Nelle successive contromanifestazioni, aggiunge la Questura della Capitale, le “unità impiegate in quel contesto non sono state ulteriormente utilizzate nel servizio di ordine pubblico“.

La frase pronunciata in piazza è grave“, ha detto oggi il prefetto Gabrielli intervistato dal quotidiano La Repubblica  “Sì. Grave”.

Quindi?
Quindi avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti. Questo deve essere chiaro. Ma...”.

Ma?
“Ma ritengo altrettanto grave che l’idrante e le frasi improvvide pronunciate durate la carica diventino una foglia di fico”.

Vorrà forse parlare dell’esimente dello “stress” in momenti di tensione?
“No. Voglio dire un’altra cosa. Che la gravità di quello che è successo in piazza non può diventare un alibi per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia“.

E di chi?
“Di chi ha consentito a un’umanità varia di vivere in condizioni sub-umane nel centro della capitale. E dunque che si arrivasse a quello che abbiamo visto oggi”.

nel video dopo 0:55 potrete sentire il funzionario della Polizia aizzare i poliziotti della Celere

 

Così non capisce nessuno, prefetto. Fa riferimento alle responsabilità dell’amministrazione comunale e regionale?
“Mettiamola così. Due anni fa, da prefetto di Roma, insieme all’allora commissario straordinario Tronca, avevamo stabilito una road map per trovare soluzioni alle occupazioni abusive. E questo perché il tema delle occupazioni non si risolve con gli sgomberi ma trovando soluzioni alternative”.

Quindi?
Quindi è accaduto che non ho più avuto contezza di cosa sia accaduto di quel lavoro fatto insieme a Tronca. Era previsto da un delibera un impegno di spesa di oltre 130 milioni per implementare quelle soluzioni alle occupazioni abusive. Qualcuno sa dirmi che fine ha fatto quel lavoro, e se e come sono stati impegnati quei fondi?”.

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